Mutti a Repubblica: “Fa male vedere Palermo e Messina in C”

“Eleganza e professionalità“. Sono gli aggettivi che Fabrizio Bertè utilizza per descrivere l’ex allenatore di Palermo e Messina, Bortolo Mutti, nell’intervista oggi su Repubblica. Il tecnico ripercorre i momenti passati tra rosanero e biancoscudati, inoltre consegna la sua visione sul campionato di Serie C di quest’anno.

Se penso a Messina mi viene in mente il “Celeste”, una bolgia – afferma -. Penso alla partita con il Como che ci regalò la promozione in A. Penso ai tifosi che ci abbracciavano per strada, piangendo. E penso a quando abbiamo inaugurato lo stadio San Filippo. E mi emoziono ancora oggi, a distanza di quasi 20 anni. Quando penso a Palermo, penso all’eleganza di una città bellissima, ai posti meravigliosi che ho visto e fatto conoscere alla mia famiglia”.

Da tecnico arrivò in Sicilia nel 2001. “Mi chiamò Giorgio Perinetti e disputammo da neo-promossi un buon campionato di B. Arrivammo decimi e in tanti fecero bene, da Bombardini a La Grotteria, passando per Sicignano, Mascara, Guidoni, Cappioli, Chionna e Marco Aurelio”.

Poi il ritorno a Palermo nel 2012. “La solita calda e bellissima tifoseria – prosegue -. Una squadra che disputava le coppe europee e in cui sbocciavano grandi campioni. Miccoli e Budan fecero benissimo. Ricordo un giovanissimo Vazquez, Ilicic era alle prime armi e un Hernandez in grande crescita. Ma quello che mi impressionò per le sue qualità tecniche fu sicuramente Zahavi”.

“Affettuosamente mi chiamano tutti l’allenatore terrone. In Sicilia mi sono sempre sentito a casa e ringrazio tutte le persone che ho incontrato lungo il mio cammino. Vedere due città a cui sono legato affrontarsi in serie C fa male, ma spero che questo derby possa dare uno slancio a entrambe le squadre per tornare ai fasti d’un tempo”, conclude.

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3 thoughts on “Mutti a Repubblica: “Fa male vedere Palermo e Messina in C”

  1. Caro Bortolo apprezzo moltissimo il tuo augurio ma finche il Palermo non passa in mani economicamente più forti la vedo dura

  2. Quello che fece Mutti a Messina è da storia del calcio: prese la squadra a novembre ultima in classifica e la portò in A. Una cavalcata incredibile.

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