Moggi: “Calciopoli? Una falsità per uccidere il calcio italiano”

Le maggiori squadre del campionato di A e il capitolo calciopoli. Tutto nel mirino e nelle parole dell’ex direttore della Juventus Luciano Moggi, intervenuto al Palermo Football Summit.

“La Juventus non ha ancora presentato un gioco particolare – analizza -. E’ probabile che sabato batta il Milan. L’Inter ha una fisicità enorme, ma c’è un motivo se le grandi squadre sono indietro con la preparazione. Questo è un campionato anomalo: per vincerlo le squadre devono fare preparazione. Il campionato non finirà come adesso e l’Atalanta potrebbe essere una squadra che lascia il segno. Quelle che hanno un fondo però si chiamano Inter, Juventus e Milan. L’Udinese è una squadra rispettabile e ben gestita da Pozzo”.

Moggi apre il libro dei ricordi e torna con la mente ad un amico scomparso: Mino Raiola. “Mino è nato con me, lo chiamavano il pizzaiolo. Capiva di calcio e aveva dei collaboratori intelligenti. Io da lui ho preso Nedved e Ibra. L’ho mandato a litigare con la Roma per Emerson. Immaginate che fiducia. Ibra venerava Mino Raiola”.

Infine l’idea di Calciopoli. “Una falsità che hanno voluto portare per distruggere il calcio Italiano. La Juve aveva Thuram, Trezeguet, 5 nazionali… figuriamoci se aveva bisogno di aiuti. Io parlo di Galliani, Carraro, che ha paura delle intercettazioni. Ho vinto perché avevamo la squadra più forte”.


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