Palermo a caccia di continuità: contro il Frosinone è sempre una partita speciale
Il Palermo arriva alla seconda giornata con un obiettivo chiaro: ritrovare la continuità. I rosa non vincono due gare di fila in avvio di Serie B da ben 61 anni: l’ultima volta fu nelle prime giornate del campionato 1964/65, con i successi su Trani (3‑0) e Potenza (2‑1), prima di concludere l’annata all’undicesimo posto. Più recentemente, la squadra ha centrato due vittorie consecutive l’ultima volta alla 32a giornata dello scorso campionato, battendo prima la Salernitana (1‑2) e poi il Sassuolo (5‑3).
Ora, la gara al “Barbera” contro il Frosinone è una chance concreta per imprimere una spinta positiva: sfruttare il calore del pubblico e mettere le basi per un avvio convincente. In un campionato che si preannuncia lungo e insidioso, costruire da subito un rendimento solido potrebbe fare la differenza. La mancanza di continuità è stato il grande problema della scorsa stagione: Inzaghi ne è consapevole e non vuole sbagliare.
Frosinone rivoluzionato: l’identikit dei “Canarini”
Il Frosinone si presenta a Palermo con una rosa rinnovata sul mercato estivo: tanti volti nuovi e una media d’età abbassata, frutto di un progetto tecnico orientato al ringiovanimento. Il direttore sportivo Renzo Castagnini e l’allenatore Massimiliano Alvini guidano una trasformazione chiara. Tra gli acquisti più significativi: il portiere Sherri con formula del prestito con diritto di riscatto, il difensore Edoardo Masciangelo (arrivato a titolo definitivo fino al 2027), i centrali Gelli e Calvani, l’esterno sinistro Corrado (ex rosanero), il mediano Calò, Gori e il giovane Raimondo in attacco.
Alvini dovrà affrontare anche molte assenze: i lunghi stop di Sherri, Gori e Corrado si aggiungono alle indisponibilità di Calvani, Monterisi (in partenza) e probabilmente Biraschi, penalizzando il reparto difensivo privo di elementi di esperienza consolidata. Per sopperire a queste defezioni, è atteso un Frosinone meno aggressivo in fase di pressione, con un modulo coperto — probabilmente un 4‑2‑3‑1 o 4‑5‑1 — che privilegi equilibrio e protezione.
Uno storico fatto di rivalità
Palermo e Frosinone si affrontano per la tredicesima volta nella loro storia. Il bilancio è nettamente favorevole ai rosanero: 7 successi contro i soli 2 dei giallazzurri, con il resto fatto da pareggi. Tra le sfide più significative figura la storica promozione in Serie A del Frosinone nel 2018, ottenuta contro il Palermo nella finale playoff. Il ricordo di quella notte — compresi i controversi episodi arbitrali e i palloni lanciati in campo — ha alimentato una rivalità che va oltre il campo e tiene i tifosi ancora oggi sulle spine.

Sarebbe ora di finirla, con questa storia. Sono passati sette anni dal giorno che di fatto decretò il fallimento, la fine di quel Palermo. Abbandonato e poi morto, sepolto, in solitudine, e maledetto. Non c’è alcun filo a legare ancora quel Palermo defunto a questo, presente, vivo e rivoluzionato, neanche il nome. Scenda quindi definitivamente l’oblio. Ps Personalmente ho un buon ricordo delle trasferte a Frosinone. Pernottamento a Fiuggi, pranzo in un posto ormai chiuso da tempo, un po’ come l’intera Fiuggi. Una vittoria per 2 a 0, con una rete di Biffi, su punizione, una bomba. Biffi, pensa te…
Senti, finchè c’è una goliardica e sana rivalità sugli spalti, non capisco il motivo perchè non ci deve essere.
Quello che si è visto a Frosinone in quella finale e l’hanno vista in tutta Italia, prima il rigore dato al Palermo da quel la penna e subito dopo cancellato, perchè accerchiato dai giocatori del frosinone, poi si è saputo della sua vicinaza con il presidente del frosinone. Dopo questa partita la penna è stato promosso in serie A, che coincidenza strana! Quindi oramai rimarrà per sempre la rivalità, ripeto, una sana rivalità, no violenza!
É la cosa inversa con i Leccesi, quando il Palermo calcio l’hanno fatto fallire nel 1986, l’unica società calcistica che è stata solidale con il Palermo. Ricordo Guido Monastra in una sua trasmissione con i tifosi in lacrime per la radiazione.
Crocifiggiamo di gol i Barabba del calcio italiano. Forza Palermo sempre. Ma di più contro i ladri di promozione del Frosinone.
So di andare controcorrente ma, secondo me, non c’era affatto il rigore che avrebbe permesso al Palermo di vincere la finale dei playoff contro il Frosinone. Il tanto insultato La Penna non fece altro che il suo dovere a negare quel penalty.
perché scrive con un altro nickname? Non le bastano tutti i commenti che fa ogni giorno? (gm)
Me la ricordo bene quella partita. A prescindere dalla cafonata dei palloni lanciati in campo dalla panchina, il Palermo il gol che gli serviva non l’avrebbe segnato mai, neanche rimanendo in campo altri due giorni. Eravamo impotenti.
Certo era difficile segnare con dieci palloni in campo…
Anche scrivere un commento intelligente senza un solo neurone nella testa è difficile. E tu ne sei la prova vivente.