Finalmente il Palermo ‘schiacciasassi’: e il calciomercato ha dato la scossa

Col Bari si è visto il miglior Palermo dell’era Corini. Finalmente è emerso il grande potenziale di un organico importante e rinforzato nella sessione invernale di calciomercato. La partita di venerdì sera ha raccontato di una squadra in forma sotto tutti i punti di vista che si è lasciata alle spalle la brutta sconfitta col Cittadella, l’unico k.o. nelle ultime nove gare. E si è subito riacceso l’entusiasmo: la Serie A è alla portata.

Il più bel Palermo dell’era Corini

Per forza dell’avversario e qualità di gioco espresso, è stata la più bella partita del Palermo. Con Eugenio Corini in panchina sono arrivate altre due vittorie con tre gol di scarto – col Modena nella passata stagione e quest’anno contro la FeralpiSalò – ma mai come venerdì sera i rosa avevano mostrato un tale dominio. Il Bari che si è presentato al “Barbera” era in difficoltà dal punto di vista mentale e dei risultati, ma comunque una squadra con individualità importanti: per questo motivo la prestazione di Brunori e compagni assume maggior valore.

L’approccio tambureggiante alla gara, le tante azioni sulle fasce laterali, la capacità di saper soffrire nei momenti difficili (fondamentale la ‘doppietta’ di Brunori che ha salvato la propria porta per due volte sulla linea) e poi i soliti gol di testa: è stata la serata perfetta. Un Palermo così ‘fluido’ e continuo nei 90 minuti non si era ancora visto. E ci sono ancora margini di miglioramento: nel primo quarto d’ora del secondo tempo, infatti, è stato lasciato troppo spazio al Bari per cercare il pareggio, poi la rete di Ceccaroni ha virtualmente chiuso la partita e quella di Segre ha blindato i tre punti.

Il calciomercato ha dato la scossa

La prestazione abulica e senza carattere col Cittadella aveva fatto scattare i primi campanelli d’allarme. Serviva aria fresca, una scossa dal calciomercato che è arrivata con gli innesti di Filippo Ranocchia e Salim Diakité (in attesa di vedere all’opera Chaka Traorè). I nuovi acquisti hanno subito spostato gli equilibri, dando al Palermo un surplus di fisicità e qualità. È chiaro che il loro apporto va giudicato alla lunga, ma le primissime sensazioni sono molto positive.

Sulle qualità di Ranocchia c’erano pochi dubbi. Le difficoltà avute a Monza ed Empoli, però, lasciavano qualche perplessità sull’impatto che poteva avere: si trattava sempre di un giovane che nell’ultimo anno e mezzo aveva collezionato ‘solo’ 21 presenze in Serie A, raramente da titolare. Perplessità spazzate via in due partite con la maglia del Palermo; un centrocampista così forte fisicamente e bravo tecnicamente non si vedeva al “Barbera” da anni. Se trova continuità di prestazione può diventare un pilastro rosanero nel futuro.

Impressionante anche il debutto di Diakité. Schierato sulla fascia destra, l’ex Ternana ha dimostrato di avere quella fisicità che è mancata al Palermo. La facilità di corsa, poi, gli permette di essere incisivo in entrambe le metà campo. Una piccola critica sulla troppa frenesia, soprattutto nel primo tempo, ma si vedeva che aveva voglia di fare e strafare. Più ordinato e diligente nella ripresa, segno che i margini di miglioramento sono ancora tanti.

Il “Barbera” torna a essere un fattore

A rendere la partita col Bari ancora più speciale è stata l’atmosfera al “Barbera”. Uno stadio tornato a riempirsi, non solo numericamente ma anche di tifo e passione: a Palermo basta poco per riaccendere l’entusiasmo, il popolo rosanero crede nella Serie A e vuole trascinare la squadra in questo cammino. E gli uomini di Corini in casa ora ‘volano’: nelle ultime cinque gare sono arrivate quattro vittorie e una sconfitta, col Catanzaro, che però risale al primo dicembre. Il “Barbera” è tornato a essere un fattore.

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