Baldini lascia il Pescara. "Non sento più la follia per inseguire i miei sogni"

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Baldini lascia il Pescara. “Non sento più la follia per inseguire i miei sogni”

Tutto lasciava intendere una sua permanenza sulla panchina, e invece, a sorpresa, Silvio Baldini saluta il Pescara. L’allenatore di Massa ha preso questa decisione dopo un confronto con la società, nonostante la promozione conquistata attraverso i playoff di Serie C, al termine di una cavalcata simile a quella già vissuta ai tempi del Palermo.

È stata una stagione fantastica. A Pescara ho ritrovato tutte le condizioni per vivere i miei sogni, e alla fine abbiamo vinto. Ho trovato un presidente come Daniele Sebastiani che mi ha sempre sostenuto, e un direttore come Pasquale Foggia che mi è stato vicino in ogni momento. Abbiamo riportato questa splendida piazza dove merita di stare, abbiamo riempito lo stadio con 20mila persone, e io ho indossato la tuta del Pescara con orgoglio per un intero anno”, ha detto nel suo messaggio di addio ai tifosi.

Poi ha aggiunto: “Dopo la festa e i complimenti, però, qualcosa dentro di me si è spento. Non sento più quella magia, quella follia che mi spinge a inseguire i miei sogni. Ho guardato la mia famiglia, ne ho parlato con mia moglie e i miei figli, e insieme abbiamo deciso che è meglio fermarsi. Il mio calcio è passione: non mi piace forzare le cose. Se non sento qualcosa di speciale dentro, preferisco non allenare. Non sono uno che prende in giro le persone”.



Infine, la sua conclusione: “Ho quindi deciso di non proseguire l’avventura con il Pescara. Fino a gennaio non allenerò nessun’altra squadra. Poi, chissà, magari si creeranno le condizioni giuste per tornare in panchina. Intanto mi tengo stretto il ricordo di un anno meraviglioso, delle tante persone splendide che ho incontrato, e di un gruppo di calciatori perbene, destinati a fare carriera. Forza Pescara!”.

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17 thoughts on “Baldini lascia il Pescara. “Non sento più la follia per inseguire i miei sogni”

  1. Furbone. Daa anni ormai lavora 6 mesi l’anno prendendo le squadre a gennaio e lasciandole a giugno. Di fondo però ha paura dopo di wvwnntuali fallimenti e preferisce lasciare da vincente. Tanto una squadra in serie C la troverà sempre.

  2. Tutti psicologi….cosa sapete delle emozioni che vive una persona??
    Io preferisco uno come lui che fa un passo indietro piuttosto che uno come Dionisi che è stato attaccato alla panchina anche quando era evidente il disastro che stava facendo… e non ha avuto nemmeno le palle di trovare un accordo e risolvere il contratto

    1. Bravo Wornin, sono pienamente d’accordo con te, chi critica Baldini si dovrebbe sciacquare la bocca.
      Ma davvero non esiste più la riconoscenza?

      1. dire che baldini non è una persona normale (teoria ampiamente confermata dai fatti) non vuol dire non essere riconoscenti per quello che ha fatto, si tratta di semplice onestà intellettuale. ma capisco che questi discorsi che vi hanno inculcato sulla riconoscenza ed il rispetto sono difficili da estirpare

        1. Non so quale sia la tua età…. ma i principi di riconoscenza e rispetto me li tengo stretti….anzi allargando il discorso alla vita di tutti i giorni forse è proprio perché questi principi vengono meno alle nuove generazioni che siamo un paese ormai allo sbando in costante declino..

          1. Bravissimo! Incredibile doversi addirittura difendere rispetto a valori che dovrebbero essere patrimonio collettivo…la verita’ e’ che fino a pochi anni fa mi scagliavo contro il marcio del calcio trasformato in business ma sempre di piu’ bisogna prendere atto che il marcio e’ nella societa’ in cui viviamo e il calcio non poteva rimanerne immune.

  3. Sono d’accordo con wornin e penso che un progetto come l’Athetic sia perfetto per uno come lui che crede nella magia dei sogni! Dalla serie D alla B è nel DNA di Silvio.

  4. E la storia si ripete… Allenatore per certi versi geniale ma non più congeniale a questo calcio così strutturato e con così tante figure adibite a ruoli diversi, la collaborazione e la fiducia altrui e ormai essenziale perché tutto funzioni, i predicatori solitari e gli special one ormai mal si sposano con questo sistema.
    Una dimostrazione ulteriore comunque del fatto che le colpe allora non furono principalmente della società come qualcuno volle far credere… La nostra è una società che rispetta e lascia lavorare in pace gli allenatori, fin troppo forse…

    1. calcio sempre piu’ strutturato nel suo marciume di business e interessi che ha del tutto annullato la componente sportiva e di momento sociale e popolare

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