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Mirri ricorda il 23 maggio: “Il sacrificio di tutti loro non è stato vano”

Era presente anche Dario Mirri alla manifestazione per ricordare le vittime della mafia e in particolare Giovanni Falcone, morto 30 anni fa nella strage di Capaci. “Il Palermo è Palermo – ha detto il presidente rosanero, come riporta Italpress – non c’è un distinguo tra la squadra e la città”.

“La memoria è importante perché ti consente di guardare avanti – ha osservato – perché se non sai quello che è successo nel passato fai fatica a capire quello che avverrà nel futuro. Credo che quello che ha vissuto la mia generazione abbia sgombrato ogni dubbio, ogni equivoco e ci abbia indicato la giusta direzione, il sacrificio di tutti loro non è stato vano”.

“Questo era quello che desideravo fare fin dal primo giorno – ha proseguito Mirri – la testimonianza della partecipazione di questi ultimi giorni è la conferma che i palermitani amano il Palermo e quindi amano la propria città”. 

Il presidente del Palermo ha ricordato il giorno della strage, collegandolo anche alla sconfitta dei rosanero dopo poche ore: “Trent’anni fa c’ero e stavo andando ad Avellino per seguire una partita decisiva per la salvezza del Palermo. Ricordo che ci arrivò questa notizia in nave, fu una giornata drammatica e anche il Palermo perse. Quel giorno è stata una sconfitta globale”, ha detto Mirri.

Parlando invece dei rosanero (di oggi), ha aggiunto: “La partita di sabato è stata una grande emozione per tutti, anche i calciatori stanno vivendo un’emozione straordinaria. In queste ultime due partite i tifosi stanno seguendo la squadra in maniera straordinaria, quindi bisogna lasciare qualcosa alla città”. Infine, sulla sua permanenza: “L’importante è che resti il Palermo”, ha concluso.

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