Repubblica – “Stulac, sloveno di ghiaccio con la “passion” tatuata”

La rabbia di un giocatore arrivato in rosanero come leader l’anno scorso, poi sacrificato dalla rivoluzione tattica di Corini e finito per sei mesi in naftalina, proprio quando si stava inserendo, per un brutto infortunio alla coscia”.

Queste le parole di Tullio Filippone su Repubblica che ripercorrono il cammino di Leo Stulac. Il calciatore non aveva iniziato la sua storia rosanero con i migliori auspici, ma quest’anno aveva già segnato contro la FeralpiSalò e contro lo Spezia è arrivata la conferma.

Il giornalista racconta il personaggio. Il 29enne amico di Ilicic che ha dimostrato di poter coesistere con Gomes è arrivato in Italia, al Venezia, quando aveva 22 anni (2016). Sulla coscia, la parola “passion” tatuata e il modello da imitare è Andrea Pirlo.

Prima l’esordio con il Venezia in C e la grande stagione in B con 7 gol, molti dei quali con tiri da fuori, la specialità della casa. E poi subito in A con il Parma, nel 2018/2019, con 23 presenze e due gol. Infine la tappa all’Empoli, con 12 reti e tre stagioni da protagonista tra i cadetti e la massima serie”.

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