GdS – Palermo, è sempre più gelo tra Mirri e Di Piazza. “I patti erano altri”

La frattura tra i soci del Palermo, Dario Mirri (60%) e Tony Di Piazza (40%), è molto profonda e risale già ad agosto. A raccontare un’altra parte della storia è l’avvocato Francesco De Martino, che ha assistito l’ex vicepresidente nella stipula dei contratti.

Intervistato da Benedetto Giardina per il Giornale di Sicilia, dice: “C’è una scrittura privata risalente a luglio con la quale le parti avevano convenuto tutti gli accordi. Questa scrittura privata sanciva inoltre l’ingresso di Di Piazza in Hera Hora, perché è con questo accordo che si è impegnato a versare. Era previsto un ruolo operativo per Paparesta, che nelle decisioni più importanti ci fosse un accordo tra tutti e anche il ruolo di Sagramola, con un tetto di spessa oltre il quale sarebbe dovuto passare dal CdA”.

Nonostante lo statuto sociale di Hera Hora dica altro, l’avvocato sottolinea: “La scrittura privata non cessa di avere efficacia, semplicemente è un altro accordo, precedente allo statuto e non derogato”. De Martino approfondisce: “Era stato messo per iscritto che Di Piazza sarebbe stato coinvolto al massimo in decisione che sarebbe stato bene condividere in un percorso da compiere insieme. Anche questo è stato disatteso.

Da subito si era capito che c’erano frizioni tra le parti. “Avevo percepito che qualcosa stava per allontanare le due parti – dice De Martino – . Piccole scelte, come quella relativa allo sponsor tecnico, che è stata comunicata solamente a cose fatte”.

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7 thoughts on “GdS – Palermo, è sempre più gelo tra Mirri e Di Piazza. “I patti erano altri”

  1. ‘Tracchiggi’? E meno male che ‘Hera Hora’. ‘Scrittura privata’, iniziale, ora tirata fuori da un avvocato di parte. Altro che ‘fraintendimenti dovuti alla distanza’, evidentemente qualche patto riservato (ma di fondamentale importanza – leggasi al dunque piccioli, come in tutte le ‘scritture private’) non è stato rispettato. E’ compito dei giornalisti fare (almeno un po’ di) luce sull’intricata questione. E’ del ‘Palermo’ che si tratta. Il Palermo che è ‘di tutti i tifosi’.

    1. non penso che il patto privato regolava cose diverse riguardo i piccioli come dici tu Guitar, ma sulle regole per prendere le decisioni quello si. Ed è chiaro che Mirri in questo caso ha fatto il furbetto e si è regolato come da…accordo ufficiale e non come previsto dalla scrittura privata.

    2. Se volete che il Palermo sia di tutti i tifosi dovete prima abolire il calcio business. Altrimenti risparmiatevi le prediche e accettate questo sistema che tutto sommato vi piace e vi sta bene.

      1. ‘Se volete’? Volete chi? Eh, GIGIniellu? ‘Risparmiatevi, accettate’, ma con chi stai parlando? Pensa per te e per Ballclose! Cose da pazzi!

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