Il Palermo non “balla” coi lupi, l’arbitro fa… tombola. Le pagelle ironiche di A&F

FOTO PEPE / PUGLIA

La sfida con i lupi irpini biancoverdi (per cominciare subito con un ineccepibile luogo comune) per noi ragazzi classe ‘70 ha sempre un sapore particolare. Sarà che ci ricorda tanto la nostra gioventù: dai balletti di Juary intorno alla bandierina del corner al presidente “in odor di camorra”, fino alla ultima promozione in B nel 2001, conquistata proprio grazie all’incredibile finale di Avellino – Messina con il rigore sbagliato dai siciliani al 90’, con i 30 mila della Favorita attaccati alla radiolina a gufare sulle onde corte. Sempre grandi emozioni, come in tempi più recenti i playoff dell’anno scorso, con strascichi polemici, insulto social e scontri senza respiro in campo.

Insomma, se ci mettiamo pure l’importanza per la classifica che in appena due giornate appare trasformata, gli ingredienti per una partita d’altri tempi ci sono tutti. Voi direte che ci accontentiamo di poco. E noi concordiamo! Filippi conferma la difesa a 4 ed il trequartista dietro le punte, rischiando l’inferiorità numerica a centrocampo. Braglia risponde agitandosi sulla panchina sin dal primo minuto, come sempre. E finalmente anche il pubblico ricomincia a popolare gli spalti del Barbera, contribuendo a rendere lo stadio una “bolgia”, nonostante la pioggia “assuppaviddani”, che non spegne una partita subito infuocata. E che si rivela tale fino al 94’.

Il Palermo inizia con il piede giusto e la sblocca al 15’ con Lancini, di testa, su azione di calcio d’angolo, emulo di Zoff di Fantozziana memoria. L’Avellino incassa il colpo e i rosa sembrano potere raddoppiare al 23’ ma Fella ci induce a ritenere che la doppietta di sette giorni fa sia stata solo una casualità. A questo punto i Lupi iniziano a macinare gioco e mettere in difficoltà il Palermo, grazie soprattutto a un Di Gaudio incontenibile e a un Kanoute che l’anno scorso non avevamo mai visto così. Per fortuna, tra pali, parate e salvataggi il tempo si chiude con i rosa in vantaggio e noi ne approfittiamo per rifiatare con la fiaschetta di Glen Fiddich debitamente occultata all’ingresso in posti irripetibili.

Nella ripresa Filippi sbaglia sia lo schema tattico che tutti i cambi che può sbagliare e di fatto lascia campo libero alla pressione irpina. Quando Doda si fa espellere per doppia ammonizione al 15′ della ripresa, entriamo nella più cupa disperazione. L’Avellino è padrone del campo e, anche dopo una espulsione a carico che ristabilisce la parità numerica, il copione non cambia. In un modo o nell’altro, però, i rosa si salvano fino al rigore, regalato agli ospiti, che tra le nostre urla di rabbia e disperazione al 78’ pareggiano. Di fatto la partita finisce qua. Le squadre, ormai stanche e ridotte in dieci, temono più di perdere che rischiare di vincere ed alla fine noi usciamo dalla Favorita sotto una pioggia sempre più insistente che ci accompagna mestamente verso casa con la rabbia per l’occasione sfumata di piazzarci al secondo posto. Forza Palermo!

Pelagotti 6 – Qualche minchiata la fa sempre però rimedia e intuisce anche il lato del rigore. Per un pelo.

Doda 4,5 – Soffre troppo sulle discese avversarie e infatti si prende due gialli ed esce tristemente. Eliminato.

Buttaro 6,5 – Ringhia sempre sull’avversario senza mai risparmiarsi. Pitbull.

Lancini 7 – Incorna di testa sfondando la porta dell’Avellino nel primo tempo. E tanto ci basta. Pietro De Sensi.

Giron 6 – Fa il suo onesto lavoro di terzino. Travet.

Luperini 6 – A centrocampo contiene come può. In fase di appoggio manca. Monco.

De Rose 5,5 – Sembra sempre un po’ in ritardo ed esce all’inizio del secondo tempo. In pausa.

