La verità di Criscitiello: “Io inibito? Altro che calci, ecco cosa è successo”

La verità di Michele Criscitiello. Dopo aver rimediato una inibizione di oltre un anno dal giudice sportivo di Serie D, il giornalista (e presidente della Folgore Caratese) ha pubblicato un lungo post Instagram a sua difesa: “Il calcio lo vivo con passione e sangue caldo ma le false ricostruzioni non le tollero”. Criscitiello sostiene di non aver inveito contro l’arbitro nella misura descritta nel referto e posta dei video che mostrano una parte di quanto successo nel post gara contro il Bra.

“Ho sempre preferito – dice – i fatti alle chiacchiere e anche questa volta porto le prove che la lega dilettanti ha già in possesso da ieri. Quanto scritto nel referto da questo ragazzo (arbitro di 26 anni) è una ricostruzione smentita dai fatti. Foto 1) davanti al suo spogliatoio ha preteso la presenza fissa di un carabiniere. Ciò conferma che non era neanche possibile avvicinarsi. Altro che calci. 2) video di quando esce fino a quando entra in auto. Per fortuna faccio un mestiere dove le prove sono tutto e io ho documentato. Mentre filmo non mi avvicino neanche. Inoltre c’è il verbale dei carabinieri dove c’è scritto “nulla è accaduto”. Il giudice sportivo non indaga, riporta quanto scritto dall’arbitro”.

“La Procura Federale, invece, – aggiunge – indagherà su presunte frasi razziste di questo signore ad un nostro tesserato. Il mio obiettivo è la sua radiazione. Confermo invece di avergli detto “stai facendo il fenomeno” e “sei un incapace”. Tutto ciò quando usciva dal campo, non dopo”.

 

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