Donnaruma: “Il Milan ha un grande futuro. Kakà il mio idolo”

Gianluigi Donnarumma alla vigilia del match di Europa League che metterà di fronte il Milan e l’Austria Vienna ha parlato ai microfoni del sito ufficiale della Uefa, ricordando il suo esordio, la situazione presente del Milan fino ad arrivare alla sua visione ottimistica del suo futuro in maglia rossonera.

Donnarumma ha esordito rinnovando il suo amore verso il Milan che era stato messo in dubbio durante le vicessitudini del mercato estivo: “Ho sempre sognato di giocare nel Milan fin da bambino quindi sono onorato di farne parte e di dare tutto me stesso per questo club. Sono orgoglioso di indossare questa maglia. Come idolo ho avuto Kakà, ma anche Shevchenko è stato davvero un grande”.

KAKA’ PROBABILE RITORNO AL MILAN

Ha poi commentato il cammino del Milan in Europa League e il suo primo anno in europa con la maglia rossonera: “L’Europa è il posto che il Milan merita, il posto dove il Milan deve sempre stare. Per me giocare in Europa con i rossoneri è un’emozione indescrivibile. Fin dall’inizio sentivo una tensione in più. La prima partita? E’ stato fantastico, ricordo un incredibile entusiasmo”.

Ovviamente non poteva mancare la fastidiosa domanda sul momento non certo facile che sta vivendo il Milan in campionato dopo la rivoluzione estiva che ha subito la società e la squadra: “Siamo una squadra che ha cambiato tanto, acquistando grandi giocatori in estate. Sappiamo che non era facile inserirli subito.Lavoriamo tanto ma ci divertiamo. Siamo una squadra molto giovane e con molto talento. Penso che il Milan abbia un grande futuro davanti a sé”.

BIELSA SOPSESO PER VIAGGIO NON AUTORIZZATO

In conclusione di una emozionante intervista per Donnarumma una dichiarazione sulle emozioni e i ricordi dell’esordio con la maglia del Milan avvenuto contro il Sassuolo quando in panchina c’era ancora Mihajlović“Sono partito con Mihajlović come terzo portiere. Mi sono sempre allenato bene e il mister ha creduto in me. E’ arrivato il giorno in cui mi ha chiamato nello spogliatoio e ha deciso di farmi giocare. Io mi sentivo pronto, non avevo paura di giocare. Ero sorpreso sì ma niente paura perché avevo tanta voglia di dimostrare”.

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