Palermo, che bello correre all’aria aperta! Fase 2, primo esame superato ma…

Giorno 4 maggio, sono le 18, orario perfetto per tutti gli sportivi che si allenano all’aperto soprattutto in questo periodo dell’anno; il sole comincia a calare, l’aria si fa meno calda, l’ombra comincia a fare sul prato adiacente lo “Stadio delle Palme”. Prima giornata di “fase 2”, si può fare attività motoria potendosi spostare dalle “solite” stradine sotto casa. La risposta di Palermo? Buona ma con margini di miglioramento.

Il prato alle porte del Parco della Favorita, una piccola oasi tra lo “Stadio delle Palme” (chiuso) e il campo Rom (abbandonato), è abbastanza affollato ma la distanza di sicurezza viene mantenuta con attenzione. Ci sono più persone di un “normale” 4 maggio, ma nemmeno così tante da gridare allo scandalo. I runner stanno lontani gli uni dagli altri e non c’è traccia di assembramenti. Presenti anche ciclisti amatoriali che sfruttano il prato più che altro per accedere al Parco.

E poi ragazzi/e intenti ad allenarsi a corpo libero, con i pesi, a praticare yoga, c’è il genitore che accompagna il bambino a giocare, e chi sceglie il prato per la passeggiata col cane. Si respira un clima sereno, senza inutili esagerazioni. Una reazione che dimostra educazione civica; i due mesi di fortissime restrizioni hanno temprato il carattere della maggior parte degli sportivi palermitani, in questo caso. Molte persone, tra l’altro, indossano la mascherina chirurgica, quella “altruista”, soprattutto chi per un motivo o per un altro non riesce a mantenere la distanza di sicurezza.

A controllare la situazione ci sono due “gazzelle” della Polizia. Le Forze dell’Ordine pattugliano la zona, intervengono il minimo indispensabile se ravvisano situazioni non regolamentari ma basta il buon senso. C’è, ad esempio, un gruppo di ragazzi in piena partita di calcetto: i poliziotti intervengono e la questione si risolve con rapidità; dalla gara, piena di contatti “proibiti”, si passa a una sfida di precisione con i lanci lunghi.

Aspetti da migliorare? Ci sono molti adolescenti che camminano a gruppetti di tre/quattro persone senza indossare le mascherine; alcuni utilizzano le strutture in legno per gli allenamenti, senza stare attenti alla loro “sanificazione”; ci vuole più attenzione anche nelle zone delle panchine dove si raduna più gente di quel che è consentito. 

È soltanto una “istantanea”, un flash su uno dei luoghi più affollati dagli sportivi palermitani amatoriali. Forse nemmeno tanto veritiero perché era palpabile la sensazione di eccitazione per il ritorno a un contatto “libero” con l’ambiente dopo quasi due mesi di mura domestiche.

Ma l’impressione è che la gente abbia voglia di tenere “acceso” il cervello, di continuare a seguire le indicazioni con responsabilità, per non rischiare di perdere di nuovo i propri spazi verdi. I prossimi giorni ci diranno se queste sensazioni sono corrette.

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