Inter, senti Guarin: “Riportatemi in Italia, mi abbasso lo stipendio”

Riportatemi in Italia. Parola di Fredy Guarin: l’ex centrocampista dell’Inter si trova in bene in Cina allo Shanghai Shenua, ma non nasconde (intervistato dalla Gazzetta dello Sport) di avere nostalgia dell’Italia e di essere disposto a tutto pur di essere “riportato a casa”.

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Qualora si presentasse l’occasione, Guarin non ha dubbi: “L’ingaggio sarebbe l’ultimo dei problemi, tornerei accettando anche un 1/5 di quello attuale. Ne parlai con Ausilio l’anno scorso, nell’estate dell’addio di Mancini. C’era De Boer e parecchia confusione, ma volevo tornare. Purtroppo le condizioni economiche lo impedirono”.

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Però ribadisce: “Per ora sta andando benissimo. Non mi pento di nulla, la considero coma un’avventura per il mio futuro. Anche se l’Inter è sempre nel mio cuore. Difficile dire però se rimarrò in Cina. Abbiamo rinnovato, ora sono allo Shanghai. Poi vedremo”.

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E sul passato ricorda anche i momenti difficili: “L’accostamento alla Juve? In quei giorni venivo considerato come un traditore, non fu facile per nessuno: la mia famiglia soffriva, i miei amici soffrivano. E io più di loro. Quanta confusione. io volevo rimanere, fu Mazzarri a spingere: puntava su Vucinic ed era pronto a fare a meno di me. Moratti fu come un padre: fu decisivo affinchè io rimanessi”.

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