Palermo, a Marassi un punto positivo

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Il Palermo è in buonissime condizioni di salute e la sosta non ha spezzato il ritmo positivo. La conferma arriva dal pareggio ottenuto dai rosanero a Marassi contro il Genoa nel monday-night della dodicesima giornata. Di Dybala e Bertolacci le firme di un pari (1-1) che, analizzando il film della partita, sta anche un po’ stretto alla compagine di Iachini soprattutto per la serie di palle-gol, almeno cinque, costruite nel corso del match ma non sfruttate a dovere. Determinanti, in questo caso, la sfortuna e anche l’abilità del portiere Perin, protagonista in un paio di circostanze. Il punto, in ogni caso, certifica il momento positivo dei rosanero (al quarto risultato utile consecutivo) e va accolto con soddisfazione sia perché muove la classifica sia perché strappato su un campo “caldo” contro una squadra in serie utile da sei gare stimolata, peraltro, dalla possibilità di agganciare il Napoli al terzo posto. E’ la prestazione, al di là di tutto, che deve alimentare ottimismo in casa rosanero. Anche questa sera la squadra ha espresso un calcio propositivo creando più di una volta i presupposti giusti per conquistare l’intera posta in palio. Nonostante l’amarezza per le numerose palle-gol mancate, tuttavia, il pareggio può considerarsi un verdetto equo, specchio di un match vibrante e ricco di capovolgimenti di fronte nel quale anche i liguri hanno sciupato un paio di nitide occasioni. La gara di Marassi lascia al Palermo qualche rimpianto ma, nello stesso tempo, la consapevolezza che questo gruppo ha i mezzi per giocarsela contro chiunque se riesce ad applicare i suoi principi ed imporre la propria qualità concentrata, in particolare, su un fronte offensivo impreziosito dalla classe di un super Dybala, anche questa sera una spanna sopra gli altri con dei colpi ad effetto che hanno mandato in tilt i meccanismi difensivi della squadra avversaria.
IL FILM DELLA PARTITA: Iachini, tecnico non particolarmente “amato” dal pubblico genoano e fischiato al momento dell’ingresso in campo delle formazioni, nel suo 3-5-1-1 conferma Maresca in cabina di regia e sostituisce l’indisponibile Bolzoni con il bulgaro Chochev con il conseguente spostamento di Barreto nel ruolo di mezzala destra. Anche Gasperini punta sul modulo-base: il tecnico rossoblù ripropone il collaudato 3-4-3 e in attacco si affida alla vena realizzativa di Matri (preferito inizialmente a Pinilla), alla ricerca del suo primo gol casalingo di questo campionato. Tra i pali c’è, come da copione, il titolare Perin schierato regolarmente nonostante la “bravata” di due notti fa (il portiere rossoblù è stato “pizzicato” sulla sua auto con un tasso alcolemico superiore ai limiti consentiti).
Il primo acuto del match coincide con il gol del vantaggio rosanero: la rete porta la firma di Dybala che, al 7′, pesca il jolly superando da posizione defilata l’estremo difensore avversario con un sinistro a giro di pregevole fattura all’altezza del vertice dell’area di rigore. Per il numero 9 si tratta del quinto gol stagionale. La rete della “Joya” dà slancio ad un Palermo compatto e bene organizzato, sceso in campo con l’atteggiamento giusto e sempre in grado di imbastire azioni pericolose soprattutto quando si propone nelle ripartenze. Incassato il gol, il Genoa prova a prendere le redini del gioco ma le trame disegnate dai rossoblù non trovano sbocchi. Il merito è degli uomini di Iachini, concentrati in fase difensiva e sempre minacciosi negli ultimi venti metri come dimostra al 27′ Dybala che, su una respinta di Perin impegnato da Lazaar, trova con il destro la deviazione provvidenziale di Marchese. Sul capovolgimento di fronte sono i liguri ad esercitare la loro pressione culminata alla mezzora con il gol del pareggio firmato Bertolacci che, sfruttando una disattenzione di Maresca, batte Sorrentino con una potente conclusione di destro dal limite dell’area leggermente deviata da un tocco di Antonelli. Il Grifone può approfittare subito dell’inerzia favorevole e, due minuti dopo, sfiora il raddoppio con Antonelli ipnotizzato da Sorrentino, autore di un ottimo intervento. I ritmi si alzano e ne beneficia lo spettacolo: il Palermo soffre soprattutto le iniziative di Perotti sulla zona di competenza di Morganella ma, ogni volta che si distende in contropiede, semina il panico tra le maglie della difesa rossoblù. Sugli scudi l’argentino Dybala che al 34′ elude con una magia l’intervento di Burdisso ma, solo davanti a Perin, non riesce a concretizzare la sua iniziativa personale esaltando i riflessi del portiere rossoblù.
Dopo l’intervallo, subito una novità nel Genoa che, in attacco, presenta l’ex rosanero Pinilla, entrato al posto di Iago Falque. Schieramento a trazione anteriore per Gasperini che ridisegna lo scacchiere con il 3-4-1-2 con Perotti sulla trequarti a supporto delle punte. I rosanero si difendono con ordine ma, a differenza del primo tempo, faticano nelle battute iniziali a sviluppare dei temi offensivi anche per il precario equilibrio di alcuni giocatori, Vazquez su tutti, su un terreno di gioco particolarmente scivoloso. Il numero 20 rosanero questa sera si accende raramente ma quando la fa lascia il segno. O comunque ci prova come al 14′ quando, con un tracciante di sinistro da fuori area, centra in pieno il palo alla destra di Perin. Brivido per i liguri, minacciosi, a loro volta, con una iniziativa vanificata da una chiusura puntuale di Lazaar. Gasperini prova a dare maggiore imprevedibilità al fronte offensivo con l’inserimento di Fetfatzidis (entrato al posto di Matri). Iachini “risponde” con Quaison al posto di Chochev. E il numero 21 rosanero ha subito l’occasione per lasciare una traccia significativa ma, su un cross da destra di Morganella, il suo colpo di testa centrale non sorprende Perin. L’onda d’urto degli ospiti prosegue al 25′ con un tentativo di Vazquez che, imbeccato da Barreto, di testa non inquadra lo specchio della porta da posizione favorevole. La legge del gol sbagliato gol subìto molto spesso è inesorabile ma al 32′ grazia il Palermo: il regalo lo concede l’ex Pinilla che, su un cross teso di Antonelli, in tuffo di testa manda clamorosamente alto a porta sguarnita. Al 38′ Iachini tenta la carta Belotti e toglie Vazquez. La gara non conosce pause e, nel finale, l’asse si sposta nuovamente dalla parte del Grifone pericoloso con uno slalom di Fetfatzidis non capitalizzato da Kucka, entrato al 33′ al posto di Bertolacci. Al 45′ in evidenza Pinilla, su un cross di un ispirato Perotti, con un colpo di testa che sorvola la traversa. Nel finale il numero 9 rossoblù recrimina per una trattenuta in area di Munoz ai suoi danni (episodio dubbio) ma l’arbitro Fabbri lascia proseguire.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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