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Licata, Martello: “Fatti troppi errori, la retrocessione è una macchia indelebile”

Giovanni Martello (Facebook) Stadionews

Dopo tante ottime annate il Licata ne ha vissuto una storta che è terminata con l’amara retrocessione in Eccellenza. Ne abbiamo parlato con il direttore Giovanni Martello.

Parto con una domanda secca: cosa non ha funzionato?

“A domanda secca rispondo anche io in modo secco: quando si retrocede c’è poco da salvare, tutti abbiamo responsabilità. Abbiamo sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare, nessuno escluso. Questa è l’amara realtà e bisogna essere onesti, senza cercare alcun alibi”.


Si percepisce tanta amarezza.

“Dispiace veramente tanto. Eravamo riusciti in poche stagioni ad essere una società modello, invidiata da tutti. Con costi contenuti abbiamo fatto bei campionati, squadre giovani che esprimevano un calcio spumeggiante e moderno. Resta una macchia indelebile che mi porterò fino alla fine della carriera”.

Se potesse tornare indietro?

“Visto il risultato finale, sicuramente non farei parecchie scelte. Con onestà intellettuale bisogna però dire che ad inizio stagione nessuno avrebbe pensato ipotizzato questo epilogo, né addetti ai lavori né tifosi. Non pensavamo che questa rosa potesse incontrare queste difficoltà arrivando addirittura a retrocedere, anzi tutti ci davano nella prima metà della classifica. Il calcio non è una scienza esatta”.

Il playout perso col Favara è stato lo specchio di un’annata negativa. 

“Quello spareggio è stata la semplice continuazione di una stagione negativa. Non siamo stati all’altezza, non siamo riusciti ad invertire l’andazzo negativo, ad ogni difficoltà siamo crollati”.

C’è la possibilità di rimanere a Licata?

“No, il mio ciclo qui è terminato. Resterò comunque sempre grato a questa città che mi ha dato questa splendida opportunità”.

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