(dal 1 ‘ s.t – Valente) 5,5 – Non entra mai in partita. Anonimo veneziano.

Dall’Oglio 6 – Non riusciamo mai a capire se gioca bene o male. Coprire copre. Passare passa. Ma se fa bene o male ci sfugge sempre. Settimana enigmistica.

(dal 30’ s.t. – Crivello) s.v. – Filippi lo convoca ma per dispetto lo fa giocare a centrocampo. Bentornato!

Silipo 7 – È in forma e si vede. Quando prende palla si lancia in serpentine ubriacanti e gli avversari lo devono sempre raddoppiare e si rende pericoloso anche sui calci piazzati. Bruno Conti (dei poveri).

(dal 16’ s.t. Peretti) 5 – Sull’azione del rigore combina più di un guaio anche se poi l’avversario manco lo tocca. Iattura.

Fella 5 – Dopo la bella prova dell’ultima volta ci tiene a tornare nell’anonimato per non darci troppe speranze. Passapititto.

(dal 16’ s.t Odjer) 6 – Ci prova a cambiare ritmo ma i compagni non si propongono mai. Try it again.

Brunori 6,5 – Rincorre tutti gli avversari e non dà tregua sul pressing. Con la palla al piede è poco lucido. Settepolmoni.

(dal 15’ s.t. Soleri) 6 – Speravamo facesse come al solito, segnando dalla panchina. Delusi (noi).

Filippi 5 – L’atteggiamento è giusto ma il gioco latita. Si perde con i cambi tecnici e tattici che sembrano fatti con il bussolotto. Tombola.

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34 thoughts on “Il Palermo non “balla” coi lupi, l’arbitro fa… tombola. Le pagelle ironiche di A&F

  1. Filippi, zero tagliato. Il pareggio è giusto per quanto visto in campo, ma bruciano le circostanze in cui esso è maturato. Il rigore è un’invenzione dell’arbitro, ma se Peretti non fa il solito errore da giocatore dell’oratorio l’arbitro non aveva cosa inventarsi. In ogni caso, questi sono errori grossolani che in una partita di Serie C possono capitare. E’ successo a nostro favore a Vibo, come ieri a favore dell’Avellino. Quello che mi disturba è il sostanziale contributo fornito da Filippi, sempre più confuso e sempre più “estroso” nelle sue scelte alla perdita di due punti che alla fine potrebbero rivelarsi molto importanti. Doda, già ammonito e in chiara difficoltà di fronte all’accoppiata sulla sinistra del loro fronte offensivo Tito-Di Gaudio, andava cambiato prima di farsi espellere. Perché non fare entrare il suo sostituto naturale, ossia Almici ? De Rose, già ammonito, lo sostituisci nell’intervallo temendo l’espulsione ? Perché non fare entrare il suo sostituto naturale, ossia Odjer ? Filippi pensa di rimettere le cose a posto dopo l’espulsione di Doda ? Toglie una punta e un trequartista per fare entrare un altro difensore (“gramigna” Peretti) e l’incontrista Odjer. Ma la perla finale di Filippi è l’ingresso di Crivello a un quarto d’ora dalla fine per Dall’Oglio. Tralasciamo l’arrampicata sugli specchi per spiegare il comportamento su Crivello, prima pagato ed escluso e poi reintegrato sempre per inspiegabile “scelta tecnica”. Ma vorrei capire, in una situazione come quella dell’ultima fase della partita di ieri, che senso ha avuto sguarnire ulteriormente il centrocampo togliendo Dall’Oglio per inserire fuori-ruolo un altro difensore, peraltro fermo dalla fine della scorsa stagione ? Ancora una volta, Filippi mostra che esiste una sostanziale differenza tra chi è allenatore e chi, ritenendo di esserlo, ha perso ormai ogni contatto con la logica del calcio.

    1. Prima di questo incontro reputavo il palermo in credito con la fortuna di otto punti. Due la fortuna se li è ripresi ieri, resta sempre un credito positivo di sei punti. Di cosa ci lamentiamo?

