Italia, Spalletti esonerato: "Avrei preferito continuare". Sarà in panchina con la Moldavia ​​

Italia, Spalletti esonerato: “Avrei preferito continuare”. Sarà in panchina con la Moldavia

Luciano Spalletti - foto ANSA - StadioNews.it

Luciano Spalletti - foto ANSA - StadioNews.it

Cambio improvviso sulla panchina della Nazionale: Luciano Spalletti è stato ufficialmente esonerato. Nelle ultime ore si era diffusa l’indiscrezione di possibili dimissioni, ma a chiarire tutto è stato lo stesso commissario tecnico in conferenza stampa: sarà il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, a sollevarlo dall’incarico.

La decisione entrerà in vigore subito dopo la gara contro la Moldavia, in programma lunedì 9 giugno alle 20.45, valida per le qualificazioni ai Mondiali 2026. Spalletti chiuderà dunque la sua esperienza in azzurro al termine della partita.

“Ieri sera mi sono incontrato col presidente Gravina e mi ha comunicato che sarò sollevato dall’incarico di c.t. della Nazionale. A me è dispiaciuto. Non avevo nessuna intenzione di mollare, avrei preferito rimanere al mio posto. Esonero è, ne devo prendere atto. Con Gravina ho un buonissimo rapporto. Qualche brutto risultato è venuto fuori”, dice Spalletti.


“Voglio agevolare il futuro della Nazionale, il contratto sarà risolto. Sarò l’allenatore per la gara con la Moldavia – continua – . Devo assumermi le responsabilità che ho, dalla Federazione ho ricevuto tanto supporto. I ragazzi sono forti, avrei continuato. Vincere e convincere con la Moldavia sarebbe importante per aprire nel migliore dei modi il nuovo ciclo con chi mi sostituirà. Chiederò alla squadra di dimostrare quello che mi sono sempre aspettato da loro; non sono riuscito a farli essere loro stessi”.

Una sconfitta che brucia

L’addio di Spalletti si consuma alla vigilia della sfida contro la Moldavia, un appuntamento decisivo per il futuro dell’Italia nelle qualificazioni ai Mondiali 2026. La Nazionale arriva a questa gara in un clima di forte tensione e instabilità, con il destino tecnico appeso a un filo.

A innescare la crisi è stata la netta sconfitta per 3 – 0 contro la Norvegia, un risultato che ha compromesso seriamente le speranze di qualificazione diretta. Il k.o. ha scosso l’ambiente e ha incrinato la fiducia nel progetto tecnico di Spalletti, portando a una riflessione profonda sull’efficacia delle sue scelte.

Un addio nel rispetto, ma inevitabile

Il rapporto tra Spalletti e la Federazione è stato sempre improntato al rispetto e alla collaborazione. Tuttavia, alla luce dei risultati, entrambe le parti hanno valutato con realismo gli errori commessi e le responsabilità di un percorso che rischia di lasciare l’Italia fuori dal prossimo Mondiale.

In pole position per raccogliere l’eredità del tecnico toscano c’è Stefano Pioli, attualmente alla guida dell’Al-Nassr, da tempo indicato come possibile successore per rilanciare il progetto azzurro. Sullo sfondo c’è anche la possibilità di convincere Claudio Ranieri, ma appare una strada molto complicata.

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8 thoughts on “Italia, Spalletti esonerato: “Avrei preferito continuare”. Sarà in panchina con la Moldavia

  1. E ora, se nella federazione hanno un po’ di cervello, tocca a Silvio Baldini!
    I tornei brevi da dentro o fuori li vince tutti.

    1. Esonero che doveva arrivare con modi e tempistiche diverse… tipica storia all’italiana. A questo punto spero in Ranieri, anche se rischiare una figura del genere a fine carriera non lo auguro a nessuno. È il sistema che non va e lo dimostra il fatto che anche nel campionato cadetto e nel nostro Pelermo giocavo così pochi giovani italiani.

  2. +++++ +++++++++++ +++++++++++ +++++++++++++ +++++++++
    Quanto a Silvio Baldini io in passato ho detto e forse scritto che è un allenatore con gli attributi perché è stato l’ unico allenatore capace di mandare a quel paese a Zamparini. Ma secondo me non è un allenatore da nazionale. Pioli che ha allenato Lazio, Inter, Fiorentina e Milan o Ranieri che ha allenato Napoli, Fiorentina, Valencia, Atletico Madrid, Chelsea, Parma, Juventus, Roma, Inter, Monaco, Nazionale Greca, Leicester, Samp, Watford e Cagliari, sono più adatti di Silvio Baldini, perché hanno allenato giocatori più forti di quelli che ha allenato Silvio Baldini.

