Venticinque motivi per non meritare la salvezza

Sperperare un patrimonio. Questo è quanto fatto in campionato dal Palermo, che ormai ha davvero ben poco da sperare per la salvezza, ma ha tantissimo di che recriminare per aver deliberatamente buttato al vento ogni chance di sopravvivenza. Perché è inutile stare a sottolineare quanto l’organico del Palermo sia scarso e lo sia rimasto soprattutto dopo il mercato di gennaio: ormai lo sappiamo, lo abbiamo appurato tutti, siamo davanti ad una squadra che non può circolare in Serie A. Ma che questa squadra abbia gettato via venticinque punti in ventisette partite è un sacrilegio.

Avete letto bene: venticinque punti. Dieci in più di quelli portati a casa, una cifra che da sola basterebbe per mantenere il Palermo fuori dalla zona retrocessione. Invece i rosa sono nelle sabbie mobili fino al collo, ormai virtualmente spacciati, sebbene Lopez continui a professare la volontà di crederci. Ammirevole da parte sua, ma il miracolo di un anno fa è già stato di una benevolenza enorme. Elemosinare l’ennesima intercessione divina per mantenere in Serie A una squadra che non lo merita sarebbe troppo.

Ma torniamo a quei famosi venticinque punti, che non fa male sottolineare. Sono i punti persi dal Palermo partendo da una situazione di vantaggio. Non partendo dallo 0-0 o da un qualsivoglia pareggio, ma prendendo tutte le situazioni in cui il Palermo è stato avanti nel punteggio. Partite in cui il Palermo è stato capace di segnare per primo, di rendersi subito pericoloso, di dare un segnale importante. La costante, però, è sempre stata una: il crollo. Inesorabile e inevitabile, quel momento in cui gli avversari iniziano a schiacciarti e Posavec dimentica il motivo per il quale è messo lì tra i pali.

In realtà le colpe del croato non sono poi così tante su questi venticinque punti, sui quali mettere l’accento è obbligatorio. Perché aggiungerli agli attuali quindici punti porterebbe il Palermo in una posizione di classifica che neanche nelle più deliranti delle previsioni positive si sarebbe potuta immaginare. E realisticamente parlando, riuscire ad assicurarsi almeno la metà del bottino perso per strada sarebbe valso il quartultimo posto, ovvero l’obiettivo con cui è partito il Palermo in questa stagione. Non ci voleva molto, bastava non buttare al vento un patrimonio.


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