Nuovo ciclo, vecchie storie: Napoli-Palermo conta ben poco
Cosa chiedere a Diego Lopez nella sera dell’esordio sulla panchina del Palermo? Nulla. Nulla di speciale, quantomeno, dato che anche solo impensierire il Napoli in casa sua potrebbe essere considerabile un successo. Senza contare che l’Empoli contro il Crotone ha un match ball quasi irripetibile per portarsi sul +14, una distanza che definire di sicurezza sarebbe un eufemismo vista la classifica dei rosa e quella dei toscani.
Però Lopez qualcosa deve farla. Più che altro perché deve dimostrare di non essere venuto a Palermo per programmare la Serie B. Chiaro che la salvezza sia poco meno che un miracolo e che probabilmente neanche all’interno della squadra si continui a credere in questa chimera, però bisogna dare un senso a queste ultime partite stagionali. Un nuovo modulo? Giovani in rampa di lancio? Cambi di ruolo? Va bene tutto, basta che lo si faccia seguendo una logica e nell’ottica di una crescita che (almeno questa) deve essere tangibile da qui a fine stagione. Poi si tireranno le somme.
Insomma, non è certo a Napoli-Palermo che bisogna pensare oggi. Bisogna pensare a chi c’è, a chi ci sarà e a chi resterà a far parte di un ipotetico progetto di rinascita. Un progetto che deve partire subito, per non buttare all’aria la chance infinitesimale di un miracolo e per non farsi trovare impreparati quando ce ne sarà di bisogno, ovvero da luglio. Si parte ora e lo si fa con criterio. Perché questo è l’unico significato logico che si possono dare a diciotto mesi di contratto per un allenatore da parte di Zamparini.
Che il Palermo sia diventato all’improvviso il Mulino Bianco, però, quello non rientra nemmeno tra i miracoli. Lopez ha scelto di non convocare Diamanti (reduce dall’influenza) e sicuramente dall’alto non sono arrivate obiezioni. Aveva deciso inoltre di non convocare Silva (infortunato) e Sunjic, nomi che poi sono spuntati di colpo nella lista. E poi, oltre a Diamanti, è rimasto a casa pure Vitiello, inizialmente convocato. Per chi lo dimenticasse, dato che s’è visto poco, il difensore campano è ad oggi il capitano di questa squadra ed è in scadenza. Come lo è stato Sorrentino, come lo è stato Barreto, come lo è stato Miccoli.
Questi sono i presupposti per il nuovo ciclo. Mai giudicare un libro dalla copertina, eppure è identica a quella di tanti altri già letti.