    1. Ne consegue che, secondo te, Baldini va ritenuto un allenatore “con gli attributi” solo per avere mandato a quel paese Zamparini. Non ritrattare, ridimensionare o travisare dal momento che l’hai appena scritto qui sopra. La sensazione, del resto, è che stai jeccato qui h24 sotto vari nickname e non dieci minuti a settimana come sembra vorresti farci intendere. E, comunque, mi pare di ricordare che non giudicasti affatto coraggioso ma piuttosto irresponsabile Baldini quando, capito l’andazzo a perdere di CityGroup, rassegno’ le dimissioni in mano a Mirri (chi si fici a’ pila) insieme con il ds Castagnini. Come mai due pesi e due misure per due decisioni dello stesso tipo assunte dal medesimo Baldini? Reputato con i coglioni se c’è di mezzo la vecchia Società e senza palle se si tira in ballo la multinazionale. Avanzo un paio di ipotesi, Carlo Mangione (o presunto tale): nutri un odio così profondo verso Zamparini da avere dimenticato a quale livello di eccellenza il Presidente porto’ il
      Palermo; accusi tale sudditanza psicologica nei confronti della nuova Proprietà da reputare nemici quanti non si prostrano ai piedi di Gatto Soriano e Penna Bianca.

  3. Te lo confermo, per me Baldini ha avuto gli attributi mandando Zamparini a quel paese e fregandosene dei soldi perché per lui il rispetto conta più. Io non ritratto, non ridimensiono quello che ho scritto nel commento precedente e non traviso niente. Io non sono buttato qui H 24 perché tutte le mattine lavoro dal Lunedi al Venerdi e poi ti dico che scrivo poco e ti dico una cosa quanti commenti hai letto con scritto Mangione Carlo? Questo è il terzo (ma il primo non era mio, hanno usato il mio nome e cognome con un’altra e-mail). Nickname? Ne ho 2 e l’ altro che ho ti assicuro che tu l’ hai letto poche volte e ti confermo leggendoti che tu scrivi molto più di me, per cui…..
    Di 10 minuti alla settimana chi ti ha parlato? Io di certo no! Io non mi sono pronunciato quando Baldini ha rassegnato le dimissioni a Mirri (ma quali pila si fici? È rimasto con una quota di minoranza). E ti ricordi male, vedi che Baldini andò via insieme a Castagnini perché a loro non gli stava bene che Bigon facesse il mercato con lo sta bene del City Group. Baldini, quali 2 pesi e 2 misure? Ti confermo che Baldini è uno che a differenza di altri allenatori, che sono attaccati alla poltrona e ai soldi (vedi Dionisi che non si dimette perché vuole che lo esorino e vuole i soldi che avrebbe guadagnato fino a fine contratto) e che di solito si fanno esonerare per non perdere soldi e invece lui è capace di dare le dimissioni, e quando mandò a quel paese Zamparini (che era un mangia allenatori e ti assicuro che io e tanti altri allo stadio non eravamo d’ accordo a volte con suoi esoneri) non mi ricordo se si dimise e comunque dopo averlo mandato a quel paese, lo sapeva che non avrebbe preso nemmeno un centesimo perché Zamparini lo poteva esonerare per giusta causa. Per me Baldini ha i coglioni, io sono Mangione Carlo e ti potrei dire che c’ entro con la venuta di Zamparini a Palermo ed è meglio che mi fermo qua. Per me Zamparini resta il migliore Presidente della storia del Palermo, ci ha portato in Europa League, ha portato a Palermo, Pastore, Miccoli, Cavani, Dybala, ecc.. A Zamparini rimprovero il fatto che era un mangia allenatori e che era bugiardo, per esempio quando vendette Dybala alla Juve, disse che lui l’ aveva preso per 12 mln. di euro, invece l’ ha preso per 12 mln. di dollari che a suo tempo erano al cambio €.3.500.000 e questo lo scrisse un giornalista palermitano e io che sono un appassionato di calciomercato del Palermo me lo scrissi in un file excel, e Zamparini diceva così per pagare meno tasse sulla plus-valenza che ha realizzato e quei soldi lui invece di spenderli nel Palermo se li metteva in tasca, e la Guardia di Finanza andò negli uffici dello stadio e gli sequestro i libri contabili e si accorse di questa cosa e iniziò il declino di Zamparini a Palermo.

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