Il Napoli vince lo Scudetto: 33 anni dopo Maradona, il sogno è realtà

Napoli, è Scudetto. Adesso sì. I partenopei tornano a iscriversi nell’albo d’oro della Serie A 33 anni dopo l’ultima volta, 33 anni dopo Diego: il Napoli è campione d’Italia. Lo fanno al termine di un campionato dominato, vinto con 5 giornate d’anticipo, all’insegna del bel gioco e dell’entusiasmo travolgente dei napoletani per un traguardo che sa di riscatto (prima scaramantici e poi – paradossalmente – vogliosi di festeggiare senza alcun freno prima ancora di raggiungerlo). Uno Scudetto che dopo 22 anni esce dalla ‘triade’ Juve-Inter-Milan; lo Scudetto di tanti.

NAPOLI, DAL SOGNO AL “GODIMENTO”: LA VITTORIA DI UN CLUB E DI UNA CITTÀ INTERA

Prima di tutto, lo Scudetto di Aurelio De Laurentiis: dal suo “Napoli Soccer” costituito nel 2004 è rinata la SSC Napoli, risalita dalla Serie C1 fino alla Serie A per non lasciarla più, costruendo un capolavoro mattone su mattone, anno dopo anno. Un capolavoro sportivo ma anche sociale: una comunicazione sempre spavalda, che alla fine ha riaffermato Napoli e la città di Napoli come “big” del calcio. Ed in questo senso è lo Scudetto dei tanti giocatori che sono passati da Napoli: dagli eroi della risalita, ai tanti campioni lanciati verso la fama internazionale (Lavezzi, Cavani, Higuain, Mertens… solo per citarne alcuni).

É lo Scudetto di Cristiano Giuntoli: a lui De Laurentiis ha affidato le chiavi sportive del Napoli; lui è riuscito a plasmare anno dopo anno la squadra partenopea puntando costantemente su giovani talenti (vincendo tante scommesse) ma anche realizzare investimenti mirati, dovendo comunque pensare anche alle plusvalenze e ad addii dolorosi (come gli addi di Mertens e Insigne o le cessioni di Higuain, Koulibaly e Jorginho). L’ultimo capolavoro? L’accoppiata Osimhen-Kvaratskhelia: il primo comprato dal Lille, l’altro scovato in Georgia passando in pochi mesi da giocatore semi-sconosciuto al grande pubblico a fenomeno di culto. Il tutto nella stagione che doveva essere quella della “spending review” e che invece si è trasformata in quella del rilancio, anche internazionale, con i quarti di finale in Champions League (prima volta assoluta per il Napoli).

É lo Scudetto di Luciano Spalletti: l’allenatore di Certaldo chiude il cerchio di una lunga carriera (oltre 1000 panchine, di cui oltre 550 in Serie A) che lo ha visto sfiorare più di una volta il titolo di Campione d’Italia. Una carriera che a 64 anni lo ha portato a diventare nella stessa stagione recordman di vittorie in Serie A con i tre punti e… campione d’Italia con il Napoli. Giuntoli ha “fornito” gli uomini; lui ha prima ereditato e poi forgiato una squadra capace di giocare un calcio a tratti sensazionale (soprattutto nella prima parte di stagione); capace di creare un solco talmente grande da svilire in partenza qualsiasi tentativo delle avversarie di accennare una rimonta o sminuire la portata dell’impresa.

Del resto, è lo Scudetto di Napoli tutta: squadra, città e tifosi. La tradizionale scaramanzia partenopea si è trasformata giorno dopo giorno in un vento inesorabile: tra “torte Osimhen” e mascherine da portare sul volto, scudetti tatuati mesi prima della matematica certezza o neonati chiamati Kvicha in onore di Kvaratskhelia. Alcuni l’hanno definita una scaramanzia al contrario, una nuova estrema forma di esaltazione collettiva… Ma a conti fatti è stata semplicemente la voglia viscerale di credere che questa stagione fosse scritta nel destino. Di credere che anche la vittoria mondiale dell’Argentina prima del trionfo del Napoli (come tra il 1986 e il 1987) sia stato un segno mandato da Diego, che ora dà il nome allo stadio di Napoli. Di sentirsi parte di un’impresa soffiando sul fuoco della passione a tal punto da credere (e far credere a tutti) che questa volta non ci potesse essere un finale diverso. In poche parole, pura estasi. Solo Napoli poteva produrre uno spettacolo così.


5 thoughts on “Il Napoli vince lo Scudetto: 33 anni dopo Maradona, il sogno è realtà

  1. Complimenti al Napoli e ai napoletani, uno scudetto strameritato. Il titolo che torna nel meridione dopo tanti anni, in quello che una volta veniva chiamato regno delle due Sicilie. Spero che il Napoli possa vincere per tanti anni, almeno fino a quando non sia possibile che si avveri il nostro di sogno, cioè quello di vedere lo scudetto anche a Palermo.

  2. Grande Napoli!
    viva il sud!
    complimenti da Palermo!
    e un abbraccio agli amici napoletani!
    Mio fratello è napoletano!
    Napoli e Palermo amici in eterno!

  3. Viva Napoli e viva lo scudetto del Sud!
    Una grande gioia per un intero popolo che aspettava da una vita…..un grande esempio anche dal punto di vista tecnico, sportivo e organizzativo.

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