Trapani: il club si difende, ma servono 500 mila euro per finire la stagione

Cinquecentomila euro per completare la stagione. Questa sarebbe la cifra necessaria per il Trapani, che oggi nel corso del Consiglio d’amministrazione cercherà di definire il proprio futuro. Nel frattempo però la società si difende e cerca di spiegare con un comunicato la situazione sul fronte del pagamento dei tesserati, oggetto di deferimento da parte della Procura della Figc.

Come riportato da Manlio Mezzatesta per la Tgr Sicilia e GR Regione, il club avrebbe sì i fondi per riprendere a giocare dal 20 giugno ma sarebbe necessaria una ricapitalizzazione (con la proprietà Alivision che a causa dell’emergenza Covid non navigherebbe in acque serene). E senza una immissione di capitali, il club si troverebbe in seria difficoltà per pagare gli stipendi fino a fine campionato. Il club poi attende ancora la decisione sul contenzioso con l’ex patron Maurizio De Simone, che contesta il mancato pagamento di due rate relative alla cessione (in ballo la restituzione delle quote).

Ci sono buone notizie invece per gli altri dipendenti che hanno scritto al sindaco. Il comune salderà infatti un vecchio debito di circa 60 mila euro nei confronti del club: una parte sarà usata per pagare le mensilità di gennaio e febbraio; l’altra parte sarà usata dal club per pagare varie spese e alcuni fornitori.

IL COMUNICATO DEL TRAPANI

Intanto il Trapani si difende dal deferimento, ammettendo in un comunicato di aver effettivamente pagato una parte residua degli emolumenti in data 17 maggio (un giorno dopo il termine) e che 4 tesserati su 54 saranno pagati seguendo le previsioni del Decreto Cura Italia. Ma puntualizzando che il “lieve ritardo” sarebbe avvenuto a causa dell’emergenza Covid, il club chiede di non essere penalizzato “oltremodo”.

La nota: “In merito alle notizie relative al deferimento del Trapani Calcio per la mancata corresponsione degli emolumenti dei tesserati relativi alle mensilità di gennaio e febbraio 2020 si intende precisare quanto segue:

Come dichiarato dal Presidente del Consiglio d’Amministrazione Giuseppe Pace e dal Presidente del Collegio Sindacale Giacomo Croce agli organi competenti, il Trapani calcio ha provveduto entro il termine del 16 marzo al pagamento degli emolumenti di tutti i tesserati per le mensilità di gennaio e febbraio per una quota parte di € 498.454,18 su un totale di € 634.762,00.
Relativamente alla parte residua si è provveduto al pagamento con valuta 17 marzo dell’ulteriore importo di € 104.019,14, comunicando agli organi competenti che il saldo residuo di € 32.288,68, relativo a 4 tesserati su 54, sarebbe stato corrisposto seguendo le previsioni del Decreto Cura Italia.
Ciò è avvenuto esclusivamente a causa dell’emergenza COVID, che ha duramente colpito non solo l’intera struttura societaria da un punto di vista finanziario, ma personalmente ed irreparabilmente gli amministratori destinatari del deferimento.

Sulla base di quanto evidenziato, pur nel massimo rispetto delle valutazioni che saranno operate, non può ad oggi non apparire abnorme una eventuale decisione che possa equiparare il Trapani Calcio ad altre realtà che non abbiano provveduto al pagamento degli emolumenti dovuti per i mesi di gennaio e febbraio.

Una decisione in tal senso risulterebbe oltremodo penalizzante, non terrebbe conto della reale situazione riferita e documentata e negherebbe in tal modo la verità sostanziale dei fatti, facendo apparire inadempiente, soltanto per un lieve ritardo, una società come il Trapani calcio che ha sempre ottemperato puntualmente alle scadenze federale, in ogni visita ispettiva della COVISOC non ha mai avuto rilievi negativi ed è l’unico Club in Italia la cui proprietà ha superato positivamente la stringente normativa della FIGC in materia di acquisizione societaria”.

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