    2. Totalmente d’accordo. Se posso aggiungere qualcosa su Filippi dico soltanto che il Palermo ha giocato costantemente in dieci perché Fella è semplicemente inutile mentre Valente, che può benissimo giocare nel ruolo di Fella, tenuto non si sa perché, in panchina.

    3. Tecnicamente discutendo (al di là della perduta onestà intellettuale da parte di qualcuno), non fa una grinza. Scelte troppo cervellotiche ed inspiegabili. Non so se abbiamo perduto due punti per tali ragioni, ma di certo hanno contribuito a perdersi in campo.

  2. Vitogol, concordo parola per parola, con una annotazione in più: questa squadra, malgrado un allenatore palesemente inadeguato è terza in classifica, se magari gli zombi in società si svegliano all’improvviso e prendono un allenatore serio conservo qualche speranza….

    1. Non è una gran squadra, ma è anche vero che quest’anno il girone C per valori fa letteralmente cacare. Questa è una squadra che senza onore né gloria, finirà certamente tra le prime quattro. resta da vedere la posizione.

  3. Impeccabile Vitogol. Non so come riesci a scrivere tanto . A me cade di continuo il collegamento per cui difficilmente riesco ad esprimere concetti compiuti. Su Filippi inutile infierire. Ora che ha la rosa al completo si trova ancora di più in difficoltà. Ne vedremo delle belle . Purtroppo la povertà societaria lo ha portato ingiustamente alla ribalta.

  4. Non capire ancora oggi che Doda e Peretti sono improponibili. Non capire che Silipo non deve mai uscire tranne che non sia scoppiato o infortunato. Che a centrocampo occorre essere minimo in tre con De rose inamovibile. Finire la partita con Crivello mezzala e Valente punta partito dalla panchina. Vuoi che ne aggiunga altre ? Inutile.

  5. ‘Ninì Tirabusciò, la donna che inventò la mossa’ (’70). Monica Vitti, che dopodomani compirà novant’anni – Brillante invenzione anche la ‘mossa’ di Vincenzo Plescia, da Palermo, anni 23, per la conquista del rigore. Un movimento perfetto, nei tempi e nei modi, tanto da ingannare l’arbitro e pure gli astanti giocatori in rosanero, le cui proteste non andranno al di là del convenzionale. (Molto) più determinato invece Filippi, dopo, in tribuna stampa: pretenderebbe provvedimenti severi per punire certi misfatti. Esagerazione forse giustificabile. Comunque non esiste ancora un’assicurazione che tuteli, nel calcio, contro danni arrecati da sciagurate decisioni arbitrali. Gli allenatori però hanno talvolta a disposizione un’efficace soluzione preventiva, per proteggersi nel modo migliore. All’occorrenza, mettere in campo ‘chiddi chi coirna rure’, cioè una valida ‘Squadra antiscippo’ (’76, con Tomas Milian), oppure ‘antitruffa’ (’77, che c’è pure Bombolo). Tzè Tzè.

    1. La verità? Si scantò dell’intervento omicida di Peretti e ‘u sautò … per poi rialzarsi … pollo l’arbitro a credere che fosse stato toccato e un po’ disonesto Plescia nel non ammettere il mancato contatto. Succede.

      1. L’intervento omicida di Peretti non riguarda Plescia, ma il pallone. Ogni volta che Peretti tocca la palla, il gioco del calcio muore.

  6. Buona e cattiva sorte alla fine si compensano,ma se
    la squadra è forte, prima o poi prevale, 2 punti in più o in meno. Ma è proprio lì il problema. Questa squadra non ha il valore per andare in B,dovevano essere fatti ancora degli interventi per migliorarla e questo allenatore,come dico da sempre,non è all’altezza.Ma alcuni spesso sull’onda dell’entusiasmo di una vittoria occasionale,se lo dimenticano. Condivido i voti

    1. Come sempre, artatamente e con scarsa furbizia, distogli l’attenzione dalla realtà delle cose. Qui non si tratta di buona o cattiva sorte, ma di due punti in meno rubati. Due punti che, tuo malgrado, avrebbero permesso al Palermo di essere secondo in classifica. Ricordo bene come peroravi la causa del Catania lo scorso anno, quando erano in ballo due punti di penalizzazione da restituire in classifica. Due punti in più o in meno fanno e sono differenza. Ha ragione Pietro Mandracchia, quando ti attacca. Non sei credibile.

