E se ne vaaa, la capolista se ne vaaaaa… Le pagelle ironiche di Amenta e Ferrara

pagelle ironiche amenta e ferrara

È fuga. È trionfo. È un Palermo da stropicciarsi gli occhi che ci regala la vetta della classifica e ci fa sognare, dando una prova di forza che rischia di essere decisiva per l’intero campionato. E sì che, non ve lo nascondiamo, eravamo meno sereni di Letta dopo il “famoso tweet”, perché noi gli scontri di vertice li soffriamo. Sempre. Così ci siamo approcciati al big match con uno stato d’animo misto di speranza, ansia, fiducia e preoccupazione, ripetendo come un mantra che il Pescara non faceva nessuna paura, era stato fortunato, soprattutto perché si diceva che il suo uomo più quotato sarebbe stato quel Brugman che da noi aveva fatto schifo qualche anno fa.

La tensione cresceva ancora di più allorquando uno dei vostri cronitifosi si acquattava comodo comodo nel suo solito posto, sugli spalti di una Favorita purtroppo ancora desolatamente vuota, mentre l’altro, tristemente lontano, riusciva comunque ad organizzare la visione della partita in condizioni di fortuna, attraverso ponti radio internazionali, su un iPad di dubbia provenienza. L’agitazione raggiungeva l’acme alla lettura delle formazioni. Evidentemente Stellone concordava con noi che non c’era da avere nessun timore e schierava il suo schema preferito, un 4-4-2 più spregiudicato di un video su Youporn.

PALERMO – PESCARA, GLI HIGHLIGHTS

Confermata la coppia dei marcantoni centrali, Struna e Rajkovic, un inedito Bellusci si posizionava come terzino destro mentre Aleesami arretrava sulla linea difensiva sul lato sinistro. Due esterni ultraoffensivi, Falletti e Trajkovski, con licenza di difendere e dare supporto a Jajalo e Haas sulla mediana e davanti la NestoPuskas per colpire e affondare la capolista abruzzese. In un silenzio irreale di 10 minuti per ricordare le vittime dell’alluvione, il Palermo comincia contratto. Ma è solo l’emozione del momento. Già all’8′, su un gran rinvio di 60 metri di Brignoli, Puscas si lancia come un indemoniato, scarta un difensore e il portiere ma il suo tiro trova l’ultimo difensore quasi sulla linea di porta che ci nega la gioia del vantaggio.

Però è solo l’avvisaglia di un Palermo brillante per tutto il primo tempo. I rosa salgono in cattedra e il Pescara comincia ad arretrare perdendosi spesso in fraseggi più inutili e contorti dei pensieri della Lezzi, che rischiano di innescare le ripartenze dei nostri. Parabola a giro fuori di pochi centimetri di Traikovski, mischie, cross e angoli ma il risultato non si sblocca. Il Palermo pressa, costruisce, manovra, sovrappone, giostra su tutto il fronte d’attacco fino a quando al 36′ Haas inventa una magia, un filtrante degno del tasto triangolo della PlayStation per Puscas che, freddo come un vampiro della Transilvania, infila il gol del vantaggio. Si chiude il tempo con un 1-0 che sta stretto ai rosa.

Nella ripresa il Pescara per lunghi tratti schiaccia i rosa che però hanno le occasioni migliori anche nel periodo di maggiore difficoltà. Al 20′ Trajkovski si divora da due passi il gol della sicurezza mentre in almeno un paio di occasioni i contropiedi favorevoli vengono malamente sprecati. La difesa sembra comunque reggere all’assalto del Pescara ma il nostro cuore molto meno e quando il Palermo sembra ormai sulle gambe e il pubblico implora Stellone di cambiare qualsiasi cosa, il tecnico mette Murawski e Moreo al posto di Falletti e Puscas. I nuovi entrati segnano in sequenza con due tiri da fuori e Stellone si conferma il vero mago di questo grande Palermo. Finisce in trionfo con la capolista che se ne va e l’ennesimo avversario che si sgretola di fronte allo strapotere rosanero. Belli e vincenti come non ci succedeva da troppi anni. Non svegliateci! Forza Palermo!

L’ENTUSIASMO DI BELLUSCI

Brignoli – 7. Il Pescara non lo impegna quasi mai ma nell’unica occasione si allunga come un elastico e mette fuori una palla insidiosa. È sempre attento e non ci mette quasi mai paura. Ansiolitico.

Bellusci – 8. Si sacrifica da terzino come se avesse vent’anni. Sembra debba crollare sfinito ma nell’assedio finale cresce ancora di più e spazza qualsiasi cosa gli passi davanti. Picciottello.

Struna – 6,5. Se la difesa tiene così è perché lui guida tutti come un veterano. Mezzo punto in meno per l’ammonizione sul 3 a 0 che è più inutile di un deputato 5 stelle a una conferenza di economia pubblica. Peccato.

Rajkovic – 7. Di testa le prende tutte. Controlla gli avversari senza sforzo e a volte imposta pure. Monumentale.

Aleesami – 6,5. Continua nella sua battaglia personale contro i cross utili ma è sempre nel vivo dell’azione e non si risparmia mai. Littorina.

Falletti – 6,5. Non è sempre lucidissimo ma mette sempre in ansia la difesa avversaria. A volte dribbla anche se stesso e non trova più il pallone. Trottola.

(dal 26′ s.t. Murawski – 8). Entra e segna con un missile terra-aria. Colpito e affondato.

Jajalo – 7. Non cede mai il passo agli avversari. Gioca mille palloni e azzanna gli avversari. Uomo ovunque.

Haas – 8. Ha visione di gioco e talento da regista puro. Verticalizza per Puscas in occasione del gol con un passaggio laser da vero fuoriclasse. Preziosissimo anche in difesa nel secondo tempo. Finisce stremato tra gli applausi del Barbera. Goniometro.

(dal 45′ s.t. Chochev – s.v.)

Trajkovski – 6. Inizia bene e sembra in giornata sì. Prova spesso il tiro nel primo tempo però comincia a perdere qualche pallone di troppo e si intristisce piano piano. Nel secondo tempo sbaglia anche una grande occasione. Provaci ancora, Sam.

Nestorovski – 7. Sembra lasciare più a Puscas la zona centrale e si sacrifica moltissimo creando mille spazi e giocando cento palloni. Finisce pure a fare l’uomo assist sul gol di Moreo. Pentole e coperchi.

Puscas – 9. È un attaccante vero che lotta, segna e corre pure veloce. Se Stellone riesce a farlo convivere con Nestorosvki può essere una coppia gol da sogno. Ciclone.

(dal 35 s.t. Moreo – 7,5). Entra e corre su tutti i palloni. Poi segna e ci rende ancora più felici. Jolly.

Stellone – 8. Schiera un Palermo a trazione anterior,e bloccando i difensori laterali in una difesa a quattro da prima Repubblica. Trova il modo di fare giocare insieme Puscas e Nestorosvki. Vince, convince e ci esalta. Profeta.

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