Palermo “buono, brutto e cattivo”: adesso il momento della verità

Una squadra incostante, con problematiche irrisolte che sembrano quasi croniche, che però non smette mai di lottare e in grado di esprimere sprazzi di qualità (individuali e collettivi) impressionanti. Il Palermo contro la FeralpiSalò ha mostrato tutte le sue ‘facce’, come nel celebre film di Sergio Leone che ha fatto la storia del cinema. Un Palermo “buono, brutto e cattivo” che, alla vigilia dei due big match che possono indirizzare la stagione, ‘vede’ il secondo posto.

Il buono

Il Palermo ha risorse infinite, ormai è chiaro. Dopo un pessimo primo tempo, giocato a ritmi bassi, la squadra è uscita dagli spogliatoi dopo l’intervallo ed è stata in grado di aggredire il match, schiacciando una FeralpiSalò che aveva speso molto. Il ‘buono’ della gara di sabato pomeriggio è proprio questo: i rosanero – nonostante tutti i limiti – ci credono fino alla fine, difficilmente si lasciano abbattere. Con la qualità che c’è in campo, poi, spesso le soluzioni si trovano da sole.

A proposito di qualità, la ‘faccia della bellezza’ non può che essere quella di Filippo Ranocchia. Un suo impatto così devastante era difficilmente pronosticatile: pochi dubbi sul fatto che il ragazzo fosse forte, ma così decisivo fin da subito se l’aspettavano in pochi. E invece l’ex Juventus sta ‘dominando’ per fisicità e capacità tecniche; il gol segnato contro la FeralpiSalò è bellissimo per capacità di coordinazione e abilità nel trovare una soluzione d’esterno destro che non dà tempo al portiere di impostare la parata. Dopo tre partite è già imprenscindibile per il Palermo, il suo innesto ha dato la svolta.

Menzione d’onore per Edoardo Soleri. La sessione invernale di calciomercato ha ‘regalato’ al Palermo due calciatori importanti come Salim Diakité e Ranocchia (in attesa di scoprire Chaka Traorè) ma anche la permanenza del 27 rosanero può considerarsi come una ‘benedizione’. L’attaccante ha ammesso nel dopo-partita di essere stato vicino alla cessione, confessando che l’amore per l’ambiente è stato decisivo nella sua decisione di restare. Giocatori come Soleri sono una risorsa fondamentale per quello che danno in campo (molto bello anche il suo gol) ma soprattutto per tutti gli altri dettagli che non si vedono.

Il brutto

Alla luce della migliore prestazione dell’ultimo anno e mezzo col Bari, il ritrovato entusiasmo e l’ennesimo esodo rosanero in trasferta, sembra inspiegabile l’approccio alla partita contro la FeralpiSalò. Il Palermo soffre le gare contro avversari che difendono col baricentro basso e ripartono, ma il primo tempo è stato comunque giocato a ritmi troppo bassi. L’unica nota positiva è che in altre trasferte, con lo stesso canovaccio, il risultato sarebbe stato a favore dei padroni di casa, mentre lo 0 – 0 contro gli uomini di Zaffaroni ha lasciato tutto aperto, e infatti sono arrivati i tre punti grazie alla reazione nella ripresa.

Il Palermo continua a soffrire sulle palle alte. Il problema è duplice: c’è troppo spazio per i crossatori avversari, che sugli esterni spesso trovano terreno fertile (sia Lund che Diakité hanno sofferto nel primo tempo, anche perché poco aiutati dagli esterni offensivi); in area di rigore, poi, ci sono difficoltà nelle marcature e le insicurezze si percepiscono ancora di più sui calci d’angolo (anche se i rosa difendono a zona). Manca quel pizzico di attenzione in più per risolvere una problematica che sembra quasi cronica.

Il cattivo

Il Palermo è tornato a vincere una partita ‘sporca’. Contro la FeralpiSalò si è vista la cattiveria di un gruppo che voleva reagire dopo un brutto primo tempo e desideroso di portare a casa tre punti fondamentali per la corsa al secondo posto. Un’attitudine fortemente voluta da Eugenio Corini, che ha spesso spiegato come la squadra sia uscita dal momento difficile con qualità e idee, sottolineando però l’importanza di vincere anche le gare più ‘spigolose’. Un atteggiamento operaio che tornerà molto utile ai rosanero nelle delicatissime sfide contro Como e Cremonese.

Il momento della verità

Le prossime due partite diranno molto sul tipo di finale di stagione che attende il Palermo, anche se è presto per parlare di momento decisivo del campionato. I rosanero hanno riacceso l’entusiasmo della piazza e contro il Como è facile pronostico il pienone al “Barbera”: una gara da non sbagliare per accorciare sul secondo posto. E poi la trasferta di Cremona, dove anche un pareggio non sarebbe un risultato da disdegnare.

Il Palermo è davanti a un bivio: mantenersi sui livelli di un campionato altalenante, che si tradurrebbe con l’accesso ai playoff, oppure mettere da parte l’incostanza, fare quel passettino in più e stabilizzarsi nella lotta per il secondo posto. Como e Cremonese sono a +3, Venezia a +2: è il momento della verità, non si può sbagliare.

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