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ACR Messina fallito, il Tribunale dichiara la liquidazione giudiziale: futuro incerto

È arrivata l’ufficialità: la sezione fallimentare del Tribunale ha dichiarato la liquidazione giudiziale dell’ACR Messina, accogliendo la richiesta della Procura. Una decisione che sancisce la fine della gestione Aad Invest Group e Pietro Sciotto, con la curatela fallimentare affidata all’avvocato Maria Di Renzo. Il collegio presieduto dal giudice Ugo Scavuzzo, con relatore Daniele Carlo Madia, ha respinto l’istanza di esercizio provvisorio avanzata dalla società, rilevando “uno stato di insolvenza grave e irreversibile”.

La curatrice dovrà ora valutare la possibilità di garantire la prosecuzione dell’attività sportiva tramite una procedura a evidenza pubblica, indispensabile per evitare l’esclusione dal campionato. Si prospetta un’asta per il ramo sportivo della società, sul modello di quanto già avvenuto nel 2009 dopo il crollo del FC Messina della famiglia Franza.

Una storia di errori e un epilogo amaro

Il provvedimento certifica il fallimento dell’era Sciotto-Alaimo, segnata da anni di improvvisazione e instabilità. La società, schiacciata dai debiti e con fondi esigui, non ha convinto il Tribunale sulla possibilità di sostenere le spese necessarie per portare a termine la stagione. Prima della vendita sarà indispensabile stimare il valore dell’asset sportivo e fissare la base d’asta, con tanti creditori in attesa di recuperare almeno una parte delle somme dovute.



Resta complicata l’ipotesi di una trattativa privata: la legge impone la trasparenza di un bando pubblico. Chiunque si aggiudicherà la società potrà rilevarla senza debiti, ma dovrà garantire subito le risorse necessarie per il campionato in corso.

I tempi della procedura e il rischio esclusione

Le tempistiche restano l’incognita principale. Si parla di almeno due mesi per organizzare l’asta, ma la curatrice proverà a ridurli, consapevole che senza nuove entrate da sponsor o botteghino non ci sarebbero fondi per mantenere l’attività. Un eventuale esercizio provvisorio, se autorizzato dal Tribunale, servirebbe a evitare l’esclusione immediata dal torneo, che comporterebbe la perdita definitiva del titolo sportivo.

Sul tema è intervenuto anche il sindaco di Messina, Federico Basile, che ha definito la decisione “un epilogo annunciato” e auspicato che dal fallimento possa nascere un progetto più solido per il futuro. “Il Comune non poteva intervenire in questa procedura, ma ci saranno imprenditori interessati a far ripartire il calcio in città”, ha dichiarato.

La reazione dei tifosi e il progetto cooperativo

A poche ore dalla sentenza si è fatta sentire la Società Cooperativa Calcio Messina, che ha lanciato un appello alla città: “Il fallimento non è la fine, ma un’occasione per un nuovo inizio. Messina ha fame di calcio e identità: vogliamo costruire un modello cooperativo, trasparente e partecipato”.

Un messaggio che raccoglie lo spirito di una piazza ferita ma non arresa. Il futuro dell’ACR Messina è ora nelle mani della giustizia e degli imprenditori che vorranno investire. Ma la passione dei tifosi continua a rappresentare l’unico vero patrimonio intatto di una storia calcistica che, tra crolli e rinascite, non si arrende mai.

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2 thoughts on “ACR Messina fallito, il Tribunale dichiara la liquidazione giudiziale: futuro incerto

  1. sancisce la fine della gestione Aad Invest Group e Pietro Sciotto”…Perché la gestione della Aad Invest Group quando è cominciata?

    Una SRL lussemburghese senza soldi formalmente costituita da tale Doudou Cissè per rilevare il club da Sciotto, ma che in sostanza è servita a fungere da paravento per tentare chissà quali magheggi tecnico-giuridico-finanziari, probabilmente tesi a sollevare la precedente proprietà dai debiti accumulati e a fare da schermo per eventuali problemi giudiziari e/o tributari.

    Dal momento in cui questi commedianti si sono presentati sulla scena era evidente – per chiunque ha un minimo di pelo sullo stomaco e capisce come funziona sta roba – che per il Messina calcio era finita.

    E’ assurdo come tanti giornalisti sportivi messinesi abbiano concesso qualche credito/credibilità a questi commedianti della “Aad Invest Group”. Fa riflettere sulla profondissima incompetenza e spesso dabbenaggine di molti professionisti del settore, perlomeno in Sicilia….perche per es., quando a Parma arrivò il cialtrone Manenti, i giornalisti locali seppero fare benissimo il loro lavoro.

    Invece a Messina, con sprezzo del ridicolo, ponevano domande al misterioso Alaimo (che nella commedia recitava la parte del nuovo Presidente ) sul mercato, le prospettive future del club etc., anziché torchiarlo battendo su 3 questioni: 1) Da dove dovrebbero arrivare i soldi che la Aad Invest Group dovrebbe investire sul Messina; 2) Di quanti soldi parliamo; 3) quando arriveranno.

    Addio, Messina Calcio. I messinesi devono sperare che da quelle parti ci sia un Mirri , e che magari abbia la stessa fortuna che ha avuto Mirri nel trovare investitori (VERI E SERI) interessati al Messina. Altrimenti li aspettano anni di partite col Taormina FC (e forse manco quello)

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