La Figc risponde alla Lega B: “Le regole sono chiare, format a 22 squadre”

Dopo un comunicato fortemente polemico in cui la Lega di B dichiarava il proprio “sconcerto” per l’ipotesi di una Serie B di nuovo a 22 squadre, la Figc risponde a tono sottolineando il ruolo del Consiglio Federale e quanto indicato nelle NOIF federali, tema che (al contrario di quanto sostenuto dalla lega cadetta) era affettivamente all’ordine del giorno.

I CLUB DI B: “SIAMO SCONCERTATI”

Il comunicato:

“In riferimento a quanto dichiarato in data odierna a conclusione dell’Assemblea di Lega B dal presidente Mauro Balata e per fare chiarezza su quanto accaduto nella riunione di ieri del Consiglio Federale, la Federazione Italiana Giuoco Calcio precisa quanto segue:

1) oggetto della discussione del Consiglio Federale di ieri verteva sulla modifica degli artt. 49 e 50 delle NOIF e, quindi, era all’ordine del giorno al punto ‘modifiche regolamentari’. Argomento peraltro ben noto e oggetto di riflessione nei mesi precedenti da parte delle componenti interessate;
2) nell’introdurre l’argomento, il presidente federale Gabriele Gravina ha sottolineato con fermezza come l’oggetto del confronto politico non verteva sulla ‘riforma dei campionati’, in quanto oggetto di una riflessione più ampia di cui si sta occupando un tavolo di lavoro istituito nella seduta del Consiglio Federale del mese di novembre. Di quanto detto se ne dà atto nei verbali ed è a conoscenza di tutti i presenti al Consiglio;
3) che,verificata la mancanza di condivisione necessaria per la modifica dei suddetti articoli (3/4 del Consiglio Federale), il presidente Gravina ha preso atto dell’impossibilità a procedere in tal senso, sottolineando come il rispetto delle norme e dei regolamenti vigenti, che stabiliscono come la Serie B a 22 squadre, non ammette deroghe di alcun genere.

Con l’occasione, il presidente Gravina ribadisce che posizioni di contrasto costante, come quelle che hanno generato nella scorsa estate una delle pagine più nere del nostro calcio, non possono trovare alcun ulteriore riscontro, né presente né futuro. L’unica strada per attuare le riforme è quella del confronto politico nella sede statutariamente competente: il Consiglio Federale”.

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