Le dimissioni nel 2017 e l’esonero adesso: i due addi diversi di Corini al Palermo

Il Palermo ed Eugenio Corini si separano per la seconda volta, la terza se viene presa in considerazione la sua brillante parentesi da calciatore in rosanero: gli addii sono stati completamente diversi anche se entrambi dolorosi. Il primo nasce dalla volontà del tecnico stesso e sfociò nelle dimissioni, il secondo nasce invece da una scelta societaria.

Il legame di Corini con la città di Palermo è nato durante sua avventura da calciatore e capitano e soprattutto nella cavalcata del 2004 che portò i rosanero in Serie A dopo 31 anni: in quell’occasione il “Genio” divenne una bandiera e difese i colori siciliani fino al 2007 con 129 presenze e 25 gol in 4 anni. Queste furono le premesse che portarono Maurizio Zamparini a chiamarlo il 30 novembre 2016 a campionato in corso al posto di Roberto De Zerbi.

Quella stagione per il Palermo è stata maledetta e Corini lo aveva capito: la difficoltà nel fare risultati e l’imminente stravolgimento societario con l’ingresso di Paul Baccaglini al posto di Maurizio Zamparini avevano convinto l’allenatore che il raggiungimento della salvezza sarebbe stato molto difficile e dopo 7 partite (una vittoria, un pareggio e 5 sconfitte) decise di dimettersi indicendo una conferenza stampa: “Questa è una decisione che ho preso con coscienza e con lucidità, che mi procura grande sofferenza ma mi sembrava quella più giusta e più logica in questo momento. Sapete cosa penso di questa società e di questa piazza, ribadisco l’affetto e stima che ci sono sempre stati e che ci saranno a prescindere”, aveva dichiarato Corini.

Diversi i presupposti dell’addio concretizzatosi in queste ore: Corini è stato esonerato dal City Group dopo che la società, tra le più “riflessive” in circolazione, gli aveva confermato la fiducia a oltranza, tanto da non avvicendarlo dopo la sconfitta per 0 – 3 contro il Venezia, momento che per molti sembrava ideale vista la sosta di due settimane. Decisiva è stata invece la debacle di Pisa, dove per l’ennesima volta il Palermo è uscito sconfitto dopo aver dilapidato il vantaggio di due reti. Il tecnico nonostante le grandi difficoltà ha sempre dichiarato di credere nella promozione e una volta sfumata quella diretta per la troppa distanza dal secondo posto ha poi sottolineato l’importanza dei playoff. La sua convinzione di potercela comunque fare rimane la più grande differenza tra il primo e il secondo addio dalla sua amata Palermo.

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2 thoughts on “Le dimissioni nel 2017 e l’esonero adesso: i due addi diversi di Corini al Palermo

  1. Ormai aveva perso contatto dalla realtà, le conferenze stampa tutte uguali e una faccia di chi non sa che pesci pigliare….

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