‘Carriera appesa a un filo’: Milan, dramma dopo l’orribile infortunio | Annuncio da pelle d’oca

Milan - Ansa - stadionews.it

Il calciatore ha esternato le sue sensazioni negative in merito al terribile infortunio. Un momento talmente difficile che stava per segnare la sua carriera

La stagione del Milan è stata sicuramente segnata da una notevole catena di infortuni che in alcuni frangenti hanno lasciato poco margine di scelta a mister Pioli. Man mano però l’emergenza è rientrata. In vista del finale di stagione l’ex allenatore di Inter e Lazio potrà contare quasi su tutti gli effettivi.

Una gran bella notizia visto che tra campionato ed Europa League sono ancora molteplici gli impegni a cui deve far fronte la formazione rossonera da qui al termine della stagione. Soprattutto in coppa l’auspicio è di prolungare il più possibile il percorso e di andare a vincere il trofeo.

Alcuni elementi però sono stati alle prese con delle problematiche piuttosto importanti che hanno inciso anche da un punto di vista umorale. D’altronde non è semplice rimanere fuori ed assistere dalla tribuna o da casa alle partite dei propri compagni di squadra senza poter dare una mano.

Proprio su questo punto si è espresso uno dei lungodegenti della rosa. In un’intervista rilasciata a Sportmediaset ha parlato dei mesi di calvario che ha dovuto attraversare prima di poter tornare in campo. Scopriamo di chi si tratta e come ha passato il periodo di astinenza dal rettangolo verde.

Milan, il racconto di Kalulu: “Dopo l’infortunio…”

Il protagonista di questa vicenda è Pierre Kalulu che si era fermato a fine ottobre per via di una “lesione del tendine retto femorale sinistro”. Il francese ha fatto un excursus della sua convalescenza durante la quale ha affrontato diverse fasi negative: “Dopo l’infortunio c’è il momento in cui vuoi lasciare tutto senza nemmeno guardare calcio, per almeno due settimane. E poi c’è solo l’attesa e la volontà di riprendere a lavorare su tante cose”.

Ovviamente adesso che il rientro in campo è avvenuto, può guardare al futuro con maggiore serenità: “Più che una seconda rinascita, direi che è stata più una nuova sveglia. Sicuramente è stata lunga e difficile da vivere. Al tempo stesso però bisogna prendere i lati positivi da questa esperienza”.

Kalulu – LaPresse – stadionews.it

Kalulu: “Ecco cosa mi è mancato di più…”

Per quanto riguarda ciò gli è pesato di più durante l’assenza Kalulu non ha avuto il minimo dubbio: “La cosa difficile dal punto di vista umano è che ti abitui a tutto. È la cosa bella ma anche la peggiore quando ti rendi conto che ami qualcosa e hai bisogno di lei per essere semplicemente te stesso”. 

Il riferimento naturalmente è al lavoro quotidiano e al calore dei tifosi: “Fare riscaldamento e vedere lo stadio che canta sono tra le cose più belle del nostro lavoro. Quando cresci ti abitui, diventa il tuo pane quotidiano. E quando non c’è più ti rendi conto che è questo che ti carica e ti fa lavorare”. Dunque, nonostante la fase non propriamente serena Kalulu è riuscito a trarne degli insegnamenti per tornare più forte di prima.