Pohjanpalo trascina il Palermo: più della metà dei punti porta la sua firma
Il Palermo sembra aver invertito la rotta e a trascinarlo è soprattutto Joel Pohjanpalo, l’uomo che più di tutti sta incidendo sul cammino rosanero nelle prime quindici giornate. Con i suoi gol sono arrivati 16 dei 26 punti totalizzati finora, pari al 61,5% dell’intero bottino. Numeri da fuoriclasse assoluto che spiegano quanto il “vichingo” finlandese sia ormai diventato il perno offensivo – e psicologico – della squadra di Inzaghi.
Reggiana, Südtirol (doppietta), Spezia, Entella, Carrarese (con una straordinaria tripletta) ed infine l’Empoli dell’ex Dionisi, colpito con un’altra doppietta: queste le sue vittime finora. Dieci gol complessivi che gli permettono già di guardare tutti dall’alto nella classifica marcatori.
Se segna Pohjanpalo il Palermo non perde
Un dato è ormai chiaro: quando segna Pohjanpalo, il Palermo non perde mai. Non è casualità, ma un indicatore preciso del suo peso offensivo e della sua capacità di determinare i risultati. Nei match in cui è stato servito poco e male – su tutti Catanzaro e Juve Stabia – il numero 20 non ha messo a referto né gol né assist, e il Palermo ne ha risentito in modo evidente.
Il finlandese, però, non è soltanto un goleador. In questa stagione ha già distribuito 4 assist, già più di quanti ne abbia fatti lo scorso anno tra Venezia e Palermo. Un’evoluzione che lo ha trasformato in un attaccante totale: non solo finalizzatore, ma anche primo rifinitore.
Un lusso per la B: tecnica, fisicità e intelligenza
Pohjanpalo è un lusso per la categoria. Lo dimostra non soltanto la frequenza con cui vede la porta, ma anche la capacità di proteggere il pallone, far salire la squadra, distribuire sponde chirurgiche e aperture pulite. Qualità che in Serie B raramente si vedono e che spesso mancano perfino in Serie A.
Che con la cadetteria c’entrasse poco lo aveva già mostrato a Venezia (42 gol in due anni) e nella scorsa mezza stagione a Palermo, chiusa con 9 reti in 15 presenze, una delle pochissime note positive dell’era Dionisi. Ed è proprio contro Dionisi, oggi tecnico dell’Empoli, che sono arrivate le ultime due zampate: un tap-in da rapace sul secondo palo dopo una spizzata di Ceccaroni e un destro fulmineo dopo un “liscio” di Guarino. Due gol da attaccante vero.
Fame da lupo e rifornimenti migliori
Il 5-0 alla Carrarese aveva già fotografato perfettamente la sua fame: tre gol davanti ai 21.834 del Barbera e quel gesto del “tre” rivolto ai compagni dopo la seconda rete, chiaro indizio di un pallone da portare a casa già immaginato in anticipo.
Gran parte del suo rendimento dipende anche da come viene servito. Nelle ultime due gare sono arrivati più palloni giocabili: Palumbo più vicino per dialogare, le catene laterali più attive e i soliti, preziosissimi, calci piazzati, nei quali domina nella sua naturale terra di conquista: l’area di rigore.
La promozione passa (anche) dai suoi gol
Non giriamoci attorno: la promozione del Palermo passa inevitabilmente anche – e soprattutto – dai gol di Joel Pohjanpalo, oggi l’uomo più decisivo della squadra di Inzaghi. Il prossimo obiettivo? Confermarsi già venerdì 12 dicembre, nell’anticipo della 16a giornata contro la Sampdoria al “Barbera”. Il Palermo ha trovato il suo trascinatore. E finché Pohjanpalo continuerà a ruggire, ogni obiettivo sarà raggiungibile.
LEGGI ANCHE
LE IRONICHE DI AMENTA E FERRARA
