Juventus – Fiorentina 1 – 0, PAGELLE: Di Maria fa la differenza. Male Dodò

JUVENTUS – FIORENTINA 1 – 0 | Marcatori: 34′ p.t. Rabiot (J)

La Juve soffre ma vince contro la Fiorentina all’Allianz Stadium, portando a casa la seconda vittoria di fila che porta i bianconeri a un punto dalla zona europea occupata dall’altra formazione di Torino.

Un’altra vittoria di corto muso per la squadra di Allegri: la decide Rabiot con un colpo di testa su un ottimo cross di Di Maria. Però è stata una partita bella, con spazi e buone occasioni per entrambe le squadre. Nella ripresa ci sono anche due gol annullati, entrambi per un piccolo fuorigioco: prima quello dell’ex Vlahovic, poi (all’88esimo) quello di Castrovillari perché Ranieri influiva nell’azione ed era in fuorigioco.

JUVENTUS (3-4-2-1): Szczesny 6; Danilo 6, Bremer 6, Alex Sandro 5,5; De Sciglio 6, Locatelli 6,5, Rabiot 6,5, Kostic 5,5; Di Maria 6,5 (dal 31′ s.t. Fagioli 6,5), Chiesa 6 (dal 38′ s.t. Paredes s.v.); Vlahovic 6 (dal 20′ s.t. Kean 5,5). 

 

FIORENTINA (4-3-3): Terracciano 6,5; Dodò 5 (dal 35′ s.t. Terzic s.v.)  Milenkovic 5,5, Ranieri 6, Biraghi 5,5; Bonaventura 6 (dal 35′ s.t. Saponara s.v.), Amrabat 6, Duncan 5,5 (dal 16′ s.t. Castrovilli 6,5); Nico Gonzalez 5,5 (dal 35′ s.t. Cabral 5,5), Kouamé 6, Ikoné 6 (dal 21′ Jovic 6).

I MIGLIORI

Di Maria: fa la differenza con i suoi strappi che mandano ‘al bar’ gli avversari. Stupendo, poi, il cross per Rabiot, che si stava inserendo di nascosto, ma l’argentino l’ha visto e servito perfettamente.

Rabiot: partita non strepitosa, senza chissà quali guizzi, ma alla fine la testa che dà 3 punti alla Juve è la sua. Bella capocciata, forte e decida, che piega le mani di Terracciano quel poco che basta per far entrare di pochi centimetri la palla.

Locatelli: dominante a centrocampo, con una buona gestione del pallone. E’ più bravo del solito perché alza subito la testa e fa ripartire l’azione con qualità, spesso appoggiandosi a Di Maria che è sempre una garanzia. E bene anche in difesa: da terra salva su un tiro di Ikoné.

I PEGGIORI

Dodò: male, lascia un ‘buco’ perenne dal suo lato. Dalle sue parti si inseriscono, senza problemi, Kostic, Chiesa e pure Rabiot (che segna sfruttando la sua assenza).

Alex Sandro: in confusione anche quando deve gestire dei palloni semplici e senza troppa pressione. Invece si complica spesso la vita e commette troppi errori banali.

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