Il Palermo, Pohjanpalo e la crisi del gol: al finlandese mancano i rifornimenti ​​

Il Palermo, Pohjanpalo e la crisi del gol: al finlandese mancano i rifornimenti

Il Palermo alle prese con il digiuno del bomber: Joel Pohjanpalo è rimasto a secco nel mini ciclo di cinque partite tra le due soste delle Nazionali che è iniziato con la partita casalinga col Modena e si è concluso con la sconfitta contro la Juve Stabia. Polveri bagnate che sono pesate e non poco per i rosanero, che in questi incontri hanno totalizzato solamente 4 punti.

Partenza diesel, non è la prima volta

Quattro gol nelle prime 12 giornate non sono nemmeno così pochi per Pohjanpalo: il finlandese aveva segnato sempre meno nelle sue esperienze in Serie B con il Venezia. L’unica volta che è riuscito a segnare così tanto a inizio stagione è stato proprio un anno fa quando l’attaccante si confrontava nei campi Serie A.

Pohjanpalo di solito si scatena nella seconda parte di stagione: nei due anni di B con il Venezia ha segnato 41 gol, di cui appena 4 nelle prime 12 giornate (sommando la stagione 22/23 e quella 23/24). Diverse le motivazioni che possono portare a dati del genere, soprattutto se si ripetono costantemente nel corso della carriera di un calciatore.



Pohjanpalo dispone di un fisico imponente: il suo metro e 86 di muscoli ha bisogno di tempo per prendere ritmo, lo si è subito capito durante i primi giorni di ritiro. Inzaghi, tra l’altro, non lo risparmia quasi mai, dato che nelle 12 partite di campionato il finlandese è stato sostituito appena due volte, nelle prime due giornate, ma in entrambi i casi oltre l’83’, quindi a partita praticamente finita.

Involuzione o problema tattico?

Che Pohjanpalo non sia ispirato appare evidente a tutti. In altri tempi, un colpo di testa ravvicinato come quello nel finale di gara di Catanzaro sarebbe andato dentro, il colpo da biliardo con il Pescara si sarebbe entrato all’angolino invece che infrangersi sul palo. Una lettura però da non sottovalutare vorrebbe l’attaccante un po’ abbandonato a sé stesso, mai nel vivo del gioco e non per responsabilità sue. Quelle elencate sono infatti le uniche due occasione capitategli in questo ciclo di cinque partite.

Pohjanpalo è un animale d’area di rigore e il Palermo non ne sta sfruttando al meglio le caratteristiche: se non si creano i presupposti per mandarlo al tiro da dentro i 16 metri si perdono tutte le sue maggiori qualità. E con il drastico calo dei cross qualitativi offerti da Augello e Pierozzi, si sono anche azzerati i suoi tentativi di testa. E nel caso in cui il cross arrivasse, il numero 20 si troverebbe marcato al meglio perché spesso non accompagnato da altri uomini a riempire l’area.

In alcun modo comunque si può discutere l’impegno di Pohjanpalo: l’attaccante ha provato in queste partite a battagliare (per lo più a centrocampo) con i difensori, ma quella di “pulire” i palloni sporchi lanciati dalla difesa non è tra le sue migliori qualità. Diverso è quando questi palloni li gioca più vicino alla porta, come si evince dai due assist non banali messi a segno contro il Pescara (sponda di testa per Pierozzi e appoggio di fino per Brunori).

I gol arriveranno

Il rendimento di Pohjanpalo è destinato a crescere ma tale crescita non può prescindere da un miglioramento delle prestazioni collettive del Palermo. Inzaghi è chiamato a trovare delle soluzioni alternative per creare delle occasioni nitide, a quel punto il finlandese ha già dimostrato a più riprese di non sbagliare quando è sotto pressione. E poi si sa, il meglio viene nella seconda parte di stagione…

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9 thoughts on “Il Palermo, Pohjanpalo e la crisi del gol: al finlandese mancano i rifornimenti

  1. Ma poveraccio, ma che deve fare se non gli arriva manco una palla per pietà e misericordia?
    È il centrocampo che non funziona; Ranocchia è un mediocre assoluto sopravvalutato, Palumbo si sfianca lontano dall’ area, gli altri sono comprimari.

  2. Gomes si sforza, è cresciuto, ma più di così non può; Blin si arrabattar, ma non inventa nulla, Segre è volenteroso e bravo negli inserimenti, ma non può fare tutto da solo
    Il primo da levare è Ranocchia.

    1. Cioè ma davvero pensate che a gennaio, dopo 7 mercati targati City Group (7, non uno…), in cui hanno comprato 58 giocatori, pressoché tutti modesti, CG possa fare un mercato importante pe la Serie A?
      Ma credete pure alla befana?

  3. Vero tutto. Però il finnico è sembrato spesso impreciso. Pali e traverse non rappresentano altro, del resto, che gol sbagliati.

  4. il pensiero di squadra costruita per vincere dobbiamo togliercelo dalla testa perché completamente infondato.
    Chiedere più qualità tecnica equivale a chiedere ad un panellaro di fare l’ingegnere.
    Ma se toglie non solo per squalifica ma per sempre Ranocchia e a gennaio provvedono e nel mentre danno le chiavi del centrocampo a Palumbo e la trequarti a Vasic finalmente nel ruolo che gli è più congeniale, si dovrebbe iniziare a macinare quel gioco decente che porti agli attaccanti opportunità di finalizzazione.
    In avanti spazio a Pojanpalo e Corona. Perché Le Douaron (che pacco caro e clamoroso!) è un farfallone capace solo di fare confusione e di non dare concretezza e Brunori sembra un fantasma col suo gioco scontato e lento.
    Anche qui occorre intervenire a gennaio!

    1. Ah, qundi i rimedi sarebbero Palumbo “con le chiavi del centrocampo” (ruolo che non ha mai svolto in carriere) ed inserire Vasic titolare?
      E poi “spazio” a Corona?
      Intervenire a gennaio? Certo, come gli altri anni… (a parte che a gennaio non c’è mai nessuno di buono che venga ceduto).
      E’ veramente spassoso leggere certi commenti…

  5. “Inzaghi è chiamato a trovare soluzioni alternative”???
    Con chi, con pizza e fichi?
    Certo, “troverà soluzioni alternative” se cambierà squadra l’anno prossimo, magari con una proprietà più seria di questa, poverino…

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