Fiorentina, Commisso a muso duro sullo stadio: “La burocrazia uccide l’Italia”

Rocco Commisso a muso duro, senza filtri. Il patron della Fiorentina va all’attacco sulla questione nuovo stadio, prendendo di mira la burocrazia italiana che sta rallentando i tempi anche del progetto viola: “La burocrazia sta uccidendo l’Italia”.

La Gazzetta dello Sport riporta le sue dichiarazioni a Forbes: “A Firenze discutono di stadio da 15 anni e con la burocrazia di ora ne servirebbero altri 5 o 10 tra autorizzazioni e altro. Nessun investitore ha la pazienza di aspettare così a lungo, guardate che succede a Roma dove Pallotta aspetta l’approvazione da 6 anni e magari il club è in vendita per questo. Pensate poi a Milano. San Siro, la cattedrale del calcio, può essere raso al suolo mentre del Franchi non si possono buttare giù nemmeno le curve. Così l’impianto finirà di rovinarsi nel tempo diventando un dolore per la città e andrà comunque abbattuto, quindi sarebbe meglio farlo adesso”.

E sottolinea: “La Premier League ha dimostrato l’importanza di nuovi stadi e il loro impatto sulle entrate del club. I top 20 club del mondo hanno entrate medie di 464 milioni, la Fiorentina è ferma a 93. Senza entrate ulteriori come attività commerciali, non potremo mai competere al livello più alto del calcio restando oltretutto dentro le regole del Fair Play Finanziario. Servono leggi che consentano agli investitori stranieri di effettuare investimenti infrastrutturali “fast, fast, fast”.

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