Arcoleo: “La difesa a 4 del Palermo, ecco cosa cambia. Coronado decisivo”

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Ignazio Arcoleo presenta il match tra Palermo e Parma, valido per l’ottava giornata di Serie B, tra analisi tecniche e tattiche, il ricordo delle gioie del passato, ma anche un appello al sostegno dei tifosi.

“Questi ragazzi hanno bisogno del calore – afferma – e del supporto del pubblico: la squadra va sostenuta fortemente e aiutata a superare questo scoglio. Solo così i giocatori possono ottenere il massimo da se stessi e anche qualcosa in più. Contro il Parma sarà una partita durissima: sarebbe bello che i ragazzi avessero una cornice di pubblico degna dei vecchi tempi, che sia l’uomo in più per questa squadra… magari proprio come quel Palermo – Parma, una sera d’agosto di 22 anni fa.

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COSA RIMANE DI QUELLA SERATA MAGICA: “Quella sera il Palermo fece una partita spettacolare, ne parlò l’Italia intera. Quella sera fu scritta una pagina storica del vecchio Palermo: ero l’allenatore dei rosanero da appena un mese e il mio orgoglio è di aver preparato nel giro di un mese una squadra composta da tanti giovani (alcuni non avevano mai giocato in Serie B, tipo Galeoto e Tedesco). Fu un capolavoro sul piano tattico, fisico e psicologico, annichilendo la detentrice della Coppa Uefa, allenata da anni da Nevio Scala, in cui militavano campioni come Stoichkov e Zola e in panchina anche dei giovanissimi Inzaghi e Buffon”.

EX MANCATI: DI GAUDIO E CALAIO’: “Avranno la tipica motivazione che hanno tutti i giocatori palermitani che hanno sempre avuto il sogno di indossare la maglia del Palermo, della propria città, la maglia del cuore, ma non sono riusciti a realizzarlo. Questa partita per un palermitano ha un significato particolare e sono proprio loro i giocatori che il Palermo deve temere di più”.

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PALERMO, DIFESA A 4: QUALI DIFFERENZE: “Sul piano tattico cambiano i movimenti, ma la differenza consiste soprattutto nell’attaccare con i terzini in modo alternato, in modo tale da lasciare anche durante la fase offensiva tre difensori dietro pronti alle coperture preventive. Anziché avere un giocatore in più fisso in difesa, i terzini alternativamente rifiatano e aiutano i 2 centrali. Tedino, in questo modo, potrebbe schierare un centrocampista o un attaccante in più per allargare il fronte d’attacco senza bisogno di spingere sempre con i terzini per allargare gli spazi. Certamente si tratta di un modulo che sposta leggermente in avanti l’equilibrio della squadra”.

DAWIDOWICZ “VERTICE” BASSO: “Il play basso in un centrocampo a rombo è la principale fonte di gioco e in questo sistema i vertici e gli altri due centrocampisti instaurano delle marcature ben definite in partenza. Dawidowicz avrà sempre un giocatore addosso, che cercherà di impedirgli la costruzione del gioco: se disturbato dovrà essere uno dei difensori centrali a salire ed impostare”.

COME GIOCHERA’ IL PARMA: “A mio parere potrebbe schierare il 4-3-3 ma anche il 4-4-2. Non conosco gli allenamenti del Parma e il lavoro di D’Aversa, ma con 2 punte di valore come Calaiò e Ceravolo il Parma potrebbe anche optare per un cambio di modulo. Per fare il 4-3-3 servono sicuramente dei tornanti veloci, che scalino a centrocampo in fase difensiva (passando a 5) ma anche creino il sovrannumero in fase offensiva. Secondo me il modulo ideale del Parma potrebbe anche essere il 4-3-1-2 o il 4-4-2, sebbene poco cambi: in campo le squadre si adattano sempre a quanto propone l’avversario”.

