Baccaglini, quel “piano B” che somiglia tanto a un… “piano Z”

Poco meno di due mesi addietro e con una retrocessione ormai in tasca, il presidente Baccaglini tranquillizzava la piazza rosanero assicurando di avere un piano “B” già in rampa di lancio. Un piano che avrebbe dovuto ridisegnare squadra e dirigenza puntando con decisione su persone “esperte e che abbiano vinto in B“. La cronistoria delle ultime settimane, però, ci consegna uno scenario decisamente differente. Come allenatore è stato infatti scelto Bruno Tedino, tecnico “sacchiano” prossimo ai 53 anni con una lunga gavetta divisa tra Serie D, Serie C2 e Lega Pro. I suoi estimatori lo descrivono come un amante del bel gioco e un professionista esemplare, un sicuro “investimento” per il futuro. Sta di fatto, però, che sulla panchina rosanero siederà un tecnico chiamato a vincere un campionato a lui sconosciuto.

Simile il caso del neo direttore sportivo Fabio Lupo, strappato al Bari che lo voleva come responsabile del settore giovanile e reduce da un’esperienza al Teramo con il quale è riuscito a evitare il baratro della Serie D solo grazie ai play out vinti contro il Lumezzane. A differenza di Tedino, però, Lupo può vantare due esperienze di “prestigio”, anche se datate, prima a Genova sponda Samp (responsabile del settore giovanile e del mercato estero sino al 2007) e poi a Torino (ds granata sino al giugno del 2008). Dovrebbero completare il quadro dirigenziale, stando a Radio Mercato, Giovanni Francavilla e Vincenzo Todaro. Il primo, che dovrebbe diventare il nuovo segretario rosanero prendendo il posto Roberto Felicori, la scorsa stagione è stato ds del Latina, club retrocesso, fallito e ad un passo dall’oblio delle serie minori. Todaro, invece, è candidato alla poltrona di team manager, ruolo che ha ricoperto lo scorso anno al Trapani retrocedendo in Lega Pro.

Aggiungiamo a questi quattro profili anche quello di Andrea Ingegneri, difensore 25enne in forza al Pordenone (Lega Pro) voluto fortemente dal suo ex allenatore Tedino. Un giovane scuola Bologna che nei primissimi anni della sua carriera ha indossato le maglie di Forlì, Cesena e Bassano e che adesso si appresta al grande salto in Serie B. Infine, ma non per ultimo, la decisione di Zamparini di insistere sulla fiorente “Compagnia dei Balcani” di Curkovic: Posavec, Struna, Trajkovski, Balogh e forse Jajalo. Anche in questo caso, si continuerà su una linea che Baccaglini, nemmeno troppo velatamente, aveva più volte lasciato intendere di voler abbandonare.

Tirando le somme, è evidente come il famigerato piano “B” di Baccaglini sia rimasto, al momento, un’incompiuta. I motivi possiamo anche immaginarli: il closing ritarda e la palla resta tra i piedi di Zamparini. Chiamiamole pure soluzioni di compromesso, come ha ammesso lo stesso Baccaglini nella sua conferenza social di lunedì pomeriggio, ma trattasi pur sempre di promesse non mantenute. Il piano “B”, nel giro di poche settimane, si è trasformato in un piano “Z” e questo non è certo un buon inizio per il giovane Paul. E la piazza si scalda. Occhio perché, citando San Girolamo, “è facile trasformare un amico in nemico se non si mantengono le promesse”.


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