Vardy, il rissoso irascibile carissimo bomber scrive un'altra pagina del suo romanzo ​​

Vardy, il rissoso irascibile carissimo bomber scrive un’altra pagina del suo romanzo

La Cremonese ha acquistato l’ex centravanti del Leicester, Jamie Vardy, ovvero l’eroe della storica premier vinta con il Leicester di Claudio Ranieri. In italia non arriva “solo” un attaccante inglese veloce e ancora in forma. Arriva un’opera letteraria contenuta in un numero 9.

La sua ultima partita al Leicester dello scorso anno è stata arte su tela verde. Il suo match numero 500 e il suo gol numero 200 con le “Foxes”, i suoi compagni dello storico titolo in tribuna, Kasper Schmeichel in testa. E anche il suo allenatore che lo volle nel club, Nigel Pearson, preso per appena un milione di sterline nel 2012 e forse a quei tempi era sembrato anche un affare incauto.

I primi tempi al Leicester, prima dell’arrivo del tecnico italiano, si era trovato in cattive acque. Anzi, acqua sembrava proprio non ne toccasse, bevendo altro. Arrivava sempre ubriaco agli allenamenti, fino a che la dirigenza lo convocò. Gli fu detto che non era solo un investimento economico ma umano, contavano diventasse un bravo ragazzo. Con Ranieri la trasformazione fu definitiva, tanto che Vardy arrivò quasi sul trono dei cannonieri. Non male per uno scartato da piccolo perché troppo basso dalla squadra del suo cuore, lo Sheffield.



Ma, ancora prima, i capitoli del “romanzo” di Vardy contavano picchi narrativi non da poco. Fino al 2010, Vardy lavorava e giocava la sera in una squadretta di dilettanti, senza pretese, fino a che non fu nuovamente notato da squadre più importanti e riprese la carriera. Però in quel periodo gli successe anche una cosa molto particolare. Jamie era in un pub insieme ad un amico sordo, alcuni presenti presero in giro il suo amico, in maniera pesante. Il resto viene pittorescamente descritto dal suo ex allenatore di allora con una frase che rende l’idea del tipetto: “Jamie non cominciò la rissa, ma sicuramente fu lui a concluderla”.

L’intento nobile dell’aver pestato un paio di bulli, però, gli valse una condanna per violenza. Ma non solo. Anche il dover portare una cavigliera elettronica, quella che si mette ai detenuti a piede libero per controllarli. Il risultato fu che rischiava di non poter giocare per molto e allora si inventò la scappatoia. Per le partite in casa non c’era problema, rientrava per il coprifuoco, in trasferta partiva prima, giocava un’ora, veniva sostituito e scappava a casa.

Avrà pure il classico carattere difficile, ma uno così è tremendamente simpatico. Anche perchè Jamie non si guarda la punta delle scarpe. Ha intenzione di aprire una scuola per giovani che rischiano la strada, per dargli possibilità di giocare a calcio. E molto modestamente dice: “Il mondo è pieno di giocatori come me, ma nessuno gli dà un’opportunità”. Peraltro per arrivare a Cremona, Jamie ha rifiutato squadre su squadre, compreso il Wrexham di Ryan Reynolds che ci aveva fatto un pensierino.

E niente, ci toccherà cominciare a tifare Cremo, perché uno così, se segna, sei pure felice come tutti gli uomini “normali”. Come un Jamie Vardy qualsiasi.

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1 thought on “Vardy, il rissoso irascibile carissimo bomber scrive un’altra pagina del suo romanzo

  1. Curiosissimo di vederlo misurarsi nel nostro campionato.
    Tra Vazquez e Vardy, la Cremonese non può che fare simpatia. Però prima si deve salvare il Lecce.

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