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LE ASSENZE DEI NAZIONALI: “Di necessità si fa sempre virtù. Per il Palermo non è bello dover rinunciare ai suoi nazionali e i rosanero ne escono penalizzati: il Palermo sta trovando i suoi equilibri e automatismi, con un’identità chiara. Ad esempio, molto importante è stata l’intesa fra Chochev e Nestorovski nel gol contro la Pro Vercelli, ma anche l’occasione creata dal bulgaro ad Ascoli per Rispoli. Sono assenze che potrebbero incidere, ma il Palermo può dare la possibilità a tutti di essere protagonisti: chi ha scalpitato per alcune partite ora contro il Parma potrà dimostrare il proprio valore (anche in ottica mercato). Si perdono alcune giocate, ma tutti possono essere funzionali alla vittoria del campionato”.

CORONADO, COME GESTIRLO: “Coronado è un grandissimo talento ed un patrimonio per la società: se in questo momento le sue condizioni non sono ottimali, in base alle indicazioni dello staff, bisogna preservarlo da infortuni seri che potrebbero poi condizionare il suo rendimento e quello della squadra. Se sarà in campo però può decidere la partita in qualsiasi momento: anche se giocasse pochi minuti, in quella finestra di tempo può decidere lui le sorti del match. E’ un bene prezioso che va gestito, un giocatore indispensabile”.

RINNOVO LA GUMINA: “Si tratta di un rinnovo importante. Il ragazzo è sceso in campo avendo sempre la fiducia del tecnico e della società: con il contratto rinnovato, il club dà un altro segnale importante alla piazza e al giocatore, che sa una volta di più che il Palermo punta su di lui. Sono contento per il Palermo e per La Gumina”.


6 thoughts on “Arcoleo: “La difesa a 4 del Palermo, ecco cosa cambia. Coronado decisivo”

  1. Basta con questa campagna “tutti allo stadio” non se ne può più.
    Ignazio il tuo Palermo battè il Parma giocando sopra ritmo e correndo più degli avversari. Io c’ero.
    Questa squadra è lentissima, non entra mai in area di rigore, non tira mai in porta e sopratutto costruisce zero. Questo perchè, oggi qualcuno è convinto che basta fare pressing e conquistare la palla per vincere; ma sei non sai cosa fare con la palla diventa, difficile e problematico. Non è andando allo stadio che possono cambiare i valori tecnici.

    1. Diagnosi un pò esagerata direi. Siamo lentissimi, non entriamo mai in area di rigore, non tiriamo mai in porta, costruiamo zero… ma siamo secondi in classifica ed imbattuti. Non credi che qualcosa stona?

  2. Anche io ricordo quel Palermo-Parma. Era un grande Parma quello che venne alla Favorita, noi invece stavamo raccogliendo i cocci e provando a ripartire con l’unica strada percorribile: il Palermo dei picciotti. Li asfaltammo grazie alla corsa dei picciotti ed all’entusiasmo del pubblico che ai tempi aveva il palato meno fine di adesso. Fu una grande pagina di calcio della storia rosanero e quell’entusiasmo ci portò a sognare per oltre mezzo campionato. Oggi è comunque un Palermo diverso rispetto a quello dei picciotti. Sebbene ridimensionati siamo comunque più forti e nutriamo qualche speranza in più di ottenere la promozione. Circa l’entusiasmo del pubblico sappiamo bene il perchè sia così basso, ma nutro la speranza anche io nonostante tutto di una inversione di tendenza. Sappiamo che andare allo stadio non cambia i valori tecnici, ma ad ogni modo la spinta del pubblico da un concreto aiuto alla squadra e tende a limare se vi sono anche i limiti tecnico tattici con l’avversaria di turno. Ci siamo dimenticati anche di questo?

  3. Come si fà a chiedere alla gente di venire allo stadio quando non ci sono i 3 fattori princicpali ( bel gioco,giocatori di valore,progetto tecnico)per entusiasmare il pubblico…,..
    ZAMPARINI VATTENE DA PALERMO

  4. Inversione di tendenza nella speranza che il diavolo per miracolo diventi santo.Continuiamo a farci del male…………….
    Oppure è un altro di quelli prostrati davanti a Zamparini…………………………….nonostante tutto.
    Sono esclusivamente realista, dico la verità anche se a volte può far del male. Sicuramente non sono sognatore.

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