Palermo, i rosa puntano sull’effetto Barbera per frenare la capolista

Eccolo, il tanto atteso ultimo atto del girone d’andata con il big match tra Palermo e Bari. Peccato che questa sfida abbia perso un po’ di pathos. Il derby purtroppo è costato caro: il distacco dal Bari è adesso di 8 punti, la Turris ha raggiunto il Palermo (anzi, è avanti per differenza reti) e mancheranno per squalifica Almici e Luperini che si aggiungeranno a una lunga lista di assenti per infortunio.

Sarà comunque una supersfida, anche perché solo vincendo il Palermo potrebbe ancora accarezzare l’idea di poter inseguire il Bari, viceversa il primato diventerebbe troppo lontano. Ci sarà il record di pubblico, in fondo c’è curiosità tra i tifosi di capire se questo Bari è davvero fuori concorso. Non ci sarà il pubblico delle grandi occasioni ma la partita promette scintille, spettacolo e voglia di rivincita dopo un derby che ha  fatto arrabbiare tutti.

I numeri del Bari confermano i pronostici di inizio stagione. La squadra di Mignani guida il girone con 40 punti, 5 in più rispetto a un anno fa, quando inseguiva la Ternana. In estate, la società ha condotto un mercato altisonante, pescando dalle categorie superiori e portando in rosa giocatori come Cheddira, Terranova e Belli. Ha continuato a piazzare colpi anche dopo il gong di fine sessione, vedi D’Errico e Ruben Botta, mettendo a disposizione del tecnico anche vecchie conoscenze rosanero come Mazzotta e Di Gennaro. Insomma, la società ha alzato il tiro e i risultati non si sono fatti attendere.

Mignani predilige un 4-3-1-2 in cui gli attaccanti sono chiamati a sacrificarsi in fase difensiva e a rientrare per tenere la squadra corta. Nelle ultime 4 partite, il tecnico ha replicato nell’undici titolare il tandem d’attacco Paponi – Antonucci, con Botta a chiudere il rombo di centrocampo davanti a Maita, D’Errico e Mallamo (preferito a  Scavone contro Avellino e Taranto). La qualità del reparto offensivo è lampante. Con 34 gol fatti – uno in meno della Turris – il Bari vanta il secondo miglior attacco del girone. Antenucci è in ottimo stato di forma, con la rete segnata al Taranto le sue marcature salgono a 9, di cui 6 nelle ultime 5 partite.

Quanto alla difesa, i gol subiti sono 15, proprio come il Palermo. Meglio solo Monopoli (13), Catanzaro (12) e Avellino (12). Tra i quattro titolari c’è Mazzotta, che torna nella sua città da avversario dopo essersi ripreso da mesi difficili sul piano del rendimento. Il tecnico si aspetta che i suoi terzini siano capaci di spingere e dare ampiezza all’azione, e il laterale sinistro palermitano ha sempre risposto presente, guadagnandosi così la maglia da titolare.

Valutando il fattore trasferta, il bilancio delle uscite di campionato è di 5 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte (contro Virtus Francavilla e Juve Stabia). Con la concorrenza diretta i pugliesi hanno quasi sempre avuto la meglio, battendo Monopoli, Turris e Catanzaro. Ma questo succedeva al San Nicola, ecco perché il Barbera sarà il primo grande banco di prova anche per Mignani. All’allenatore si riconoscono carisma e ottimo gioco, tuttavia il suo Bari non è immune agli svarioni stagionali. La squadra è inciampata in trasferta per due volte consecutive ed è stata eliminata al primo turno di Coppa Italia Serie C dalla Fidelis Andria.

Ci sono poi i precedenti. Un anno fa, al Barbera è finita 1 a 1, con Lorenzo Lucca che trovava il gol del pareggio all’ 88’. Il gap era sicuramente maggiore, i rosa si trovavano in decima posizione con 21 punti ma riuscirono comunque a frenare la squadra più forte. Ci riuscirono anche nella gara di ritorno, quando alla 36a giornata il Palermo sfiorò il colpaccio di fine stagione portandosi in doppio vantaggio con Floriano e Santana. Poi Mercurio accorciò le distanze al 75’, e al 90’ minuto Marco Perrotta – altro ex di questa sfida – trovò il gol del 2 a 2.

Il Bari è sicuramente il nemico pubblico numero 1, non c’è rosa che possa reggere il confronto con quella affidata a Mignani. Se il suo 4-3-1-2 funziona è merito anche di giocatori come Botta, che da un ruolo difficile come quello di trequartista non si fa mancare né dribbling né conclusioni al veleno (l’ultima contro il Taranto). Quest’anno ci sono molti più fattori in gioco. Il Barbera ha accresciuto la propria reputazione di fortino e Filippi ha saputo controbilanciare i momenti opachi con un bottino di 12 punti in 6 giornate. Ecco quindi che i tre punti oggi varrebbero doppio, per la classifica e per una iniezione di morale di cui c’è tanto bisogno.

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6 thoughts on “Palermo, i rosa puntano sull’effetto Barbera per frenare la capolista

  1. Effetto Barbera?!? Cosa facciamo, li ubriachiamo prima di farli scendere in campo?!? Ci saranno non più di diecimila persone….

  2. Io la mia parte la faccio: biglietto comprato, alla faccia dei disfattisti a oltranza. Perchè io tifo per il Palermo, non per me stesso e per poter scrivere: “Ve l’avevo detto…”
    FORZA PALERMO!!!

  3. Come dopo ogni batosta il Palermo farà una gara gagliarda ma non credo proprio che uscirà dal barbera con i 3 punti, dettociò finchè rimarrà questa società e questo tecnico il Palermo in B non arriverà mai.

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