      1. confondi io sono sempre favorevole alla legge che chi sbaglia deve pagare. Per il resto dico solo con chiarezza cose limpide come la luce del sole.

  7. Aprirei una raccolta firme per togliere telefonino e/o tablet a FIlippi in panchina, oramai è palese che mentre gioca il Palermo lui guardi altre partite, è la spiegazione meno offensiva nei suoi riguardi (professionalmente parlando).

  8. Su Filippi bisognerebbe stendere un velo pietoso come sulla società del resto…..non è mai riuscito a dare uno straccio di gioco alla squadra, che avrà anche evidenti limiti, ma con un direttore d’orchestra che non sa leggere lo spartito è tutto dire….si campicchia con qualche lampo dei singoli ma comunque si resta sempre nell’anonimato…ne carne ne pesce insomma….i cambi poi sembrano davvero fatti con l’urna del gioco dell’otto….basta seguire la conferenza stampa di fine partita. Doda non l’ho sostituito perchè mi salta l’uomo…praticamente non ha letto la partita che vedeva…Tito e Di gaudio ne hanno fatto Minnitta…lui lo tiene in campo ammonito e lo perde per espulsione…poi peretti liscia in area e plescia simula…il piatto è servito e noi na manciamo squarata!!!

    1. Senza la poltrona di presidente tornerebbe nell’anonimato il signor nessuno … Ecco perché non si scolla dalla seggiola …

  9. Ma poi, io mi domando, Plescia che cognome è? Ma siamo sicuri che sia palermitano? Mai sentito un signor Plescia a Palermo, neanche alla Posta: “Chi è il prossimo? Signor Plescia, tocca a Lei!”. Mai sentito.

  10. Mi sono espresso abbastanza su Plescia, condannando la sua mancanza di onestà intellettuale. Del furto sportivo è responsabile insieme all’arbitro molto probabilmente suo complice, molto meno probabilmente sua vittima (insieme al Palermo). In riferimento al criptico messaggio lasciato dal calciatore sui social, leggo risposte nelle quali la definizione “filosofo” è usata in senso dispregiativo, ma non mi scandalizzo, perché molti non sanno, o mai s’accorgono, d’esser tutti filosofi (nessuno escluso), stante che la vita è la filosofia applicata all’ordinario e non è fatta di parole, ma di azioni che realizzano e mettono in atto le personali linee guida del proprio pensare. Posso essere ancora arrabbiato (lo sono ancora) perché il gesto di Fella ha offeso, oltre che lo sport, la squadra che amo, procurandole un danno la cui vera entità potremo capire soltanto domani, ma i messaggi (autentici, suggeriti, veri od ipocriti che siano) vanno sempre letti, interpretati, valutati nel contesto delle vicende. Concedendo il beneficio della “potenziale sincerità” ed, al tempo stesso, certo che l’evidenza non potrà mai essere negata, mi chiedo a quale verità Plescia intenda riferirsi riferendosi al tempo che darà risposte, perché ve ne possono essere tante, di verità, e tutte coesistenti. Una verità (quella a causa della quale abbiamo avuto pazzeschi innalzamenti della pressione arteriosa) ieri è stata dinnanzi agli occhi di tutti, le altre non le conosciamo. Verranno a galla, secondo quanto contenuto nel messaggio, e di questo sono anch’io certo, anche se non è detto che tutti (compreso chi scrive) faranno in tempo a conoscerle. Stimolante, ma in questo momento vano, il formulare le più svariate ipotesi (minacce?, rancori? vecchi conti da saldare? criminose pressioni?) Un giorno si saprà, non tanto cosa è successo (quello lo abbiamo visto tutti) ma perché è successo e perché non è stato possibile neanche attenuarne la gravità (semplicemente scusandosi), pur nella consapevolezza delle conseguenze (tra esse quelle immediate) che il combinato comportamentale avrebbe immediatamente determinato. Ieri qualcuno ha fatto cenno a cosa significhi il “calcare i campi di gioco di alcuni posti della Campania”. Abbiamo capito tutti cosa “quel qualcuno” volesse intendere e, dunque, qualcosa sappiamo già. Per personale scrupolo, infine, non posso omettere di evidenziare che Plescia, durante la settimana trascorsa, è stato duramente apostrofato da tal Millesi, catanese ex calciatore di Catania ed Avellino, per aver affermato di essere particolarmente contento “da palermitano” per il gol segnato al Catania. Faccio finta di chiedermi: “Ma come? Affermi una cosa del genere e poi ferisci la tua città offendendola con le armi della disonestà?”. Ovviamente conosco già la mia risposta, so già che tutto fa parte dello stesso gioco, un gioco sporco più di quanto possiamo immaginare, dentro il quale noi, forse per troppa passione o per cieco amore, ci affanniamo inutilmente a cercare finanche una minima traccia di pulito. Nell’ambito di tale squallido contesto, dunque, chi non ha peccato scagli la prima pietra; sono, ahimè, certo che, nei frequentatissimi e bui ritrovi dell’ipocrisia, molte sono le mani pronte al lancio.

