Licenze nazionali, la Figc precisa: “Nessun esonero dal pagamento degli stipendi”

Dopo le aspre polemiche sollevate dalla Associazione Italiana Calciatori, la Figc ha cercato di chiarire una delle norme deliberate dal Consiglio Federale in materia di licenze nazionali e pagamento degli stipendi ai tesserati in vista dell’iscrizione ai prossimi campionati. La Aic ha sollevato critiche feroci sulla norma secondo cui “si terrà conto in ogni caso degli eventuali contenziosi che dovessero insorgere per il periodo di sospensione delle attività (marzo/aprile)”, ma la Figc ribatte che nessuno sarà esonerato dai pagamenti.

IL COMUNICATO

“Con riferimento alle ricostruzioni imprecise e incomplete riportate su alcuni organi di informazione in merito alle decisioni assunte dal Consiglio Federale sulle Licenze Nazionali per la stagione 2020/2021, la FIGC precisa che: 1) non è stata approvata alcuna norma che esoneri le Società dal pagamento degli stipendi; 2) le mensilità di gennaio e febbraio dovranno essere regolarmente saldate entro il mese di maggio, come da regole già in vigore; 3) per impedire che il processo delle iscrizioni ai prossimi campionati fosse condizionato dai potenziali contenziosi per i pagamenti degli stipendi nel periodo Covid-19, nello specifico quelli di marzo e di aprile, è stato solo deciso di non tenerne conto in sede ammissiva; 4) per garantire i redditi più bassi, è stato stabilito che i contratti al minimo federale dovranno essere interamente onorati entro il 15 luglio dalle società di Serie A, B e C; 5) su proposta del presidente Gravina, la Federazione si è dichiarata disponibile a concorrere economicamente in un fondo di solidarietà ad hoc per i calciatori in difficoltà, sia professionisti che dilettanti”.

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