Turchia – Italia 2 – 3, LE PAGELLE: Mancini riparte da Raspadori

Turchia – Italia 2 – 3 | Marcatori: 5′ p.t. Under (T), 35′ p.t. Cristante (I), 39′ p.t. Raspadori (I), 25′ s.t. Raspadori (I), 38′ s.t. Dursun (T)

Il nuovo ciclo dell’Italia riparte da Raspadori. Gli azzurri vincono l’amichevole che nessuno avrebbe voluto giocare in casa della Turchia e provano a voltare pagina dopo la cocente eliminazione dai playoff Mondiali. Buona partita degli uomini di Mancini, che ha messo in caso diversi volti nuovi che proveranno il rinnovamento necessario per guardare avanti.

TURCHIA (3-4-2-1): Bayindir 6; Kabak s.v. (dal 9′ p.t. Ayhan 6), Demiral 6,5, Soyuncu 6,5; Muldur 5,5, Tokoz 5,5 (dal 18′ s.t. Ozcan 6), Calhanoglu 6 (dal 32′ s.t. Antalyali s.v.), Yilmaz 5 (dal 18′ s.t. Kutlu 6); Under 6,5, Kerem 5,5 (dal 18′ s.t. Dursun 6); Unal 6 (dal 32′ s.t. Dogukan s.v.).

ITALIA (4-3-3): Donnarumma 5; De Sciglio 6, Acerbi 6, Chiellini 5,5 (dal 31′ s.t. Bastoni s.v.), Biraghi 6; Tonali 6, Cristante 6,5 (dal 31′ s.t. Locatelli s.v.), Pessina 5,5 (dal 31′ s.t. Sensi s.v.); Zaniolo 5,5 (dal 1′ s.t. Zaccagni 6), Scamacca 6,5 (dal 43′ s.t. Belotti s.v.), Raspadori 7 (dal 44′ s.t. Bonucci s.v.).

Donnarumma: deve ritrovare sicurezza. Sembra un lontano parente di quello visto all’Europeo rendendosi protagonista negativo con diverse imperfezioni, sia nel gol subito che nell’impostazione con i piedi (dove ha rischiato tantissimo). Le sue qualità non si discutono (le dimostra in un paio di interventi), ma la serenità manca.

De Sciglio: partita ordinata difensivamente, mentre la spinta offensiva è pari a zero.

Acerbi: zero errori per un difensore mancino che gioca nel centrodestra sono un ottimo risultato soprattutto in campo internazionale.

Chiellini: si divide al 50% le responsabilità nel gol di Under insieme a Donnarumma lasciando inspiegabilmente troppa libertà al turco di tirare da dentro l’area di rigore. Bastoni: s.v.

Biraghi: saper battere i calci piazzati è una dote che non va sottovalutata, soprattutto in partite dove si fa fatica a segnare su azione (come contro la Macedonia…). Sforna un buon assist su punizione per Cristante, per il resto difende al meglio nella sua fascia.

Tonali: è certamente tra i candidati più in vista a prendere un possibile posto da titolare nel nuovo ciclo dell’Italia. Continuando con prestazioni di quantità e qualità con il Milan e con la Nazionale saprà ritagliarsi il suo spazio.

Cristante: ottima prestazione condita dal gol. Si fa carico di dettare le geometrie del gioco azzurro e lo fa sbagliando poco o nulla. Locatelli: s.v.

Pessina: partita anonima del centrocampista dell’Atalanta, forse non abituato a fare la mezz’ala di una mediana a tre. Rimane una pedina utile per Roberto Mancini in ottica di alternanza per il reparto. Sensi: s.v.

Zaniolo: una partita tutto sommato positiva anche se è il meno incisivo del giovane tridente. Rimane ancora inconcludente e troppo spesso sceglie il tiro al posto del dialogo con i compagni. Zaccagni: si vede poco in un secondo tempo a ritmi molto più bassi del primo.

Scamacca: in lui molti italiani ripongono tantissime speranze. È chiamato all’arduo compito di diventare il centravanti presente e futuro della Nazionale, in questa partita non delude anche se non va a segno. Belotti: s.v.

Raspadori: aria fresca. Il suo avere qualità diverse rispetto a tutti gli altri attaccanti azzurri fa ben sperare, anche perché per lui vale lo stesso discorso fatto per Scamacca. Segna una doppietta che è di buon auspicio per il nuovo corso. Bonucci: s.v.

3 thoughts on “Turchia – Italia 2 – 3, LE PAGELLE: Mancini riparte da Raspadori

  1. Tristezza infinita a veder giocare questa squadra. Ma peggio è leggere i nomi dei giovani presunte promesse del calcio italiano. Se Tonali è quello ritenuto il più pronto a prendere un posto da titolare capiamo il livello di mediocrità cui siamo giunti. Perché nessuno dice che il calcio italiano non produce più, da almeno una ventina d’anni, talenti dotati di tecnica? Solo onesti lavoratori del pallone che, per fare un esempio vicino nel tempo, nella nazionale del 2006 non avrebbero giocato mai e poi mai. In Inghilterra, in Spagna, in Francia e Germania e lasciamo perdere il Sudamerica) allenano i bambini con la palla e ad esaltare le doti tecniche. Da noi la prima cosa che si insegna è “chiudere le linee di passaggio”. E infatti Tonali è ritenuto un fenomeno. Se a questo aggiungiamo il peso determinante nel fallimento italiano compiuto dagli arbitri italiani che fischiano in continuazione falletti ridicoli eliminando dalle gare l’abitudine al ritmo e alla intensità di gioco ( che invece hanno tutte le migliori nazionali europee) è chiaro che possiamo perdere con la Macedonia. Si dirà “ma questi hanno vinto gli Europei..” vero, lo ha fatto anche la Danimarca e la Grecia erano le più forti? Noi eravamo i più forti? La risposta è scontata (v. partite con la Spagna 2 lezioni di calcio).

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