Genio, "follia" e voglia di vincere e stupire: Silvio Baldini debutta con l'Italia U21 ​​

Genio, “follia” e voglia di vincere e stupire: Silvio Baldini debutta con l’Italia U21

FOTO PEPE / PUGLIA

“Voglio vincere Europei e Olimpiadi”. Parole decise, quasi spavalde. Solo uno come Silvio Baldini poteva pronunciarle senza esitazione, alla sua prima conferenza da commissario tecnico dell’Italia Under 21 e a pochi giorni dal debutto ufficiale — oggi, 5 settembre — nel cammino di qualificazione a Euro 2027 contro il Montenegro. D’altronde, Baldini è questo: genio e sregolatezza, una personalità travolgente e principi incrollabili, forgiati fin dagli esordi della sua carriera (certamente “sopra le righe”) da allenatore.

Un allenatore fuori dagli schemi

Chi pensa di trovarsi davanti a un uomo del “politicamente corretto” è fuori strada. Baldini è sempre stato l’opposto: vulcanico, anticonformista, capace di sfidare presidenti, dirigenti e persino l’ambiente calcistico stesso. “Il mondo del calcio è pieno di squali e lestofanti”, ha tuonato di recente. Una frase che non sorprende detta da lui. L’ennesima conferma di una visione netta, lontana da compromessi.

Non è un caso che la sua carriera sia costellata di episodi memorabili: celebre quello del 2007, quando durante un Parma-Catania diede un calcio nel sedere al collega Mimmo Di Carlo. Uno dei gesti eclatanti che hanno scontornato la sua immagine pubblica e raccontano l’effervescenza che da sempre accompagna il suo carattere.



Palermo, il “miracolo” inatteso

Il suo nome resterà per sempre inciso nella storia del Palermo. Tornato in rosanero nel dicembre 2021, in Serie C – dopo la breve parentesi del 2004 con Zamparini terminata dopo aver platealmente mandato il presidente a quel paese – Baldini fu accolto con più scetticismo che entusiasmo, ma riuscì a trasformare una squadra smarrita in un gruppo feroce e determinato.

La cavalcata playoff del giugno 2022 è ormai leggenda: vittorie su Triestina, Entella, FeralpiSalò e, infine, la doppia finale col Padova. Il ritorno in Serie B, dopo il fallimento del 2019, fu una rinascita. Un regalo del “profeta di Massa”, che riportò entusiasmo con un calcio coraggioso, emozionale, trascinante.

Le dimissioni inaspettate

Ma Baldini non ha mai piegato la sua vita alle logiche del risultato o del denaro. Più volte, nel pieno della carriera, ha scelto di lasciare quando non sentiva più le condizioni per restare fedele a se stesso. Senza paura di rinunciare a prestigio e contratti. Così, anche dopo aver riportato il Palermo in Serie B, sorprese tutti dimettendosi a luglio del 2022, esattamente un mese dopo la promozione.

L’entusiasmo era alle stelle, lui un eroe popolare: eppure, con l’avvento del City Group, preferì salutare a causa di alcune divergenze con la nuova società. Una decisione spiazzante, ma perfettamente coerente con il suo modo di vivere il calcio: senza compromessi.

L’uomo prima del tecnico

In un mondo che mette al centro solo risultati e carriera, Baldini ha sempre dato priorità alla famiglia e alle emozioni. Le sue scelte sono sempre nate dal bisogno di mettere in primo piano i suoi affetti o seguire il cuore.

La sua unicità non si misura solo in schemi tattici. Baldini è stato spesso più un “padre” che un allenatore, capace di motivare i giocatori con parole forti e con l’idea che il calcio serva a forgiare uomini, non solo atleti. Lui stesso si definisce un “traghettatore di valori”. Non a caso, ciò che ha realizzato a Palermo lo ha replicato anche a Pescara, riportando gli abruzzesi in Serie B dopo quattro stagioni di assenza, sempre attraverso uno straordinario percorso ai playoff. Salvo poi, ancora una volta, rassegnare le dimissioni.

Ora l’Italia U21: sogni e follia

Oggi Baldini porta la sua carica emotiva (e un pizzico di rosanero) sulla panchina della Nazionale Under 21. “Non mi aspettavo questa chiamata alla mia età”, ha rivelato. Oggi l’esordio assoluto per lui in azzurro: Italia-Montenegro, prima sfida delle qualificazioni a Euro 2027 nel girone E che comprende anche Macedonia, Polonia, Svezia e Armenia. Il regolamento è chiaro: solo le prime dei gironi e tre migliori seconde accederanno direttamente alla fase finale, le altre si giocheranno tutto ai playoff.

Ma lui non fa calcoli. L’obiettivo è semplice, quasi folle se detto con due anni di anticipo: vincere. “Europei e Olimpiadi”. Parole che a molti sembrerebbero utopia, ma che per Silvio Baldini hanno il sapore autentico della sfida. Dei primi 25 azzurrini convocati, nessuno ha mai lavorato con lui prima. E allora, caccia all’ennesima impresa; quella di trasformare un gruppo nuovo in una squadra unita, capace di un’altra cavalcata memorabile.

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12 thoughts on “Genio, “follia” e voglia di vincere e stupire: Silvio Baldini debutta con l’Italia U21

  1. Meno male che esistono ancora quelli come Silvio Baldini, in un mondo del calcio plastificato fatto da replicanti che ripetono sempre le stesse quattro frasi fatte.
    Lunga vita a Silvio!

  2. Grande uomo e allenatore, fuori da ogni schema, fuori dal politicamente corretto.
    Una persona che ragiona e agisce con la suo testa, ma con grande correttezza e onestà.
    Uomo di grandi principi morali , di cuore, di fede che trasmette in tutto quello in cui crede e fa! Grande motivatore per i giocatori, ma anche padre severo se necessita.
    …e poi cosa più significativa non e attaccato al demone del denaro!
    In bocca al lupo Mister…e Viva il lupo!
    Vinci!

  3. Spero con tutto il cuore che funzioni . Non riesco a dire altro. È riuscito a farmi rivivere emozioni che avevo dimenticato. E ,cosa con secondaria, ha dato un gioco al mio Palermo. Un gioco preciso , riconoscibile, con Brunori terminale implacabile.

    1. È vero caro Solo Rosanero, condivido il tuo pensiero e di tutti coloro che lo apprezzano come uomo che come allenatore.
      Personalmente sono “innamorato” di questo personaggio fuori dagli schemi.

  4. Baldini con una squadra relativamente modesta riuscí a compiere l’impossibile e da gran signore si dimise senza polemiche. Buona fortuna per questa nuova avventura!

  5. Io penso che Baldini sia in allenatore che x ottenere risultati debba lavorare quotidianamente con la squadra non lo ritengo adatto al ruolo di CT speriamo che mi sbaglio!!

    1. L’importante è arrivare alla fase finale. Poi, nei tornei brevi a eliminazione diretta tipo playoff, a Palermo e Pescara sappiamo che diventa un mago.

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