Palermo, il passato torna a bussare: sfida all’Empoli dell’ex Dionisi
Non sarà una gara normale. Empoli – Palermo, in programma alle 17.15 al “Castellani”, ha il sapore di una resa dei conti sportiva, una pagina che molti tifosi rosanero attendono da mesi. Il motivo ha un nome e un volto: Alessio Dionisi, l’allenatore che lo scorso anno sedeva sulla panchina del Palermo e che oggi guida gli azzurri.
Il ricordo del tecnico toscano in città è controverso: stagione chiusa con i playoff, sì, ma il rapporto con piazza e tifoseria è rimasto freddo, spesso teso. Le contestazioni non sono mai mancate, e alcune risposte di Dionisi hanno lasciato cicatrici più profonde dei risultati in campo. Emblematica la conferenza post Palermo – Frosinone, quando davanti allo striscione con la sua foto barrata ironizzò con un: “Sono venuto bene nella foto?”. Parole che, nell’immaginario dei supporter rosanero, hanno trasformato questa partita in una sorta di appuntamento con il destino.
Una sfida piena di significati
Non solo Dionisi: questa gara è un concentrato di ex e percorsi incrociati. Nell’Empoli ci sono Salvatore Elia, Nicolas Haas e il portiere Andrea Fulignati, tutti con un passato rosanero. Dall’altra parte, invece, c’è chi in Toscana ha lasciato un pezzo di storia personale: Emmanuel Gyasi, arrivato a Palermo quest’estate dopo 77 presenze con l’Empoli. Protagonisti anche Ranocchia e Bereszynski, entrambi in passato con la maglia azzurra.
Dal punto di vista storico non ci sono molti sorrisi per il Palermo: al “Castellani” i rosanero hanno vinto solo una volta in tredici precedenti. L’ultimo confronto risale al 2017/18, con un pesante 4 – 0 per l’Empoli firmato da Caputo. Un tabù, insomma, che la squadra di Inzaghi vuole provare finalmente a sfatare.
L’Empoli: identità, rischi e limiti
Rispetto alla sua versione palermitana, Dionisi ha modificato il suo modo di giocare. L’Empoli parte oggi con una difesa a tre e un 3-4-2-1 fluido che diventa talvolta 3-5-2. Costruzione dal basso, pressing alto, ampiezza e mezzali aggressive sono le basi del progetto. La squadra prova spesso la giocata da esterno a esterno e nelle ultime settimane sembra aver trovato continuità realizzativa, con cinque gol segnati nell’ultima partita.
Dionisi ha però prima pensato alla solidità difensiva. Da quando siede sulla panchina dell’Empoli, la sua squadra ha subito cinque gol in sette partite ed è reduce da tre porte inviolate consecutive, che sono valse proprio tre vittorie. Uno score positivo che l’anno scorso a Palermo non si è mai visto.
