Buon viaggio, Vito Chimenti: con te se ne va un altro pezzetto di gioventù

Tra le centinaia di giocatori che indossano, più o meno degnamente, una maglia tanto amata, quella pelle che qualche volta vorremmo strapparci di dosso ben sapendo che sarebbe come perdere l’anima, ce ne sono alcuni che ti restano nel cuore. Che continui ad amare a distanza di anni e a ringraziare per le emozioni che t’hanno regalato. Che vorresti che restassero agili e scattanti come ai vecchi tempi, quando eri un ragazzino e la tua vita ancora un libro con tante pagine da leggere e, soprattutto, da scrivere.

E quando se ne vanno è come se perdessimo dei vecchi amici. Quanti ne ho visti andar via, in questi anni. Il grande Stecco, vestito di nero, che parava a mani nude anche quando i palloni pesavano come macigni. “U’ biunnu”, con la sua zazzera che ondeggiava come spighe di grano sulla maglia rosanero lorda di fango e di sudore. Erminio, l’uomo dei mille rigori “rubati”. Ed oggi lui, anche lui: Vito Chimenti, il mio grande Vitogol.

Arrivò a Palermo, pescato in Serie C nella diffidenza generale, al seguito del Gringo Veneranda. Alla partita d’esordio contro il Napoli in Coppa Italia, in un torrido pomeriggio di fine agosto, lo stadio era stracolmo. Uno spettatore, giunto all’ultimo minuto, si piazzò davanti a me eruttando alla sua vista, all’uscita dal sottopassaggio, la sua sentenza inappellabile: “Ma ‘stu panzuni unni u ieru a pigghiari”.

Perché in effetti Vitogol sembrava un pizzaiolo un po’ in carne; una bomba più che un bomber. Vitogol giocò una partita memorabile segnando una doppietta e facendo ammattire gli avversari con il famoso giochino della bicicletta. Nonostante la sconfitta per 3-2 maturata negli ultimi minuti, il mio vicino lasciò lo stadio soddisfatto ripetendomi, ma con un senso diametralmente opposto, le parole del suo incipit: “Cucì, u viristi a Chimenti. Ma unni u ieru a pigghiari?

Saltiamo quasi tutta la stagione e giungiamo al 21 maggio 1978. Il Palermo gioca una partita da vincere contro la Ternana, diretta concorrente per la promozione. Si inizia benissimo: Vitogol segna subito e poi, per tutta la partita, il Palermo cerca il raddoppio ma Poerio Mascella, portiere della Ternana, è in vena di miracoli. A metà del secondo tempo in una delle sue poche azioni offensive, la Ternana pareggia. Palla al centro e riprende l’assedio. Dopo due pali di Vitogol, un vecchietto seduto accanto a me si alzò di scatto e, paonazzo in volto, si girò in direzione di Monte Pellegrino svelando al popolo il suo capolavoro: “Santa Rusulia, ma comu sì uorba ?”. Fatto sta che la Santuzza si vutò e a sei minuti dalla fine, Magistrelli segnò, naturalmente su passaggio di Vitogol, il gol di una vittoria che poi si rivelò ininfluente ai fini dall’agognata promozione.

La stagione successiva è quella della seconda finale di Coppa Italia che vede il Palermo competere con una Juve che fa tremare i polsi a partire dall’incipit della formazione: Zoff, Gentile, Cabrini… È il 20 giugno 1979 ed Emilio Fede annuncia al Telegiornale che la RAI trasmetterà solo il secondo tempo della partita. Sullo schermo che si intravede alle sue spalle scorrono le immagini della partita appena iniziata. Non credo ai miei occhi scorgendo i nostri che esultano sotto la curva B. È il primo minuto e siamo in vantaggio: naturalmente ha segnato Vitogol.

