Tutto Vazquez: Tottenham, Palermo e un saluto speciale a Mondello

Franco Vazquez è tornato a casa per le vacanze e adesso attende novità per la sua prossima destinazione. Il fantasista italo-argentino lascerà il Palermo, questo è sicuro, ma dalla sua Villa Carlos Paz ripercorre tutta l’ultima stagione e tutta la sua avventura a Palermo. Intervistato da Radio Next, il numero venti rosanero ha spaziato dalla lotta verso la salvezza fino alla sua vita con la fidanzata Agostina in quel di Mondello. Di seguito l’intervista integrale.

Sul campionato appena concluso: “Questa stagione è stata abbastanza dura. Non come quella dello scorso anno, in cui l’obiettivo è stato comunque quello della salvezza. Quest’anno l’abbiamo ottenuta all’ultima partita, quando eravamo con un piede in Serie B, è stato piuttosto difficile. Sono sempre stato bene e sono contento per la gente”.

Sui nove cambi in panchina: “È stato per lo sforzo di tutti, è stato un anno difficile. Aver cambiato così tanti allenatori ha complicato le cose, ma grazie a Dio siamo arrivati all’ultima partita e siamo andati avanti verso l’obiettivo, che era quello di restare in Serie A”.

Sulla sua maturazione: “Sono cresciuto soprattutto di testa, sono più maturo. Ho passato degli anni difficili, mentre quest’anno ho avuto maggiori responsabilità da vice capitano, sia in campo che fuori”.

Sul suo futuro: “Si sta parlando molto su dove andrò a giocare, spero che si risolva tutto il più rapidamente possibile. Non c’è molta ansia, la vivo molto bene. Certo, un po’ c’è perché non so dove andrò, ma va bene. Mi piacerebbe restare in Italia, in un campionato che conosco bene e in un posto dove non avrei problemi ad adattarmi, conoscendo bene anche la lingua. Quel che verrà sarà il meglio per me”.

Sull’interessamento del Tottenham: “Non ho mai giocato in Inghilterra, ma da quel che si vede in televisione è diverso da quello italiano. Più aperto, non come quello italiano che è più difficile. Si pensa più a difendere in Italia. Il Tottenham mi ha cercato anche l’anno scorso, ma sono solo voci. Se ne occupa il mio agente”.

Sulla sua preferenza: “Il giocatore è l’ultimo ad avere voce in capitolo su queste cose. Se il club non trova l’accordo, allora non mi cede”.

Sul suo rapporto con Zamparini: “Il presidente è una persona speciale. Sono grato a lui per avermi portato al Palermo, però con lui c’è un normale rapporto che ci può essere tra un presidente e un giocatore”.

Sulla decisione di Zamparini di cederlo: “Ancora non so nulla, ma quando ci sarà l’accordo tra lui e un altro club dovrò solo prendere un aereo per andare a firmare. Il presidente fa il prezzo. Se non lo accetta, allora resterò al Palermo fino al 2019 (ride, ndr). Non penso che succederà, però. Se il presidente decide di vendere qualcuno, lo vende. Lo ha fatto con Dybala l’anno scorso, quest’anno toccherà a me. Lo ha confermato anche alla stampa”.

Sulle difficoltà avute in questa stagione: “Su trentotto partite, almeno in trenta abbiamo davvero sofferto. La paura di retrocedere passa sempre per la testa in queste situazioni, è anche una macchia per il proprio curriculum. Per fortuna ci siamo salvati all’ultima giornata e sono contento, dopo aver sofferto tanto. Era l’obiettivo principale. Gli ultimi mesi sono stati difficili perché sembrava che non potessimo farcela”.

Sul gol segnato contro il Verona: “Nell’ultima partita ho segnato un gol importante. Una nostra vittoria ci ha permesso di salvarci, al di là della vittoria del Carpi, che già era in vantaggio 2-0. Noi ovviamente non sapevamo il loro risultato durante la partita, però già all’intervallo sapevamo tutto”.

Sull’esplosione di Dybala alla Juventus: “Non mi sorprende, lo conosco bene e sapevo che nel club più importante d’Italia avrebbe giocato tantissimo. All’inizio ha pagato un poco, però quando ha iniziato a segnare ha dimostrato di essere un campione”.

Sulla breve parentesi di Schelotto a Palermo: “In Italia non poteva allenare, doveva avere almeno cinque anni di esperienza. Per questo è andato via, però ha fatto bene. Abbiamo ottenuto una vittoria e due pareggi con lui”.

Sulla mancata convocazione per l’Europeo: “Sono stato convocato l’ultima volta per un’amichevole, poi non ho avuto altre possibilità. L’Italia ha una squadra con molti giocatori già consacrati, che il mister conosce bene. Dopo l’Europeo verrà un nuovo c.t., Ventura del Torino, e vedremo cosa succederà. È un allenatore diverso da Conte, ma dovrò far bene nel club per convincerlo a convocarmi. L’importante è questo”.

Sulla decisione di giocare per la nazionale italiana: “Penso che la mia scelta di giocare per l’Italia sia stata giusta. Ci ho pensato mille volte, ma anche se non giocherò all’Europeo penso sia stata la scelta giusta. Il tempo dirà se ho fatto bene o male”.

Sulla nazionale argentina in Copa America: “L’ho vista molto bene, ha giocatori che sanno fare la differenza. Penso a Di Maria, Messi e Higuain, gente che ti fa la differenza con una giocata”.

Sulla sua vita a Palermo: “Passo le giornate stando a casa con la mia ragazza, vedendo un film e bevendo mate. A Palermo viviamo a Mondello, sul mare, se c’è bel tempo si può tranquillamente andare a fare una passeggiata in spiaggia e prendere un mate lì. Certo, per il momento che abbiamo passato non potevamo stare fuori spesso, ma quando abbiamo ripreso a vincere non c’erano problemi”.

Sul Belgrano, la sua ex squadra: “Quando posso, seguo il Belgrano in diretta. Ho sempre pensato al Belgrano, è un club a cui voglio molto bene. Sono ancora in contatto con alcuni ragazzi. Sono contento per la promozione del Talleres, è bello avere un classico nella massima serie a Cordoba. Ne ho giocato uno in B, ma in Primera avrebbe un sapore diverso. Il Belgrano è stato il mio ultimo club in Argentina, non so quando ma tornerò”.

Sul rapporto con gli altri sudamericani: “Nei primi mesi, essendoci tanti sudamericani, ho sempre parlato in spagnolo. Poi, anche con altri sudamericani come Dybala e Barreto, abbiamo iniziato a parlare sempre in italiano. Oltre a Dybala, in Italia, conosco bene il Tucu Correa, Silvestre, Ricky Alvarez e Zarate. Con Higuain ho scambiato la maglietta”.

Il suo ricordo di Palermo: “Mi resterà il ricordo di tre anni molto belli, sono contento soprattutto di aver vissuto in un paradiso come Mondello”.


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