Palermo, quando la palla inattiva diventa scienza: la metà dei gol arriva da fermo
Dieci dei 24 gol realizzati dal Palermo in campionato sono arrivati da palla inattiva. Considerando anche la Coppa Italia, il dato sale a undici reti su 25 complessive. In pratica, circa il 42% delle reti nasce da situazioni da fermo: numeri che certificano un lavoro specifico, metodico e mai casuale dello staff tecnico rosanero, che lavora su ogni episodio per trasformarlo in opportunità reale.
In media, tra il 30% e il 40% dei gol di una squadra arrivano da palla inattiva. Significa che, in ogni partita, ci sono tra le dieci e le quindici occasioni potenziali per segnare in queste situazioni. Il calcio è passato da un’epoca fatta di improvvisazione a un contesto in cui l’organizzazione, l’analisi dei dati e la preparazione dettagliata rendono le palle inattive fasi di gioco vere e proprie. Oggi la creatività individuale lascia spazio a uno studio collettivo, dove ogni movimento è analizzato e ripetuto.
Una tendenza europea e un Palermo che si allinea
In tutta Europa si registra un incremento netto dei gol nati da corner rispetto alla stagione precedente. E non solo: sono tornate di moda anche le rimesse laterali lunghe, trasformate in veri e propri cross in area. A ottobre, il 19% dei gol della Premier League era arrivato da calcio d’angolo: record assoluto della competizione, con l’Arsenal specialista.
Il Palermo ha iniziato a lavorare su questi dettagli sin dal ritiro in Valle d’Aosta, dove parte delle sedute era dedicata a schemi, tempi e sincronismi, sia offensivi sia difensivi. Una filosofia portata avanti durante la stagione, con una convinzione precisa: in un campionato equilibrato, le palle inattive possono diventare un fattore determinante. E finora il campo ha dato ragione a Inzaghi.
Da Bolzano alle rimesse decisive
La prima traccia concreta è arrivata già contro il Südtirol, su corner: spizzata di Le Douaron sul secondo palo e tap-in di Pohjanpalo. Contro il Bari, invece, è stata una rimessa laterale a sbloccare il risultato. E non è stato un episodio isolato: contro il Cesena una rimessa dalla destra ha portato palla ad Augello, cross perfetto e colpo vincente di Bani, arrivato fino all’area di rigore avversaria di proposito per sfruttare la situazione.
La gara con lo Spezia ha rappresentato uno dei punti più alti: il gol di Pohjanpalo è nato da uno schema su punizione, mentre Pierozzi ha siglato il raddoppio sugli sviluppi di un calcio d’angolo. In Coppa Italia, la rete di Peda all’Udinese è arrivata ancora da corner, confermando la continuità di un trend ormai evidente.
Una firma sempre più riconoscibile
Contro il Pescara, Pierozzi ha firmato una doppietta interamente nata da situazioni da fermo: prima su rimessa laterale di Augello, poi su corner. Anche il gol su rigore segnato da Pohjanpalo contro la Carrarese ha contribuito al conto.
E nella vittoria contro l’Empoli le prime due reti sono arrivate ancora da palla inattiva: prima Le Douaron, in seguito a uno schema provato anche in partite precedenti, poi Pohjanpalo, finalizzatore del più classico movimento da calcio d’angolo: spizzata sul primo palo, palla sul secondo e tap-in.
Il Palermo non si limita a sfruttare le palle inattive: le costruisce, le prepara e le trasforma in identità. Sono diventate una delle firme tattiche di Inzaghi, simbolo di una squadra tornata a giocare con intensità, fame e cura maniacale dei dettagli. E così, quella salita che sembrava ripida, oggi ha preso una pendenza più dolce.
