Lancini alla Gazzetta: “Temevo di essere finito, a Palermo sono felice”

É stato il protagonista della vittoria contro il Nola ed è uno dei trascinatori del nuovo Palermo in avvio di stagione: è Edoardo Lancini (già due reti in campionato per lui) che si racconta alla Gazzetta dello Sport e confessa di aver ritrovato la felicità nel progetto del nuovo corso rosanero.

LANCINI; QUANDO LA MIGLIOR DIFESA E’ L’ATTACCO

Intervistato da Fabrizio Vitale racconta anche la sua personale rinascita: “Mi sono ritrovato a 25 anni senza una squadra, è stato brutto, ti chiedi se hai sbagliato tutto. Ho pensato di essere finito, volevo ritrovare la felicità. Qui lo sono e vorrei costruire qualcosa d’importante. Mi sto innamorando di questa maglia e di questa città. Qui il tifo è pazzesco, il Barbera è uno dei primi cinque stadi d’Italia”.

E sottolinea: “La ripartenza dalla Serie D? Cellino mi aveva offerto il rinnovo e di andare in ritiro, ma non me la sono sentita. Mi devo sentire al centro dell’attenzione, la panchina mi distrugge. Sono stato un mese a casa, anche se c’era l’Entella, Boscaglia l’ho avuto a Brescia e Novara e mi voleva. Però, c’erano dei problemi, anche se non con lui. Ad agosto mi hanno chiamato Sagramola e Castagnini che ho avuto tre anni al Brescia. Mi hanno detto: ”Vuoi fare il giocatore?”.

Sulla partita di Nola afferma: “Sono felice, era importate per la squadra questo successo, ma non c’è un uomo vittoria, io ho segnato ma è grazie ai miei compagni che abbiamo portato a casa questi tre punti. Le assenze? in una squadra come la nostra non sono un alibi, perché anche chi gioca meno è dello stesso livello di chi va in campo dal primo minuto. Spesso chi è subentrato ha fatto la differenza. Il campo? Ne troveremo tanti così, giocare al Barbera è un sogno, il campo è bellissimo. In casa ci esprimiamo molto bene, dovremo riuscire a farlo anche fuori. Corigliano? Guai a sottovalutarlo”.

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