Prendo a braccetto il Palermo, a Marsala come a San Rufo un gioioso brindisi

Ogni nuovo inizio mi entusiasma come un bambino e mi affascina irresistibilmente. Venire fuori dal nulla o peggio dal baratro, rinascere, rimboccarsi le maniche, risalire la china. Non esiste narrazione più bella e appassionante. Ed è meraviglioso prendere a braccetto chi nasce o rinasce, accompagnarlo e sostenerlo nel suo cammino. Come si fa con un bimbo, come sto facendo con il mio meraviglioso nipotino Andrea. Come ho fatto nel 1987, prendendo a braccetto da cronista rosanero del giornale L’Ora il Palermo calcio, il mio Palermo, che rinasceva dopo l’onta della radiazione e ricominciava dalla Serie C/2.

L’ANALISI: IL PALERMO RICOMINCIA… DA TRE

Era il 20 settembre di quell’anno. Come ha amabilmente ricordato il mio carissimo e valoroso amico Guido Monastra a San Rufo, piccolo centro del Cilento, eravamo in pochi a seguire il Palermo al debutto sul campo del Valdiano per raccontarne le gesta, scrivere e dettare al giornale, senza internet, smartphone, streaming e compagnia bella. I rosanero del presidente Salvino Lagumina e di Peppino Caramanno vinsero 2-1 e noi fummo felici di festeggiare con i nostri pezzi la prima vittoria sul cammino della rinascita.

Oggi, grazie alla tecnologia e non più da cronista ma da semplice, anziano tifoso innamorato del Palermo e appassionato di calcio, mi sono sentito allo stesso modo. Ho visto la partita Marsala-Palermo, debutto addirittura in serie D della nuova società rosanero rinata dopo l’infausta fine dell’era Zamparini, su streaming, seduto davanti al mio computer, da 63enne al passo con i tempi e soprattutto curiosissimo di vedere il nuovo Palermo. Mi sono incazzato per il rigoraccio tirato malissimo dal tanto decantato Ricciardo e ho pacatamente esultato al gol vincente del giovanissimo Raimondo Lucera, a otto minuti dalla fine. Senza alcuna vergogna, come ho scritto su feisbuc, perfino con un pizzico di felicità.

Il Palermo ha vinto, viva il Palermo: ha incassato i primi tre punti del campionato in trasferta, dunque brindiamo al miglior nuovo inizio possibile. Basta questo, di calcio, per carità, non parliamone, almeno io non ne parlerò per pudore. È la serie D, il quasi nulla, sarà così per l’intero campionato, devono interessarci solo le vittorie del Palermo, una dopo l’altra, senza fermarsi.

Prendo a braccetto anche stavolta con gioia, con passione e umiltà, con fiducia, il Palermo che rinasce nel 2019. Con due istantanee che resteranno impresse per sempre: la palla calciata in rete da Lucera a otto minuti dalla fine per il gol liberatorio e quei meravigliosi colori rosanero che hanno riempito lo stadio di Marsala, nel segno di un rinnovato Amore che speriamo non abbia mai più motivo di interrompersi.

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2 thoughts on “Prendo a braccetto il Palermo, a Marsala come a San Rufo un gioioso brindisi

  1. “È la serie D, il quasi nulla, sarà così per l’intero campionato, devono interessarci solo le vittorie del Palermo, una dopo l’altra, senza fermarsi.”
    Caro Gaetano ti seguo dai tempi di tele l’ora quando facevate quel rivoluzionario tg a più voci con un unico microfono che passava di mano in mano!!prendonper buono solo quella parte di articolo che ho virgolettato ma ti chiedo c cortesia almeno tu non dire che la D è come la B o la A che adesso c’è l’amore il cuore e stronzate del genere basta io di sti discorsi inutili che solo noi palermitani facciamo non ne posso più!!!con affetto a Gaetano

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