Massolo sorpassa Pelagotti: ecco come il n. 12 si è “preso” il Palermo

FOTO PEPE / PUGLIA

Samuele Massolo ha colto al volo l’occasione. Il portiere classe ’96, dopo tanta panchina, è stato schierato dal primo minuto ad Avellino in una gara decisiva per il futuro dei rosanero e non ha deluso, anzi. Per lui è sicuramente un punto di svolta e ora il Palermo potrebbe aver trovato un nuovo “numero uno”.

Partiamo dal presupposto che Massolo non è un fenomeno e Pelagotti non è un “brocco”, né viceversa; si tratta di due buoni portieri per la categoria ed è stata proprio questa la strategia della società rosanero a inizio stagione. In Serie D (anche per questioni di regolamento degli Under) e nel primo campionato in C come secondo di Pelagotti è stato scelto un giovane – Mattia Fallani – e il titolare era indiscutibilmente l’ex Arezzo. Su esplicita richiesta di Filippi, invece, quest’anno è stato preso un estremo difensore in grado anche di potersi alternare col titolare; il tecnico conosceva Massolo per averlo allenato alla Virtus Entella e l’ha quindi segnalato al d.s. Castagnini.

Massolo ha avuto il merito di avere pazienza, di allenarsi senza mai alzare la voce e ha atteso la sua occasione. A inizio stagione, il portiere scuola Sampdoria ha collezionato due presenze in Coppa Italia Serie C, poi ha debuttato in campionato a Latina – in seguito all’espulsione di Pelagotti – e ha fatto il suo esordio da titolare nella gara successiva, contro il Catanzaro, alla “prima” di Baldini sulla panchina del Palermo. Sembrava il preludio per il definitivo sorpasso, complice anche qualche incertezza di ‘Pela’, ma il 12 rosanero ha dovuto attendere altre sette partite per tornare nello schieramento iniziale. La sfida contro la Vibonese è quindi servita come “riscaldamento” per la prova definitiva, sul campo dell’Avellino.

Massolo, contro la squadra di Gautieri, ha dimostrato di essere affidabile e di avere tutte le caratteristiche per poter fare il titolare. Nelle uscite alte non rischia niente, scegliendo interventi con i pugni per respingere; sul gol di Matera è esente da specifiche colpe, il tiro passa sotto le gambe di Lancini e in questi casi diventa difficile impostare una parata efficace; durante il secondo tempo è decisivo con un bel tuffo sulla punizione battuta da Aloi e sugli sviluppi del successivo calcio d’angolo blocca un tiro non banale; è preciso anche sulle uscite con i piedi, un fondamentale che Baldini allena molto vista la difesa alta. Insomma, una prestazione convincente in una partita difficile e decisiva per la stagione del Palermo.

Il futuro di Massolo sembra essere quello di titolare, almeno nel breve periodo. Baldini, infatti, ha sottolineato che nelle sue squadre “non ci sono gerarchie” ma il ruolo di estremo difensore è delicato, serve continuità e fiducia per trovare sicurezza. Il pacchetto difensivo deve affiatarsi, soprattutto in vista dei playoff, e il 12 rosanero è avvantaggiato in questo senso, essendo un portiere che parla molto e ‘guida’ i compagni.

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2 thoughts on “Massolo sorpassa Pelagotti: ecco come il n. 12 si è “preso” il Palermo

  1. E apparso molto incerto nelle uscite. Sono convinto che si debba puntare su di lui. Ma la prestazione di ieri è stata mediocre. Non era in gran forma.

  2. Massolo va giudicato dopo un ciclo di partite. Di pelagotti abbiamo più volte detto . Bravo ragazzo, uomo forse spogliatoio, ma in porta serve altro . Soprattutto fuori casa serve un portiere reattivo tra i pali, sveglio, e che dia personalità alla difesa .

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