  11. Ma proprio non ce lo possiamo permettere di prendere un altro allenatore e cacciare Filippi. Ma così tanto costa ? La classifica è tutto sommato ancora corta e la rosa se tutti giocassero nei loro ruoli e con un gioco se la potrebbe giocare. Presidente, noi tifosi chiediamo la grazia. Mandi via Filippi.

    1. Sempre gli stessi discorsi, sempre identici. Un anno fa, tutti a scrivere “Via Boscaglia”, adesso “Via Filippi”. Con la squadra terza in classifica.
      Praticamente a Palermo o stravinci il campionato tipo Ternana o sei un allenatore incompetente e fallito.

  12. Io vado controcorrente l’idea di passare al 4-4-2 con due attaccanti (slip e valente) sulle fascie per far abbassare l’avellino non era per nulla male. L’errore è stato non sostituire doda in difficoltà con almici

  13. Le scelte di Filippi ieri,sono apparse evidentemente sbagliate.A mio parere questa squadra non puo’ fare a meno,di elementi di fantasia come Silipo e Valente,gli unici che sanno inventarsi qualcosa,in un centrocampo dove non c’e’ estro,con De Rose,Dall’Oglio ed Odjer,tutti abbastanza simili per caratteristiche,con qualche sfumatura,Luperini l’unica vera mezzala, ma non nel centrocampo a due.Brunori ha precise caratteristiche,che vanno sfruttate,spesso troppo isolato. Alcuni giocatori non sembrano all’altezza,altri continuano ad essere schierati fuori ruolo.Questa squadra puo’ giocarsela,certo vincere il Campionato non proprio,forse con qualche aggiustamento a Gennaio.

  14. Il Palermo del primo tempo ha giocato bene.L’allenatore non mi sembra che abbia sbagliato granche’.Squadra grintosa che non concedeva un millimetro all’aversario.Nel secondo tempo purtroppo qualcosa e’ cambiato anche perche’ Doda a mio avviso gia’ ammonito poteva essere sostituito.Questo e’ il nostro punto di vista da tifosi,pero’ bisogna rispettare le scelte tecniche che un allenatore fa dal momento che Doda anche se ammonito nel primo tempo ha difeso bene la sua di competenza e non e’ scontato che debba necessariamente commetterer un’altro fallo da espulsione.Ovvio che sulla carta le cose possano cambiare ma da li’ a dare la croce all’allenatore ne passa.Dicono Almici sarebbe stato il natuarale sostituto di Doda,ma se il mister non lo ha impiegato avra’ avuto i suoi buoni motivi,infatti nell’ultima uscita mi e’ parso un po’ fuori condizione.Per concludere non mi sembra in questo campionato vi siano squadre imbattibili compreso il Bari.La strada e’ ancora lunga,sperando che la Societa’ possa ancora fare qualche sforzo per irrobustire la rosa.Forza Palermo.

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