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Gosens: “Bergamo è una città fantasma. Siamo sulla stessa barca”

Robin Gosens, difensore dell’Atalanta, sta vivendo l’emergenza Coronavirus proprio da una delle zone più colpite, la città di Bergamo.

In un’intervista per La Gazzetta dello Sport, il giocatore tedesco racconta la sua esperienza: “Bergamo oggi è una città fantasma. Mi hanno parlato di pagine e pagine dell’Eco di Bergamo piene di necrologi: una cosa spaventosa. È stato lì che mi sono detto: ‘Io e Rabea, la mia fidanzata, dobbiamo parlare: forse è il caso che lei torni in Germania’. Ma è voluta rimanere con me, e insieme abbiamo deciso che restasse”.

L’abbiamo sottovalutato tutti – continua – io per primo. “Al massimo è un’influenza”, mi dicevo. E sono uscito, sono andato al ristorante, ho incontrato gli amici. Non conoscevamo questo nemico e la sua capacità di contagio, lo abbiamo capito solo quando i casi erano già tantissimi. Troppi. Quando ci hanno spiegato il significato di quelle due parole: zona rossa”.


Gosens parla anche di quando è venuto a sapere della “positività” di Rugani, primo calciatore in Serie A: “Quel giorno abbiamo pensato tutti: e adesso chissà quando torneremo a giocare. Pensai alla quarantena: per lui, i compagni, gli avversari. Pensai che siamo davvero tutti sulla stessa barca“.

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