Jajalo al Corsport: “La A? Tutto è possibile, mi vengono i brividi”

“Il mio record per la A …”. Questo il titolo dell’intervista realizzata a Mato Jajalo da Salvatore Geraci per il Corriere dello Sport, con il centrocampista rosanero che confida sensazioni e speranze a pochi giorni dall’ultima giornata di regular season e dalla sfida a distanza con il Lecce.

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Un finale di stagione in cui (paradossalmente) il mancato raggiungimento dell’obiettivo potrebbe coincidere con un record personale, raggiungendo Vycpalek (143 presenze contro 141) come straniero con più presenze nella storia dei rosanero. Ma Jajalo non ha dubbi: “Rinuncerei a qualsiasi conquista personale pur di raggiungere sabato la seria A, dopo una stagione di sacrifici. Ormai, mi conoscete, prima vengono gli obiettivi di squadra. Se poi, arriva la A, sarà un ricordo, che insieme ad altre soddisfazioni, porterò per tutta la vita”.

Novanta minuti da vivere con il cuore in gola: “E non solo per noi. Dopo il pareggio con lo Spezia sembravamo destinati ai play off, adesso, quando mancano novanta minuti, tutto è possibile. Mi vengono i brividi. E’ questo il bello del calcio, guardate cosa è successo in C con l’Entella ed il Piacenza. Dunque, concentrati sul Cittadella, senza farsi condizionare dal risultato di Lecce. Sapremo poi se possiamo finalmente aprire le feste o se dobbiamo rimboccarci le maniche per gli spareggi”.

Sulla nuova società invece ha sensazioni positive: “Il nuovo patron ci ha caricato e detto che crede in noi. Sentire la stima della società è sempre importante. Preferisco non commentare il resto, non tocca a noi calciatori affrontare questi argomenti, le polemiche tolgono energie. Noi dobbiamo battere il Cittadella. E nient’altro. Se non sperare… Non spetta a me stabilire chi tra Lecce e Palermo abbia più qualità e meriti. Però la storia è fatta dai vincitori. Dovessimo andare entrambe in A, non ci sarebbero differenze. La classifica dice che ancora i giochi sono aperti, nel motociclismo alcune gare, entrate nella leggenda, sono state decise all’ultima curva”.

E sulla questione tifosi dice apertamente: “Non puoi dire alle persone: vieni a sostenerci. Certo abbiamo bisogno di tifosi. Preferisco però non fare mai appelli per invitarli allo stadio, anche se vedere gli spalti pieni cambia ambiente e attenzione. La storia dice che la gente di Palermo sa rispondere presente quando serve”.

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