Zamparini: “De Zerbi resta, ma deve capire che siamo in Serie A” – VIDEO

Spalti semideserti e fischi. Palermo-Udinese non è stato certo uno spot per il calcio italiano, né tantomeno per la squadra di De Zerbi, reduce dalla terza sconfitta consecutiva e dal quinto k.o. di fila in casa. Una situazione difficile, dalla quale c’è veramente poco da salvare. Eppure Maurizio Zamparini non accetta disfattismi, sottolineando i progressi visti sul piano del gioco: “Lo spettacolo non è stato brutto – ha dichiarato il presidente del Palermo a stadionews24 semmai non è stato un bel risultato. Purtroppo becchiamo dieci gol in tre partite, la nostra fase difensiva non è buona. Tutto qui. Abbiamo fatto gol quando l’Udinese aveva in mano il pallino del gioco, ma quando hanno segnato loro il 2-1 eravamo noi ad aver messo l’Udinese nella loro metà campo e mi aspettavo un gol del Palermo. Se poi facciamo partire un giocatore da metà campo come già successo con Ljajic per farlo tirare in quel modo, allora vuol dire che dobbiamo rivedere la fase difensiva in maniera assoluta“.

VIDEO – ZAMPARINI A SN: “DE ZERBI, SIAMO IN A…”

Tanto da migliorare, dunque, per rendere il Palermo più equilibrato e compatto in difesa. Con una punzecchiatina a De Zerbi, reo a suo avviso di non essere così focalizzato sul lavoro del reparto arretrato: “Secondo me l’allenatore sta seguendo troppo la fase offensiva – prosegue Zamparini -. È un problema di atteggiamento, andate a vedere il primo gol: se Goldaniga lascia libero l’uomo per guardare la palla…“. Per migliorare, basta prendere esempio dalle ultime avversarie: “Nestorovski, anche con un po’ di fortuna, ha dovuto saltare due uomini per segnare. Nei tre gol che abbiamo subito invece non c’era nessuno addosso. Voglio che i miei giocatori guardino come giocava il Torino e come ha giocato l’Udinese, che ci aggrediva con tre uomini. Noi non aggrediamo mai nessuno. Guardiola gioca così, col tiki taka, ma quando perdono palla vanno tutti addosso all’avversario. Noi non lo facciamo ancora, però lo faremo“.

C’è fiducia nei progressi della squadra e c’è fiducia, di riflesso, nel lavoro dell’allenatore. Che la posizione di De Zerbi non sia saldissima è evidente, ma Zamparini non sembra aver intenzione di esonerarlo: “De Zerbi continuerà anche se andiamo verso la Serie B – assicura il presidente – non c’è nessun problema. Credo nel suo gioco e credo che ne uscirà. Mourinho al primo anno al Porto ha fatto due o tre punti in otto partite. Prendere una squadra in corsa non è facile e tutti si dimenticano che mancano due uomini del calibro di Rajkovic e Gonzalez. Voglio vedere alla Juventus cosa succede se mancano Chiellini e Bonucci. Una buona dose di sfortuna, insomma, ma non è la sola causa di questa crisi di risultati: “C’è anche un giovane allenatore che ancora non ha capito che la Serie A non è la Serie C. In C, su dieci tiri da fuori area, uno va in porta. In A fanno un gol ogni due tiri. Però dobbiamo dargli il tempo, dobbiamo far rientrare i nostri, e poi ho visto anche un Palermo che gioca a calcio contro il Crotone, contro la Sampdoria e a Bergamo. Aspettiamo che torni a giocare a calcio“.

Attesa. Una parola fin troppo ricorrente in questa stagione del Palermo. Da un lato Zamparini attende il rientro degli infortunati, dall’altro i tifosi chiedono a gran voce i rinforzi che non sono arrivati in estate. Il presidente, però, punta tutto sui suoi uomini: “Non dobbiamo rottamare una squadra. Abbiamo fuori Trajkovski da inizio stagione e per il gioco del nostro allenatore può essere fondamentale, così come Quaison che è rientrato da poco. Mi ha confortato l’ingresso di Sallai che non meritava il secondo giallo. È stato toccato, poi non è certo un ragazzo che simula. L’arbitro ha interpretato così, pazienza“. Anche aspettando i reduci dall’infermeria, però, questo Palermo va senza dubbio rinforzato: “Ho avuto una riunione con De Zerbi e Faggiano circa quindici giorni fa – rassicura Zamparini -. Stiamo già muovendoci sul mercato e vogliamo giocatori a partire dal 1° gennaio, non dal 10 gennaio. Ci servono delle seconde linee che siano all’altezza e forse anche qualche prima linea che dia qualcosa in più, soprattutto a centrocampo“. Ancora due mesi per poter aprire le porte ai rinforzi, sperando in una pronta ripresa.

 


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