Palermo, ricordati al “Barbera” i cinque operai morti nel 1989
Questa mattina, allo stadio Renzo Barbera, si è tenuta una cerimonia in ricordo dei cinque operai morti il 30 agosto 1989 durante i lavori per i Mondiali di Italia ’90. Antonino Cusimano, Serafino Tusa, Giovanni Carollo, Giuseppe Rosone e Gaetano Palmeri persero la vita nell’ampliamento della struttura.
La cerimonia si è svolta accanto alla lapide a loro dedicata ed è stata organizzata dalla Fillea Cgil Palermo. Erano presenti rappresentanti della Cgil, i familiari delle vittime, Monica Garofalo, presidente della neonata associazione vittime cadute sul lavoro, costituita lo scorso 13 agosto, l’assessore comunale allo Sport Alessandro Anello e Giovanni Gardini, amministratore delegato del Palermo Calcio.
“Per noi è sempre un momento di riflessione e di proposta – ha spiegato Piero Ceraulo, segretario generale della Fillea Cgil Palermo –. Ricordare quei cinque lavoratori ci riporta a un tema drammaticamente attuale: la sicurezza sul lavoro. Nonostante siano passati 36 anni, gli incidenti continuano a rappresentare un’emergenza, come dimostrano i dati di quest’anno: in provincia di Palermo abbiamo già superato i 13-14 morti sul lavoro tra il 2023 e il 2024. Eppure le istituzioni continuano a dare segnali insufficienti”.
Ceraulo ha aggiunto che da oggi ripartiranno tutte le iniziative promosse dalla neo costituita associazione, che sta cercando di coinvolgere i familiari delle vittime di incidenti sul lavoro per creare un movimento in grado di avanzare richieste concrete, come la modifica normativa per equiparare i familiari delle vittime del lavoro a quelli delle vittime del dovere.
“È fondamentale la collaborazione del Palermo Calcio – ha proseguito il segretario Fillea Cgil –. Anche quest’anno la società ha accolto la nostra proposta, autorizzando l’esposizione dello striscione #bastamortisullavoro durante la partita Palermo-Frosinone, per sensibilizzare tifosi e pubblico. Nel corso dell’anno coinvolgeremo anche gli operai edili, invitandoli allo stadio con una maglietta dedicata a richiamare l’attenzione sulla necessità di porre fine a queste tragedie”.