Il primo tempo si segue per radio, come si faceva allora: la Juve cerca il pareggio e le rare sortite dei nostri sono interrotte dai falli, in particolare di Morini su Vitogol. “E come ti permetti tu, piccolo tracagnotto pugliese, di prenderti gioco di noi che siamo campioni?”. Finalmente inizia il secondo tempo: alla TV vedo il baffetto di Osellame, ma manca quello di Vitogol. Il telecronista annuncia che è rimasto negli spogliatoi per un infortunio al ginocchio causato da nobilissimi tacchetti. Come andò a finire lo sapete bene. Perché nel calcio, come nella vita, se un Davide incontra un Golia, vince sempre Golia. E quando per un caso ciò non accade, l’evento è così straordinario da essere riportato nella Bibbia. Quella fu l’ultima partita del mio Vitogol in maglia rosanero, anche se su questo forfait i soliti dietrologi, i “leoni da tastiera” di una volta, ne dissero tante.

L’ho rivisto a Palermo nel giorno dell’ennesima, e speriamo ultima, rinascita. Invecchiato, certo; ingrassato, lui che pareva avesse sempre un conto aperto con la bilancia. Non c’entrava più nella sua vecchia maglia il mio grande Vitogol, ma il sorriso furbetto e il baffetto impenitente erano sempre gli stessi. Ricordo l’ovazione che gli fu tributata da un pubblico per la maggior parte composto da tifosi che avevano solo sentito parlare di lui. Della sua bicicletta imitata, ma non raggiunta, da Ardiles in una delle scene-cult del film “Fuga per la vittoria”. E di un tempo in cui il calcio era dei calciatori, e non dei corridori che tirano calci a un pallone. Buon viaggio, Vitogol. Buon viaggio da uno che del tuo nomignolo ha fatto un marchio di fabbrica e che con te perde un altro pezzetto della sua gioventù.

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13 thoughts on “Buon viaggio, Vito Chimenti: con te se ne va un altro pezzetto di gioventù

  1. Bellissimo omaggio! Nelle parole di Vitogol il ricordo di tanti della sua generazione che hanno avuto la fortuna di vederlo giocare e godere delle sue prodezze. RIP Vituzzo!

  2. Bellissimo omaggio! Nella parole di Vitogol il ricordo di tanti di noi che hanno avuto la fortuna di vederlo giocare e di gioire delle sue prodezze! RIP Vituzzo!

  3. Complimenti a questo Vitogol, un bel pezzo , era ora.
    Un grande abbraccio a Vito Chimenti ero giovane e mi hai fatto divertire e innamorare della ns maglia .

  4. bellissimo ricordo commosso e commovente anche per chi come me ancora non c’era e non ha avuto modo di vederlo in campo. grazie vitogol

  5. Al suo esordio contro il Napoli ero allo stadio con mio padre che mi teneva per mano. Ricordo che il merito della mia passione nacque con Vito Chimenti. RIP

  6. Al suo esordio contro il Napoli ero allo stadio con mio padre che mi teneva per mano. La mia passione nacque con Vito Chimenti. RIP

  7. Bellissimo ricordo del grande Vito Chimenti.
    Fatelo leggere a qualche giocatore che in un giorno di lutto per la tifoseria palermitana ballava, saltava e festeggiava come se avessimo vinto lo scudetto.
    Festeggiamenti inopportuni che hanno irritato molti tifosi.

  8. Vitogol in effetti solo tu potevi scrivere per un suo dolce ed opportuno ricordo…per me è il primo bomber rosanero di cui ho memoria insieme a Magistrelli

  9. Grazie, Vitogol, per il tuo bellissimo pezzo. Ricordo la partita col Napoli e i suoi gol stupendi. Un caro saluto
    Nino

  10. Si! Vito.
    E’ andata proprio così.
    Chimenti contro quel Grande Ascoli li fece ammattire era L’Ascoli super di Mimmo Renna, ( Vinse il Campionato nel solo girone di andata )
    Ricordo bene! cosa disse Bruno Pizzul nella telecronaca.
    E’ un giochino che di solito si fà in allenamento.
    Saluti.

  11. Ringrazio di vero cuore ogni singolo palermitano per l’amore profuso nei confronti del mio papà. Palermo, i palermitani ed il Palermo calcio gli sono rimasti nel cuore, la maglia rosanero cucita addosso.

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