Pergolizzi, un esame dopo l’altro: “La mia forza? Credo in ciò che faccio”

“Non sappiamo se quella di Pergolizzi sia una panchina in bilico perché Sagramola e Castagnini sono due sfingi. E non lasciano trasparire pensieri, sentimenti e intenzioni”. Inizia così l’analisi di Salvatore Geraci sulle pagine del Corriere dello Sport, dove si può leggere il punto della situazione riguardante l’allenatore rosanero.

Parte della critica lo attacca, la società non lo blinda forse perché appunto il problema non esiste, i tifosi si dividono. “La mia forza è quella di credere in ciò che faccio. Padrone del mio orgoglio, non del destino”.

Per raccontare Pergolizzi, Geraci recupera il contenuto di una intensa chiacchierata con il tecnico di cinque mesi fa. “A 16 anni, difensore per scelta, giocavo nel Palermo, la squadra del cuore. I medici mi fermarono per sette mesi. Diagnosi: tumore ai polmoni. Si trattava, invece, di un esame sbagliato! Comunque non mi arresi e il tecnico Veneranda mi mandò ad Olbia dove aveva amici. Sfortuna e fortuna, perché il Palermo fallì ma, restando ad Olbia, l’anno dopo passai al Napoli di Maradona“.

Con un salto in avanti, ecco il Pergolizzi allenatore. A Palermo, con la Primavera ottiene scudetto, Supercoppa, e finale di Coppa Italia. “Quando la gente parla di esoneri deve conoscere la verità. Un conto è essere licenziati, un altro dimettersi. Sono stato sempre io ad andarmene. L’unico esonero proprio a Palermo. Zamparini mi chiese di allenare la prima squadra. Come rifiutare? Ma sapevo che sarebbe tornato Guidolin. L’anno dopo mi hanno richiamato nella Primavera. E siamo diventati campioni d’Italia”.

“Sarò l’allenatore più scarso del mondo però chi parla del sottoscritto controlli prima il curriculum: a parte la prima categoria e la promozione – continua – ho fatto la D, la Lega Pro, la B, la A, il secondo, la Primavera, l’under 17 … Sono trasparente sulle mie cose, a costo di lasciare soldi e mangiare pane e cipolla. E ora, non importa chi siamo e da dove veniamo. C’è da conquistare la promozione e da levarsi il vestito bello per indossare quello di squadra grintosa, cattiva, concreta che sa soffrire e che poi vince le partite con la qualità”.

A distanza di cinque mesi – scrive Geraci – quella chiacchierata diventa un manifesto. Un messaggio di chi ritiene di non godere della giusta considerazione. Resta il fatto che il 5 gennaio c’è il derby con il Marsala, società alla quale Pergolizzi ha legato il suo nome vincendo il campionato di Eccellenza e la Coppa Italia, prima di sbattere la porta.

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10 thoughts on “Pergolizzi, un esame dopo l’altro: “La mia forza? Credo in ciò che faccio”

  1. Il palermo post radiazione si affidò ad un signore che faceva di nome: Pino Caramanno, un vecchio marpione…noi dopo quello ch ‘e’ successo ci siamo affidati ad un bravo ragazzo che però non ha la competenza tattica e la personalità per allenare una squadra dalle ambizioni del Palermo. Sinceramente non capisco l’ ostinazione dei dirigenti che rischiano di essere travolti prima di cominciare, specie se non dovessero ottenere la promozione. Pergolizzi si è fatto mangiare 10 punti in un mese, mica in un campionato com’è capitato due anni fa. Allo stadio molti tifosi cominciano a non andarci più, un motivo deve esserci….Qua nessuno chiede il calcio spettacolo(non sia mai)…si chiede solo che si facciano 5 passaggi di fila, e poi magari che l’ allenatore studi meglio il fuorigioco, che non si limiti a fare fare ai propri giocatori lanci di 50 mt nella speranza che qualche attaccante(quale) prenda il pallone…o che faccia tirare i rigori a chi realmente li sa tirare( anche in terza categoria sanno tirare i rigori spiazzando il portiere)…Qua l’ osso del collo rischiano di romperselo i dirigenti da Mirri a scendere, insieme al Sindaco Orlando che gli ha apparecchiato la tavola…E i tifosi? Penso che molti di noi siamo ormai disincantati…abbiamo visto di tutto e di tutti.. abbiamo avuto giocatori ed allenatori tra i migliori al mondo non lo dimentichiamo..se dovessero fallire pure questi(sono sulla buona strada)..diremo: Avanti il prossimo……

  2. Una società seria non ti avrebbe nemmeno ingaggiato ma siccome siamo in mano a sprovveduti senza piccioli rimarrai seduto in panca fino al termine della stagione.

  3. Quello che non capiscono molti tifosi è che per fare calcio spettacolo ci vogliono piedi raffinati….. Siamo in serie D… e in D giocano, tranne qualche eccezione, giocatori da D….. E ricordate che tatticamente è molto più facile difendersi che attaccare..

  4. Pergolizzi parla di curriculum? è meglio che non parlava, esiste wikipedia e il curriculum è scarso.

  5. Questa squadra non ha personalità e il suo tipo di gioco non convince! Deve credere nelle proprie forze e non sperare che il Savoia o qualche altra squadra faccia il passo falso. Mi auguro di sbagliarmi.

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