L’amore per il rosanero e il tifo alle “strisciate”: dedicato ai… bambini

l'amore per il rosanero, il tifo alle strisciate

Una partita perfetta, di quelle che ti lasciano un po’ di tensione fino alla fine per via del risultato in bilico e che poi ti godi pienamente alla fine, addirittura con due bei gol liberatori. Sto ancora pensando allo splendido assist di Haas e ai cambi perfetti di Stellone quando, salita in macchina a tarda ora, accendo l’autoradio nell’illusione di sentire qualche commento sulla partita appena vista allo stadio. Macchè… Presa dall’entusiasmo, dimenticavo che siamo in serie B e che la Lega ha deciso di fare giocare l’importante sfida che ci riguarda da vicino, in contemporanea con la partita Milan – Juventus, trasmessa su Sky naturalmente. Tutti i commenti e le argomentazioni riguardano solo questo evento e dallo studio si risponde alle telefonate dei tifosi milanisti e juventini.

A un certo punto la voce del conduttore dice che c’è in diretta telefonica tale Marco da Palermo e per un attimo mi illudo, irrazionalmente, di potere sentire un commento, sia pure breve, sulla partita appena vista allo stadio che ha consentito la scalata al vertice della classifica con la brillante vittoria di 3 a 0. Povera illusa! Marco da Palermo vuole parlare della Juventus di Torino che è la sua squadra del cuore. Certo, lo so che la mia città è stracolma di tifosi delle grandi squadre del nord però in una serata come quella di domenica mi ha rattristato molto ascoltare questa telefonata, mentre ero ancora elettrizzata e risuonavano nelle mie orecchie i cori di felicità provenienti dagli spalti e sentivo ancora il calore degli abbracci delle amiche presenti con me allo stadio.

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Spesso il tifo, passione emozionale e romantico, viene trasmesso ai figli dai genitori, per cui non mi meraviglio se tanti miei coetanei – o anche i più giovani – simpatizzano per una delle squadre italiane più blasonate, Milan, Inter o Juve, dette anche “strisciate” dai tifosi rosanero più intransigenti. La storia calcistica palermitana non ha visto tanti successi rosanero e ciò ha spinto molti appassionati a tifare per squadre con più mezzi, con giocatori forti e con tanti trofei. Naturalmente poi un bambino è spinto a tifare per gioire, per ottenere un risultato importante, per vincere sostanzialmente, per cui si affeziona facilmente alla squadra che vince di più e questa scelta generalmente prosegue nell’età adulta.

Tuttavia è pur vero che, da tanti anni ormai, noi palermitani non sfiguriamo nel panorama calcistico italiano per cui, prescindendo dalle note questioni societarie, bisognerebbe rispettare la maglia rosanero e tifare per chi si vuole ma “anche” per la squadra della nostra città. Purtroppo il senso di appartenenza non è una caratteristica del palermitano in nessun campo ed è anche per questo che tante cose non vanno per il verso giusto. Perché non ci amiamo abbastanza e non amiamo la nostra terra, presupposti necessari per farci rispettare da tutti e per vivere serenamente. Non tifare per la squadra di calcio della propria città deriva proprio da questa mancanza d’amore per la città in cui siamo nati e alla quale dovremmo essere indissolubilmente legati.

Il mio sogno è che tutti i bambini palermitani di oggi possano un giorno tifare per il Palermo e amare i colori rosanero e che allo stadio, negli scontri con le squadre più seguite, debba risuonare un solo boato per la realizzazione di un gol: quello segnato dal nostro Palermo.

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